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Intervista esclusiva a Ott Tanak, campione del mondo rally 2019

Con grande emozione abbiamo intervistato il fuoriclasse estone

Abbiamo già riversato fiumi di “inchiostro” per descrivere ogni momento della sua rocambolesca carriera e ripercorso ogni sua vittoria di quest’anno. Tuttavia ci mancava ancora un ultimo, importantissimo, punto di vista: il suo! Se avete visto il film su di lui, “Ott Tänak – The Movie”, avrete sicuramente già un’idea di quanto difficile sia l’impresa di riuscire a intervistarlo, ma a Rallyssimo non ci arrendiamo facilmente e oggi possiamo, con orgoglio, presentarvi questa chiacchierata, in esclusiva assoluta, con il campione del mondo WRC Ott Tänak!

Tere Ott! Iniziamo dalla fine, dalle parole che hai pronunciato dopo la power stage del rally di Catalunya, che ti ha incoronato campione del mondo: “Feels good!”. Qualche giorno è passato adesso, quali sono le tue sensazioni riguardo questo incredibile risultato?

Ciao a tutti voi! Ti posso dire che io e Martin abbiamo avuto una enorme pressione su di noi durante tutto l’evento e questo ha ovviamente condizionato tutto. Anche per questo all’inizio è stato difficile realizzare quello che avevamo fatto. Essere campione del mondo è sempre stato l’obiettivo della mia carriera sportiva ma nel momento in cui lo raggiugi, fai fatica a credere che sia vero! Adesso posso dire che sono veramente felice, felice di avercela fatta finalmente. It really feels good! Mi fa stare davvero bene!

Questa stagione, anche se trionfale, non è stata priva di alti e bassi: 6 grandi vittorie ma anche qualche momento no in Sardegna e in Turchia. Hai mai pensato che potesse finire come l’anno scorso? E dall’altro lato, quando hai pensato “Si questo è l’anno giusto”?

Come ho già detto, niente è stato facile nella mia vita, e tutto quello che ho raggiunto, è arrivato attraverso la strada più dura e dolorosa. Ma tutte le avversità che abbiamo affrontato l’anno scorso, una volta che le abbiamo superate, ci hanno reso più forti.

Hai ragione sulla Sardegna, è stato il momento più duro della stagione ma siamo riusciti a non demoralizzarci e a rimanere concentrati sul campionato. Non ho mai smesso di credere che fosse l’anno giusto, e non può essere altrimenti se vuoi diventare campione del mondo!

A proposito della Sardegna: qui hai vinto nel 2011 la tua prima gara in SWRC, nel 2012 hai ottenuto il tuo primo podio in WRC e nel 2017 la tua prima vittoria assoluta. Tutto sommato, al netto di quest’ultimo anno, la terra sarda ti ha regalato un sacco di belle emozioni. Che ne pensi di questa gara?

Il rally di Sardegna è effettivamente una gara molto dura, con strade insidiose e prove difficili. È una di quelle gare dove veramente ti serve anche una bella dose di fortuna! Mi è sempre piaciuta questa gara e, come hai detto tu, questo è il luogo dove abbiamo ottenuto la nostra prima vittoria in WRC. Per questo la Sardegna sarà sempre un posto speciale per me!

Nel film su di te, e anche dopo la vittoria in Catalunya, hai dichiarato che diventare campione del mondo è sempre stato il tuo sogno, fin da bambino. Adesso che sei tu il “maestro”, cosa suggeriresti ad un giovane che ha lo stesso sogno? Quale è stata la chiave, per te, per realizzarlo? 

Credi in te stesso e insegui i tuoi sogni! Nessuna pozione magica, solo lavoro e tanta determinazione.

Chi ha visto il film ha sicuramente capito che uno dei punti chiave della tua carriera sportiva è stato il matrimonio con tua moglie Janika. Puoi dirci qualcosa in più su come questo ha cambiato il tuo approccio alle gare?

Prima di tutto conoscere mia moglie, ma poi anche la nascita dei miei figli, mi hanno dato una grande energia e volontà di lavorare ancora più duramente. Janika è stata una delle persone più importanti, oltre che della mia vita, anche della mia carriera e, onestamente, senza di lei non so davvero come sarebbe finita.

Estonia: una nazione molto bella, ma piccolissima. Eppure, in così pochi anni dalla sua indipendenza, ci ha già regalato due grandi piloti come te e Markko Märtin. Pensi che in Estonia e, più in generale, negli stati baltici, ci siano le giuste condizioni, il “terroir”, per crescere come pilota di rally?

I rally sono in una posizione dominante nella nostra tradizione sportiva. In Estonia abbiamo un movimento rallystico molto forte e molte persone che portano avanti lo spirito dei rally in tutte le sue forme. Per cui, si! Penso che sia veramente il posto giusto.

Solo 2 passaggi durante le ricognizioni e poi “flat out” a quasi 200km/h su asfalto terra, neve; tra mille insidie e avversari di altissimo livello. Cosa serve per essere il re di questa giungla?

Per me la cosa più importante a questo livello è l’esperienza. Come hai detto, ci sono molte insidie e condizioni differenti che dobbiamo affrontare durante la stagione e, a volte, anche in una singola prova. Per questo è normale che ci voglia tempo per capire come far fronte ad ogni cambiamento o imprevisto.

La maggior parte degli addetti ai lavori concordano sul fatto che la Toyota Yaris sia la macchina da battere in termini di motore e aerodinamica e che, al momento, sia più veloce della Hyundai i20. Hai ricevuto assicurazioni da parte di Andrea Adamo sullo sviluppo della vettura? Da un altro punto di vista, quanto sei attratto dall’idea di battere nuovamente tutti gli avversari su un’auto diversa?

Sono sinceramente grato per tutto il supporto avuto dal team Toyota GAZOO Racing in questi due anni. Anche se abbiamo avuto qualche rottura, siamo comunque riusciti a vincere il mondiale costruttori nel 2018 e adesso il titolo piloti e navigatori. Questo mostra, senza ombra di dubbio, che questa macchina è competitiva e difficile da battere… quando dentro ci sono io 😊

Sarà una sfida molto interessante cambiare squadra e auto, ma so che Hyundai Motorsport ha tutte le intenzioni di diventare il team da battere e io non vedo l’ora di aiutarli in questo. Naturalmente speriamo di poter essere veloci e competitivi fin dal primo evento ma dobbiamo essere realistici, affrontare questa sfida passo dopo passo e vedere cosa succederà!

Anche noi aspettiamo di vederti al via del Monte 2020 con la livrea del team sud coreano. Per il momento, però, c’è ancora una gara di questo campionato da seguire e un titolo costruttori da assegnare!

Grazie a Ott Tänak per la sua disponibilità e un ringraziamento speciale a Kaidi Klein, senza la quale questa intervista non sarebbe stata possibile.

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