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Tempo

2 MIN

Ad Enrico…

In giorni come questi essere il creatore di un sito che ha l’obiettivo di sostenere e spingere sempre di più la passione per i rally è difficile, insostenibile a tratti. La voglia e il desiderio di trincerarsi dietro ad un rispettoso cordoglio è fortissima e doverosa per i primi momenti. Poi viene il momento in cui le cose devono in qualche modo ripartire ed è difficile scegliere come farlo. 

Tanto è stato detto e fatto vedere, troppo, sconfinando nella retorica più bieca e schifosa che riemerge sistematicamente in questi momenti. Potrei lasciarmi andare al fastidio e iniziare a commentare, a rispondere e a reagire ad ogni post che parla di quel che è successo. Potrei mettermi a cercare le responsabilità e a fare ipotesi come fanno in tanti, sostituendosi a chi con la responsabilità ci dovrà fare i conti per il resto della vita. Potrei parlare dell’insegnamento che un fatto come questo dovrebbe lasciarci per il futuro. Potrei lasciare scorrere semplicemente le cose lasciando che sia il tempo a gestire il momento.

Non farò nessuna di queste cose e dedicherò questo editoriale ad Enrico. Senza alcuna immagine come giusto che sia.

Non lo conoscevo e non so niente di lui ma non mi riesce difficile immaginarmelo preparare uno zaino la mattina presto. Un paio di panini e qualcosa da bere, che la giornata sarà lunga da affrontare. Addirittura stamattina piove ed ha iniziato da qualche giorno a fare freddo. Sarà un’altra domenica ad aspettare la scopa sull’ultima speciale, con la passione per le auto ed il gusto di vedere la gente camminare sulle speciali sorridente. Ci sarà anche oggi qualche stronzo sbruffone che non ascolta e non capisce che stare in quel punto può essere pericoloso. Ma tutto andrà per il meglio. 1.2.3.5.10.20.40.80. Finite. Le auto sono passate tutte. A quel punto raccogliere le sue cose e dirigersi verso casa sul divano a rivedere i video di quel passaggio incredibile di Paddon. Girarlo agli amici che con invidia rispondono: “che fortuna che hai Enrico, guarda che spettacolo che ti sei visto anche oggi!”

Perché è così ieri sarebbe dovuta finire.

Ciao Enrico.

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