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Come diventare pilota di rally e cosa serve per correre una gara?

Una mini guida per capirne un po' di più e provare ad inseguire un sogno

diventare pilota di rally

Rally, lo sport più bello del mondo, e chi tra voi non ha mai sognato di correre almeno una gara? Si sa, tra gli sport non è sicuramente il più economico e a porta di mano ma sognare non costa niente. Vediamo quindi cosa serve per iniziare per muovere i primi (e poi quelli a seguire) passi in questo sport, fantastico ma davvero molto costoso e piuttosto ricco di cavilli e cose importanti da sapere prima di poter dire “sono un pilota di rally”.

Il primo passo per correre nei rally è la licenza da pilota: come prenderla

La licenza per conduttori in ambito automobilistico in particolare rallystico viene rilasciata a persone maggiorenni, in possesso di certificato medico, e che hanno superato un corso specifico (di tipo teorico) presso l’ Automobile Club di Provincia, anche in anni antecedenti a quello della licenza. Bisogna compilare la documentazione e allegare: la patente B o superiore, la tessera associativa ACI, l’ attestato di superamento del corso teorico e ovviamente la quota d’ iscrizione, che richiede circa 200-300 euro,  e tutto ciò vi porta ad essere dei “Licenziati”
Le licenze sono di molteplici tipi, D, C, B ed A, e sono Nazionali oppure Internazionali (per le WRC/R5/S2000 è richiesto un test di abilitazione), gradi che vanno in base all’ esperienza del licenziato stesso ed alle sue abilità (le licenze sono analoghe per piloti e navigatori, ad eccezione della recente licenza “Navigatore Rallies H (nazionale o internazionale))

Dopodiché, prima di passare alla gara, servono altri passaggi che hanno più a che fare con il pratico che con la burocrazia.

Abbigliamento rallystico: poca estetica e molta sicurezza

Per correre bisogna disporre di abbigliamento in regola ed omologato, che può essere di proprietà oppure noleggiato/in prestito.

Se di proprietà, per  tuta/sottotuta/guanti/scarpe si parte dai 500 euro con degli Starter kit che mettono a disposizione le varie aziende ad un prezzo “modico”, poi ovviamente in base alle esigenze personali si sale di prezzo, e di qualità: ad esempio, per una buona tuta, si parte dai 280 euro, ma se la volete personalizzata ce ne vogliono almeno 100 in più, e se la volete maggiormente confortevole e aggradante ai vostri gusti, si può arrivare fino ai 2000 euro solo di tuta.
Per sottotuta, sottocasco…etc ci vogliono circa 150 euro (nuovo), mentre per scarpe e guanti occorrono almeno 200 euro. Per risparmiare, quindi, meglio puntare allo starter kit che con circa 500 euro ti da tuta, guanti, scarpe e sottotuta/sottocasco etc… in una unica soluzione, ovviamente omologata FIA.
Per quanto riguarda il noleggio, con circa 100 euro si riesce ad avere tutto ciò per una gara.

Casco e collare Hans: occhio alle omologazioni

Il casco ed il collare hans sono due elementi importantissimi per il pilota, perché costituiscono la principale sicurezza per la testa ed il collo della persona (nei rally non è in programma l’ utilizzo di orribili infradito come protezione),  e quindi sono anche due accessori di costo elevato: per un buon casco (omologato FIA) si parte da circa 400 euro, prezzo analogo a quello del modello base del collare Hans. Ovviamente esistono diverse misure e preferenze, e per il noleggio anche qui ci si aggira sugli 80-100 euro a gara.

La macchina: auto da rally, un mondo vario e davvero molto costoso.

Se non avete molti soldi, o una grande azienda alle vostre spalle, scordatevi le auto di categoria R5/WRC, il cui noleggio (ad esempio per una gara del CIR con una R5) si aggira sui 20-25 mila euro circa. Piuttosto meglio pensare a campionati meno esosi, ad esempio CIWRC o Raceday Rally Terra, con auto minori, ad esempio con una N2 oppure con una R1 si va circa sui 2000 euro di noleggio a gara. Poi c’è l’assicurazione, Kasko, con franchigia che varia da auto ad auto, che è di circa 2000 euro per una N2, fino ai 60 000 di un WRC.
Di solito per i noleggi conviene spendere un po di più ed avere un auto che ti permette di finire il rally rispetto a spendere pochissimo per avere una auto precaria di affidabilità e “rialzi”.
Per le auto di proprietà invece si parte dai 10-12 mila euro per una N2 in buone condizioni o dai 20-25 mila per una Panda A5, passando per i 60 000 euro di una R2b (se acquistata nuova direttamente in sede, altrimenti per un usato rialzato bene potrebbero talvolta bastare un assegno da 45000), fino ai 500 000 di una World Rally Car di ultima generazione con paddle al volante ed ultime evoluzioni al motore.

Gomme e carburante: scelta difficile tra regole ed obblighi

Le gomme da rally sono un altro argomento vario, con una moltitudine di marchi presenti come ad esempio Pirelli, Michelin, Yokohama, D-Mack…..etc
Le Racing Start per le gare su asfalto usano gomme semislick stradali mentre per delle gomme da corsa si parla di circa 200 euro l’ una con una durata di massimo un rally se non meno.
Come carburante per le auto minori  si può usare anche benzina da pompa (purchè sia con i classici “100 ottani”) ma non sempre è consentita poichè in alcune serie tipo IrCup è vietata dal regolamento, obbligando tutti gli equipaggi (soprattutto con le auto di classi inferiori) a rifornirsi di benzina Panta da competizione i quali prezzi vanno circa da 3.1 a 3.7 euro al litro (per la 98 ottani e per la 102 ottani).

Iscrizione all’evento e i rapporti con l’ente organizzatore

Ovviamente ogni evento richiede una tassa di iscrizione, che varia a seconda della sua importanza e classe di appartenenza. Ogni gara è affidata ad un comitato organizzatore (autorizzato dagli organi competenti) al quale è necessario rivolgersi per iscriversi e conoscere tutte le regole che compongono la gara a cui si desidera partecipare.

Insomma, spero che questa guida base vi sia stata utile per comprendere meglio il nostro sport e spero vi possiate avvicinare ad esso e un giorno partecipare ad un Rally. C’è tanto ancora da scoprire e da imparare ma da qualche parte bisogna pur cominciare no?

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