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CIR – A tu per tu con Kevin Gilardoni

Continuano le nostre interviste esclusive, oggi tocca a Kevin Gilardoni, giovane pilota classe 1992, protagonista nelle strade del Campionato Italiano Rally con la Renault Clio RS R3T.

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Una stagione 2017 da ricordare quella del pilota comasco, ricca di importanti successi come il Trofeo Renault Top e la vittoria assoluta al Ronde del Ticino con la Ford Fiesta RS WRC, ma anche la top ten centrata in alcuni appuntamenti del CIR come a Sanremo (8° assoluto) e al Salento (6° assoluto).

Lo abbiamo ascoltato in esclusiva, dove ci ha raccontato passato, presente e futuro del suo cammino nel mondo dei rally, queste son state le sue parole

Quando e come ti sei innamorato dei rally?

Sono cresciuto in pista, dove abbiamo corso e vinto parecchio, ma il mio passaggio ai rally è avvenuto nel 2015. Fino a quel periodo non avevo mai dato troppa considerazione a questa specialità, seppur nato su una prova del Rally Aci Como, ma sentivo la necessità di cambiare aria da quel mondo che mi avevo visto crescere che stava diventando stretto e troppo politico. Crescendo, ho poi capito che serviva una disciplina sportiva in grado di portare le aziende che la supportavano il più possibile a contatto con la gente comune. Ho trovato quello cercavo nei rally, che sono diventati il mio nuovo habitat sportivo, ed eccomi qua.

Un 2017 sicuramente importante concluso con il successo nel Clio R3T, raccontaci la tua stagione nel CIR?

Dopo la fatica dello scorso anno che ci ha visti crescere e seminare alla nostra prima esperienza nella massima serie nazionale, quest’anno abbiamo raccolto i frutti. Siamo contenti di quello che siamo riusciti a fare in una stagione caratterizzata da un numero ridotto di avversari ma di alto livello, elemento che ha reso tutto più difficile per la minima differenza di punti. Senza dubbio si poteva fare meglio in alcune circostanze e poteva andare peggio in altre ma, l’importante, è che sia andata così, in una stagione dove è successo veramente di tutto.

Hai disputato vincendo il Rally del Ticino per il secondo anno consecutivo, stavolta con una Fiesta WRC. Una grande soddisfazione no?

In una gara che reputo di casa, vincere è sempre un’emozione unica. Era importante essere al via per tutte le aziende di quella zona che credono nel nostro progetto, era importante portarle all’arrivo e, visto il risultato, è stato importante il ritorno mediatico che siamo riusciti a creare. Vincere è difficile ma, onestamente, riconfermarsi lo è stato ancora di più. Devo ringraziare tutte le persone coinvolte in questo progetto e l’A-style team che ha messo a disposizione una vettura impeccabile. Quest’anno, onestamente, si è messa anche la fortuna a darci una mano, ma si sa, le corse sono anche questo ed è andata bene così .

Rally e sicurezza se né parla tanto, si è fatto tutto oppure ci sono ancora margini di miglioramento?

Si è fatto tanto negli ultimi anni, sia a livello tecnico che in prova, ed i risultati si sono visti. Il problema principale sono le persone che non rispettano quelle che sono le norme di sicurezza, basterebbe il buon senso, il primo elemento in grado di prevenire. L’unica cosa che mi sento di dire è collaboriamo, tutti, per sensibilizzare le persone e rendere questa disciplina più bella, sicura e facile da gestire. Concludo dicendo che i miglioramenti sono sempre possibili anche quando tutto va perfettamente, in ogni ambito, basta vedere sempre un po’ più in la.

Cosa cambieresti dei rally di oggi?

Ognuno ha i suoi punti di vista e sicuramente non si accontenterebbe mai tutti. Personalmente, in ambito nazioanle, mi piacerebbero dei calendari più “ spalmati “ durante la stagione, non tutti hanno l’intero budget a disposizione l’anno prima per iniziare ed investire il 60 % nei primi 4 mesi dell’anno. Sarebbe bello inoltre creare degli incentivi per partecipare ai campionati nazionali, collegandoli con dei supporti per correre in campionati maggiori, creando una vera e propria crescita sportiva basata sui risultati. Questo a mio avviso darebbe maggior appeal per intraprendere questa disciplina ed avere un elenco partenti sempre più ricco e rinnovato.

Il tuo rapporto con i fondi sterrati… come ti trovi su questo fondo?

Ho avuto modo di provarli con una vettura due ruote motrici e mi sono divertito. Li ho affrontati senza i test necessari e questo ci ha un po’ penalizzati, ma abbiamo sempre portato la vettura sana e salva all’arrivo. Sicuramente con un 4×4 sarebbe tutta un’altra storia e chissĂ , magari in futuro ci sarĂ  modo di ritornarci.

Obiettivi per il 2018?

L’obiettivo principale come equipaggio, sul quale stiamo ancora lavorando, sarà partire al massimo dal primo all’ultimo chilometro di qualsiasi rally. Dal lato sportivo, vogliamo essere al via di un campionato di spicco con un top team, stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore e questo periodo dell’anno è il momento giusto. Posso dire che, con ciò che abbiamo a disposizione, affronteremo un campionato nazionale senza tralasciare le gare di casa, Ticino e Como .

Ringraziamenti?

Con tutto quello che abbiamo fatto ed ottenuto, i ringraziamenti sono d’obbligo e nascono dal cuore. Innanzitutto devo ringraziare tutti i nostri partners, dal primo all’ultimo, senza il loro prezioso aiuto non avremmo potuto correre una stagione intera al top. Gima Autosport, una garanzia, che ci ha sempre messo a disposizione una vettura perfetta ed un’assistenza impeccabile. Movisport che ha curato ogni aspetto sportivo garantendoci la massima collaborazione ed aiutandoci a crescere come equipaggio. Sport Team Equipment di Giacomello che, insieme a Renault, da anni è presente sul campo con trofei davvero ambiziosi che molti dovrebbero seguire. Corrado Bonato, un riferimento, che non molla mai un attimo per tenermi sempre a ritmi giusti. La mia fidanzata Chiara e la mia famiglia che ci hanno seguito in giro per l’Italia durante tutta la stagione dandoci il supporto giusto. Infine, un grazie doveroso va ai nostri tifosi e a tutte quelle persone coinvolte nel nostro progetto che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito.

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