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Bertelli su WRC 17 e Mikkelsen no: non è questione di giustizia ma di logica

mikkelsen commentatore

In questi giorni più di altri periodi ci ritroviamo a far fronte a numerosi commenti sulla questione, tanto da pensare che forse è necessario fare un po’ di chiarezza. Nessun tifo per uno o per l’altro e nessun campanilismo accompagnerà questo “chiarimento” ma solo una necessità evidente di mettere a tacere commenti che a volte sconfinano nel poco rispettoso. Commenti che non rispecchiano la nostra filosofia e il nostro modo di “seguire i rally con il cuore in mano”.

Cos’è successo questo inverno

In questo pazzo inverno verso la stagione 2017 del World Rally Championship è successo di tutto. Volkswagen abbandona e si anima ancora di più la caccia al sedile che fino a quel momento era comunque molto accesa per il cambio di vetture. Si accasa Latvala in Toyota, si accasa Ogier in M-Sport e Mikkelsen resta appesa a Skoda nella speranza che arrivi l’omologazione per la Polo e un progetto che gli possa dare un meritato sedile ufficiale. Non succede nulla di tutto questo e Andreas resta nel WRC 2. Nel frattempo M-Sport continua a lavorare come nelle stagioni passate ed oltre alle due vetture ufficiali, inizia la vendita ai privati. Una va ad Evans col team D-Mack, una a Ostberg con l’appoggio di Prokop e, infine, l’ultima va a Lorenzo Bertelli proprio qualche giorno fa con relativa presentazione della livrea

La reazione

Proprio durante la presentazione di quest’ultima riceviamo diversi messaggi di disappunto. Chi sostiene che Lorenzo non sia all’altezza, chi si lamenta di questi privati abbienti che si accaparrano vetture di alto livello (come se la ricchezza e le possibilità fossero una colpa) e chi sconfina nel becero e offende senza ritegno. In mezzo a tutta questa varietà di commenti arriva una grande quantità di persone che mette a confronto le due situazioni con questo tipo di commento: “è scandaloso che Bertelli corra su una Ford Fiesta Plus e Mikkelsen si ritrovi su una Skoda R5!

Perché non ha senso un commento del genere?

Perché stiamo parlando di due cose che non sono in nessun modo legate.

Andreas, per sua stessa ammissione, ha giudicato impensabile  pagare per avere una vettura di nuova generazione a sua disposizione (ne abbiamo parlato in questo articolo) sostenendo che le prestazioni delle sue ultime due stagioni fossero il giusto lasciapassare verso un team ufficiale. Le cose non hanno girato nel modo che pensava e si è ritrovato invischiato in una situazione poco piacevole per lui e anche per chi riconosce in lui (noi compresi) un talento cristallino.

Lorenzo, invece, si è comportato come ha sempre fatto da quando presenzia nel WRC inseguendo i suoi sogni e le sue ambizioni. Si è ritagliato un budget personale per poter avere un mezzo a disposizione che sia all’altezza dei top driver e lo ha fatto senza l’aiuto di nessuno (che non sia la sua famiglia). Difficilmente riuscirà a stare coi big ma è pur sempre un progetto che merita attenzione e rispetto, a maggior ragione perché un progetto col tricolore sul tetto.

Può dispiacere, può non piacere ma è una logica che fa parte del mondo dei rally. Una logica che consente a Wilson di andare avanti da anni senza l’appoggio diretto di Ford. Una logica che gli ha permesso di convincere il pluricampione del mondo a sedersi sulla Fiesta. Una logica che presenta tutta la passione di persone come Lorenzo che contribuiscono a mandare avanti la baracca più di quanto si pensi e (talvolta) più di chi cavalca il podio ogni weekend di gara.

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5 Comments

  • Leonardo
    Posted 3 Marzo 2017 18:13 0Likes

    Bellissime parole ! Il nostro è uno sport pulito perché a differenza di altri sport si fa il tifo dal primo all ultimo ! Solo per lo spettacolo che ci trasmette ! Le chiacchiere da bar sono per chi non L ha capito !

  • Luca Pedersoli
    Posted 3 Marzo 2017 18:21 0Likes

    Cari Amici di Rallissimo,

    La cosa che piú mi rattrista non é vedere e leggere commenti di ‘personaggi’ che a vario titolo hanno evidenti problemi mentali ( basta vedere attentamente i profili delle persone che insultano o sparano cose allucinanti) e altri ancor di piú di educazione… ma vedere che ormai vengono riportati da Voi media e tenuti in considerazione alla pari di un’intervista ad un pilota/navigatore o addetto ai lavori di provata esperienza e professionalità! capisco il desiderio di riportare notizie che facciano discutere ma certe persone insolenti e maleducate andrebbero ignorate come i commenti senza senso. Con amicizia sportiva

    • Alex Alessandrini
      Posted 3 Marzo 2017 21:36 0Likes

      Ciao Luca,
      in primis grande piacere averti tra le nostre righe ad esprimere un tuo parere. Come autore dell’articolo e ideatore di Rallyssimo non sono però d’accordo con quanto scrivi.
      Ogni giorno spendiamo ore ed ore per cercare di filtrare queste persone, cercando di alimentare il dibattito attorno al mondo dei rally nel nome della passione e dello sport. Questo caso specifico è sfociato in cattiveria gratuita ed è per questo che abbiamo voluto creare una sola risposta che valesse per tutti nel tentativo di mandare un segnale positivo che fungesse (anche se non servirebbe) da chiarimento definitivo. Ignorare va bene fino al momento in cui non diventa necessario intervenire, con raziocinio e pacatezza come piace a noi. Un caloroso saluto

    • Gianni
      Posted 5 Marzo 2017 9:49 0Likes

      Buongiorno a tutti i commentatori…
      Noi tutti siamo convinti che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria!
      Quindi chi si espone, si pubblicizza, si autocelebra deve accettare ogni commento che gli viene rivolto bello o brutto che sia.
      Pedersoli magari si sente toccato perché si rivede in qualcuno. Mi ricordo una bella figura in Sardegna con la ds3 per esempio, dove anche i sassi andavano più forte!
      Comunque i rally non è per fighetti è per chi accellera!

      Saluti

  • Roby Ribero
    Posted 6 Marzo 2017 14:01 0Likes

    Condivido il senso dell’articolo e la posizione da voi espressa. Mi spiace enormemente da amante del rally non vedere mikkelsen progredire nella sua carriera come sarebbe stato giusto e meritato. Non è certo colpa di Bertelli questo al quale va tutto il rispetto possibile e un enorme in bocca al lupo. A prescindere da questo però da amante della disciplina, al netto dei campanili, io il cambio lo farei volentieri dal punto di vista dei contenuti tecnici.

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