Skip to content Skip to sidebar Skip to footer
Tempo

4 MIN

A volte ritornano…

12 WRC+ sono una bella notizia ma facciamoci qualche domanda in più sul ritorno di Paddon e Breen

paddon breen 2019

Partiamo da un principio: adoro le WRC+ e ammiro chi è capace di farle saltare danzare tra una curva e l’altra come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Quindi potete immaginare quanto mi faccia piacere vedere che ci sono 12 WRC+ iscritte al Neste Rally 2019 e quanto mi faccia piacere il ritorno di Craig Breen e Hayden Paddon.

Su Craig noi tutti di Rallyssimo abbiamo già espresso la nostra gioia nel vederlo accasato in Hyundai e per quanto riguarda Hayden, non ho mai nascosto di amare il suo stile di guida irruento ma efficace.

Detto questo, superato l’entusiasmo iniziale qualche domanda su questo doppio ritorno me la sono incominciata a fare e non sempre sono stato in grado di trovare una risposta.

Per quanto riguarda Breen la questione principale, che un po’ tutti si sono posti è: ma davvero Hyundai aveva bisogno di un quinto pilota? Voglio dire: hai un certo Loeb che tieni a mezzo servizio, perché prendere un altro pilota?

Purtroppo non sono nella testa dell’ing. Adamo, per cui non so quale sia la sua strategia, ne per quante gare abbia messo sotto contratto il pilota irlandese ma il team director Hyundai non è certo uno sprovveduto e si sarà fatto bene i suoi conti.

Il suo obiettivo, dichiarato fin da subito, è vincere il campionato costruttori e, in quest’ottica, non solo deve avere sempre i piloti migliori ma deve anche assicurarsi di togliere agli altri team eventuali rinforzi.

Ecco quindi che la possibilità di ingaggiare un veloce asfaltista può sembrare assurda se hai in squadra Neuville, Sordo, Loeb e Mikkelsen (tutta gente che sull’asfalto non te la manda a dire); ma diventa diabolica nel momento in cui tu togli alle altre squadre la possibilità di ingaggiarlo. In primis a Citroen, dove Craig conosce già l’auto, ma anche a Toyota, vista la tendenza di Meeke e Latvala a fare Harakiri con una determinazione degna di un samurai.

Non ho letto il contratto, ma non mi stupirei quindi se tra le clausole ci fosse quella di non guidare per nessun altro team ufficiale per quest’anno.

Tutto molto logico no? Eh… in realtà non così tanto, perché una WRC+ mica la domini da un giorno all’altro e per quanto il pilota possa essere talentuoso, dovrà sempre pagare un periodo di apprendistato. Apprendistato che in Estonia era appena iniziato, ed infatti in prova si percepiva una certa cautela.

Se Craig “flat-to-the-square-right” Breen sarà in grado di adattarsi velocemente alla I20, allora sarà un’arma in più nella prossima gara. Se invece la confidenza non sarà ancora al 100%, questa scelta potrebbe diventare un pericoloso boomerang per il team.

Per ora Adamo ha dimostrato di vederci lungo, speriamo che ci abbia preso anche stavolta!

Venendo a Hayden, direi che il gioco è molto più leggibile: non la strategia di squadra quanto piuttosto la delusione di vedere qualcun altro sulla “sua” I20 è stata la molla scatenante per far partire l’operazione ritorno.

Delusione che però merita una riflessione e un passo indietro. Prima dell’inizio del campionato, fu proprio Paddon a dichiarare che Hyundai gli aveva offerto un contratto con solo una gara ma che lui aveva rifiutato perché non era disposto a correre a tutti i costi e ad accontentarsi delle briciole.

Era sicuro, probabilmente, che qualcun altro avrebbe deluso e che sarebbe stato accolto nuovamente alla corte Hyundai con tutti gli onori e con il “galloni” da ufficiale.

La stessa offerta è evidentemente suonata più accattivante in Irlanda piuttosto che in Nuova Zelanda ma, quando il contratto è stato chiuso, per il kiwi si sono chiuse in un attimo tutte le porte.

Ecco perché, dopo la prima reazione stizzita (che ci sta, è umano), ha messo in piedi questo ritorno al mondiale completamente finanziato dai sui sponsor e dai suoi finanziatori.

Sicuramente Malcom Wilson sarà stato ben felice di avere un pilota pagante così forte in squadra e avrà posto condizioni di favore ma, e qui sta il grande “ma”, Hayden ancora di più di Craig, arriverà a Jyväskylä quasi “digiuno” di confidenza con la Fiesta.

Quindi, mettendo insieme quanto detto, si presenterà con una macchina che ha guidato solo per pochi chilometri su prove con velocità killer che non perdonano indecisioni o errori e con l’assoluta necessità di mostrare a tutto il circus che si sono sbagliati a metterlo alla porta.

Che cosa posso dire? Sicuramente il ragazzo ha del coraggio, e anche a lui auguro di far bene e soprattutto di reggere alla pressione enorme che si è caricato sulle spalle.

Realisticamente non credo che possa pensare al podio, ma credo sarebbe già felice di stare davanti a Breen e Suninen.

Anche in questo caso, se la trasferta dovesse rivelarsi un flop, tutta l’operazione potrebbe diventare un gigantesco boomerang, difficile da addomesticare anche per un neozelandese.

Mostra commentiChiudi commenti

Lascia un commento

0.0/5

Rallyssimo.it – TESTATA GIORNALISTICA
Iscrizione autorizzata al Registro Stampa del
Tribunale di Rimini N° 6 del 19/11/2019

Iscriviti alla Newsletter

RALLYSSIMO © 2022 – The SpaceWeb Agency The Space