Skip to content Skip to sidebar Skip to footer
Tempo

4 MIN

Gigi Galli, dal Rally di Valtellina al WRC

La storia di un pilota amatissimo dagli appassionati italiani

Torniamo a parlare di grandi piloti. Oggi, in occasione del suo compleanno, tocca al nostrano Gianluigi Galli, classe ’73, soprannominato “l’italiano volante” dopo il lunghissimo e famosissimo salto di oltre 50 metri eseguito al Rally di Finlandia nel 2005 nella più spettacolare prova, Ouninpohja, record che condivide con il finnico nonché quattro volte campione del mondo Tommy Makinen.

Stiamo parlando sicuramente di uno dei Piloti più rappresentativi e più talentuosi del “Belpaese”, un pilota che è stato capace non solo di scrivere pagine importanti del Rally italiano, ma anche di quello mondiale, dove in quest’ultimo riesce anche a collezionare due podi (3° nel Rally di Argentina a bordo di una Peugeot 307 Wrc semiufficiale e 3° nel Rally di Svezia su Ford Focus RS WRC Stobart).

Molto amato dal pubblico estero, specie quello finlandese che gli attribuì il soprannome di “Hullu”.

Dagli esordi al Mondiale

La primissima gara d’esordio risale al 1994 nella coppa Valtellina con una 309 GTI chiudendo 3° di classe e nel 1995 partecipa al Trofeo Cinquecento al volante della vettura di casa Fiat curata da lui stesso affidandosi al Team Rorallysport ed in questo rally riesce a fare emergere tutte le sue qualità concludendo con un ottimo 7 posto, e conquistandolo con ben 5 gare vinte su 8 l’anno successivo.

Ma è nel 1998 che inizia ad assaporare l’essenza del rally che conta di più, quello del mondiale, co-pilotato da Guido D’amore a bordo della Mitsubishi Carisma GT Evo V classe N4 con team Ralliart Italia si piazza al 19esimo posto nel mitico Rally di Sanremo, per poi vincere il Campionato Italiano gruppo N. La strada verso l’apice sembra essersela spianata alla grande dimostrando sempre un gran talento e un alto livello di pazzia che non guasta mai, tanto da aggiudicarsi il 6° di produzione nel mondiale rally e di conquistare il rally di Sanremo nel gruppo N nel 1999, nuovamente il campionato Italiano gruppo N nel 2000, riuscendo ad arrivare 7° di classe nel mondiale e 3° al CIR con Punto S1600 nel 2002, per poi arrivare alla svolta più significativa e più importante nel 2004, quando si siederà su una vettura ufficiale per la prima volta in carriera.

Contratto con Mistubishi, che prevede la condivisione della vettura con altri due grandi talenti del tempo (D. Solà e H. Solberg), nel ruolo di pilota e tester partecipando così a solo 4 rally con WRC (Catalunya, Montecarlo, Messico e Turchia) chiudendo al 15esimo assoluto, alternandosi tuttavia con il mondiale produzione, con Lancer gr. N made in Ralliart Italy partecipando così a numerosi rally e collezionando anche ahimè qualche ritiro. Oramai il nome di Gigi incomincia a risuonare costantemente nelle orecchie degli appassionati, e nel 2005 arriva l’anno della consacrazione.

Sempre alla guida di una Lancer WRC, parte con un programma che prevede l’alternanza sua con Gilles Panizzi sul secondo sedile della Mitsubishi, fino al Rally di Turchia per poi partecipare a tutte le gare della serie iridata, dimostrandosi il vero astro nascente del rallysmo mondiale, tanto da chiudere all’11esimo posto assoluto. Da ricordare anche il prestigiosissimo quarto posto “conquistato” al rally di Svezia retrocesso poi al settimo per alcuni problemi.

Un anno difficile

L’anno 2006 non parte nel migliore dei modi, poiché Gigi oramai pilota consolidato della casa Giapponese sembra sentirsi nel posto giusto, arriva la doccia fredda! L’annuncio improvviso del ritiro di Mistubishi a mondiale in corso. Gigi dopo aver svolto i primi due incontri con Lancer, conquista un quarto posto, sfiorando il podio per un problema al cambio avuto all’ultima speciale del rally di Svezia e un ritiro al rally di Montecarlo, passa in Peugeot in team non ufficiale, accanto a Manfred Stohl e Henning Solberg e con questa vettura riesce ad ottenere un nono posto al Tour de Corse il primo podio in carriera in Argentina conquistando un terzo posto, e il quinto posto in Finlandia.

Con il ritiro della casa francese dal WRC dopo i numerosissimi problemi meccanici ed elettronici riscontrati, nel 2007 parte sulla carta come una sorta di rivincita nei confronti di un 2006 dove lo ha visto gareggiare a singhiozzo sei gare. Per questa stagione la macchina è la vettura campione del mondo uscente: la Citroen Xsara WRC su Aimont Racing. La stagione comincia in Svezia, molto bene tra l’altro vincendo anche tre speciali ma dopo alcuni errori finisce tredicesimo in svezia, e nella gara seguente in norvegia chiude sesto. Dopo le due gare scandinave si vola in Portogallo, e chiude con un settimo posto e successivamente al rally lusitano arriva la sospensione del programma finendo così l’esperienza in double chevron.

Finale di carriera sempre nel cuore della gente

Gigi passa in Ford nel 2008 con “scuderia privata” con la sponsorizzazione principale Stobart, chiudendo così la sua esperienza di alti e bassi nel mondiale rally, concludendo con un ottimo nono assoluto, conquistando il secondo podio in Svezia, così aspettato e tanto sudato dopo le precedenti sfortune e un meraviglioso quarto posto in casa nel Rally di Sardegna. Dopo il mondiale e alcuni ripensamenti a riguardo su un possibile ritorno Gigi vuole comunque continuare a fare un po “il matto” in strada, dandosi al RallyCross.

Noi Gigi ce lo ricordiamo così e vogliamo ricordarlo così per i secoli a venire, genio e sregolatezza, pazzo ma allo stesso tempo un grandissimo professionista, un pilota che è stato capace di regalarci un sacco di emozioni, dal litigio per la nota sbagliata in Australia, dai numerosi drift eseguiti, alle migliori prestazioni al Memorial Bettega ma soprattutto alla famosa richiesta alla vigilessa: “Per favore fammi fare due giri di rotonda”

Mostra commentiChiudi commenti

2 Comments

  • Piero
    Posted 13 Gennaio 2018 23:41 0Likes

    Se non c’era quel cazzo di musica come fondo ma solo il rumore della macchina era meglio…
    Come fate a non capire che chi vuole guardare un video sui rally non gliene frega niente di ascoltare della musica?
    L’unica musica è il rombo del motore.

    • Alex Alessandrini
      Posted 15 Gennaio 2018 18:05 0Likes

      Ciao Piero,
      concordiamo con te su questo fatto ma purtroppo non abbiamo trovato un video tributo altrettanto completo. Dalla prossima cercheremo ancora meglio. 😉

Lascia un commento

0.0/5

Rallyssimo.it – TESTATA GIORNALISTICA
Iscrizione autorizzata al Registro Stampa del
Tribunale di Rimini N° 6 del 19/11/2019

Iscriviti alla Newsletter

RALLYSSIMO © 2022 – The SpaceWeb Agency The Space