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Intervista a Monica Cicognini: “I sogni non finiscono mai. Navigare mi affascina molto di più”

Nuovo appuntamento con “Quando il rally è donna” con Monica Cicognini, navigatrice sulla cresta dell’onda da ormai diverso tempo. Una generosissima intervista nella quale sono riaffiorati ricordi di gare veramente belle e con risultati importanti.

In questo weekend ti abbiamo vista accanto alla Campionessa Corinne Federighi al terzo appuntamento dell’Irc. C è stato da subito feeling? Che ne pensi della “quasi” ventitreenne al volante? Un resoconto della gara?
Quando mi hanno contattato per correre insieme a lei sono stata molto contenta e non ho esitato un attimo ad accettare, Tra noi è nato da subito un gran feeling ho cercato di trasmetterle tutta la mia esperienza per aiutarla in questa gara tanto bella quanto difficile ed insidiosa. Corinne ha delle ottime doti, è molto determinata ed ha la giusta grinta , proprio quella che ci vuole in questo sport. Per quel che riguarda la gara abbiamo insieme cercato di migliorare piccoli difetti ed incertezze che lei ha siamo andate sempre in crescendo, ha ascoltato alla perfezione e messo in pratica i consigli preziosi che le ho dato, et voilà che è uscito un gran risultato quello che dovevamo ottenere per poter riaprire i giochi nel femminile nel campionato IRC CUP
Come nasce la tua passione per i rally? In particolare quella nel ruolo di navigatrice?

Vivendo a Sanremo avevo proprio il Rally mondiale che mi passava sotto casa , ero affascinata da quelle vetture colorate e rumorose. Mi ricordo che già da quando avevo 6 anni stressavo i miei genitori per portarmi a vedere le prove speciali che si svolgevano qui nell’entroterra.

A quasi 19 anni ho staccato la mia prima licenza e subito mi sono fiondata sul sedile di dx nel primo rally sprint di Natale che si svolgeva a Diano Marina. Purtroppo studiavo quindi i primi 2 anni ho fatto solo 2 gare.
La mia quarta gara Fu il ” FAMOSO RALLY DI SAN REMO MONDIALE” eh già proprio quello che sognavo da bambina,  l’ultimo anno del mondiale terra-asfalto.
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Come ti trovi in questo sport prettamente maschile?
Ah bella questa… fondamentalmente mi reputo un gran maschiaccio quindi mi trovo benissimo. Il rapporto con i miei colleghi maschietti è eccezionale
Il movimento femminile è in crescita, cosa ti senti ti suggerire ad una ragazza che vuole avvicinarsi al rally?
Essendo in questo mondo da ormai 23 anni posso dire tranquillamente che ho notato un notevole cambiamento.
Mi sento solo di consigliare di rimanere sempre se stessi perché l’umiltà è la risorsa migliore,  di non avere fretta e di non fare passi più lunghi della gamba.
Come in tutte le cose c’è bisogno di fare tanta strada e da ogni situazione cercare di apprendere il più possibile per riempire il proprio bagaglio.
La gara più appassionante che hai fatto?
In assoluto la gara più appassionante fu il Rally di Montecarlo 2008 con Alex Broccoli a bordo della piccola Renault Clio R3 finimmo 13i assoluti primi dei 2 ruote motrici e primi dei privati… i 12 davanti a noi erano WRC ufficiali. Insomma tutti ci guardavo come se fossimo stati dei marziani. Ma quello è matto si sa e le doti le aveva tutte
Chi desidereresti navigare almeno una volta nella tua carriera?
Come la maggior parte delle navigatrici ti direi Andreas Mikkelsen ma questo rimarrà solo fantasia. Scherzi a parte io non mi posso lamentare dei piloti che ho navigato.
Se ti ricordiamo il Montefeltro con Broccoli sulla Punto S2000 cosa ti viene in mente?
Mi viene  un sorriso…. era il terzo fine settimana consecutivo che correvamo, il mercoledi sera a mezzanotte Alex mi chiama e mi dice “Super Mony venerdi devi essere qui a San Marino  facciamo una garetta, dai che ci divertiamo” . Alex non aveva mai usato una Super 2000 e senza fare test abbiamo vinto mi sembra tutte le speciali pure l’ultima dove abbiamo rotto il cambio. Mi ricordo che abbiamo visto l’arrivo con solo 2 marce la prima e la quinta. quella è stata la nostra prima vittoria assoluta insieme.
Con la Zumelli hai corso il Marocco storico, gara tra le più dure al mondo, emozioni e ricordi di questa avventura?  Sarai anche al Sardegna con Luisa?
Eh già, dici giusto una gara molto dura ma nello stesso tempo tanto affascinante costituita da 7 tappe. Quando Luisa mi ha chiamato per fare con lei questa gara ero molto indecisa se accettare o no perché non è facile affrontare una competizione di questo genere senza vedere nemmeno una volta il percorso, si perchè si corre con  note stagionate fatte da Yves Loubet dove moltissime curve spariscono perché le ruspe marocchine sono mostri che abbattono anche colline intere, quindi il ruolo del navigatore è più che fondamentale.
Insomma raccontare la gara intera sarebbe lunghissima ma con poche parole vorrei riuscire a far capire tante emozioni
Intanto il dormire è un optional perché ogni fine tappa alla sera tra doccia cena briefing con le assistenze e ripasso generale di note e radar della tappa successiva si faceva notte inoltrata e all’alba suonava già la sveglia ma ti assicuro che la stanchezza non si faceva sentire.
Portare a termine una competizione così è davvero appagante per un navigatore, non ti nego che uscita dall’ultima prova mi sono commossa, le emozioni e le tensioni sono tante forse troppo difficili da spiegare…
Sogni nel cassetto? Ti vedremo mai al volante?
 Sono una ragazza molto determinata e quindi i sogni non finiscono mai. Mi ritengo fortunata per la mia carriera, ho disputato diversi campionati e trofei con persone straordinarie e da ognuno di loro ho imparato sempre qualcosa. anche se il mio grande sogno l’ho già realizzato. Da sempre, avendolo vicino casa sognavo di partecipare al Montecarlo.
Al volante ci sono già stata per circa 30 gare, la  prima volta fu nel 1997.
Mi sono resa conto che caratterialmente non fa per me perché quando stavo a sinistra non mi sopportavo io figurati chi mi stava affianco ah ah ah.
Scherzi a parte mi affascina e mi appaga molto ma molto di più il ruolo di navigatrice.
Grazie Monica per la tua disponibilità 
Grazie a voi!
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