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Paola De Martini e la scalata italiana al mondo dei rally tutta al femminile

Riviviamo le gesta della driver milanese che rivoluzionò l'ambiente dei rally negli anni 80

Quando si parla di donne protagoniste del mondo dei rally il primo nome che balza in mente a tutti gli appassionati è quello di Michele Mouton (ndr. che vi abbiamo raccontato qualche anno fa in questo articolo). Molto meno persone ricordano che anche in Italia abbiamo avuto una grande protagonista di livello internazionale che ha saputo raggiungere grandi livelli e dare del filo da torcere ai colleghi dell’altro sesso. Stiamo parlando di Paola De Martini che, insieme a vari navigatori tra cui la più celebre Umberta Gubellini, ha raggiunto il palcoscenico del mondiale rally.

La pilota milanese, elbana d’adozione, inizia la sua carriera nei rally a 20 anni nella categoria riservata alle Autobianchi A112 Abarth, vincendo subito il titolo femminile e Promotion. Un avvio tanto esaltante che porta al passaggio verso su Ford Escort XR3. Purtroppo un grave incidente al Rally della Lana la terrà lontana per larga parte della stagione (circa 9 mesi), rallentando un processo di ascesa che sembrava ben avviato.

Nonostante sia lontano dalle gare e impossibilitata a mettere in mostra le proprie doti al volante, Audi Team decide di scommettere su di lei e su quell’avventura tutta da decifrare.  Siamo nel 1987 e Paola risale in macchina con un unico obiettivo: diventare una pilota professionista di Rally. Partecipa al campionato italiano e porta a casa il titolo femminile con l’Audi 90, a cui alterna alcune sporadiche uscite sull’Audi Quattro Gruppo B.

Nel 1988 Paola dispone dell’Audi Coupè con la quale vince anche una gara del Campionato Europeo Rally a massimo coefficiente, il Rally di San Marino, sempre nello stesso anno vince il Campionato Italiano Femminile ed il quarto posto assoluto nell’Europeo. Un momento altissimo, il trampolino alla sua carriera che la lancia a livello internazionale. Finalmente il Mondiale rally.

Un buonissimo esordio con un nono posto assoluto al Rally Sanremo 1988 è il primo risultato della sua carriera nel massimo campionato, a cui partecipa anche nelle due stagioni successive sempre col supporto di Audi 90 Quattro.  L’unica eccezione sarà l’Argentina 1990 corsa con Lancia Delta Integrale. Nel 1989 concluderà ben cinque gare su nove partecipazioni nelle prime dieci posizioni che gli vale il Primo posto assoluto Dame. Nel ’90 non riuscirà a bissare il successo a causa di un mesto ritiro durante il Rally della Costa d’Avorio mentre si trovava in testa.

Passa definitivamente a Lancia dal 1991. La macchina del momento, gestita dal team Totip, mira a fargli affiancare Dario Cerrato nel campionato italiano sulla Delta Integrale e anche nell’Europeo. Purtroppo un repentino cambio di strategia e un cospicuo taglio di budget toglie risorse a Paola che rischia di restare senza macchina. Audi gli offre un sedile con la nuova Audi S2 in piena fase di sviluppo. Scende in gara nel campionato africano.

Seguirà un lunghissimo stop dal ’93 al 2002, periodo in cui si perdono le tracce Della De Martini pilota. Torna alla guida di una Subaru per il Rally dell’Isola D’Elba e il San Marino.

Dal 1993 al 2002 la sua carriera si interruppe, per riprendere nuovamente al rally dell’isola d’Elba e al rally di San Marino alla guida di una Subaru. Dopo un nuovo lungo stop, rientra alle gare partecipando alle prime due edizioni della Ronde dell’Elba, con una Mitsubishi Lancer Evo 9 nel 2007 e con una Toyota Corolla WRC nel 2008. In quest’ultima edizione, si rende protagonista di una rimonta quando, trovatasi molto indietro per gravissimi problemi ai fanali dopo le prove notturne, riesce a giungere al decimo posto assoluto.

Una bella storia quella di Paola, figlia di tempi floridi del rallysmo italiano. Un periodo in cui le case costruttrici raccoglievano sfide sulla carta difficili da vincere ma dal fascino indescrivibile e destinate a far parlare per sempre. Proprio come Paola che resta un piacevole ricordo nella testa di tanti appassionati che hanno potuto apprezzarne le doti, le capacità e il coraggio di tentare di fare la voce grossa in un mondo prettamente maschile.

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