Italia – A tu per tu con Mario Cerutti: “Ogni pilota con cui ho corso mi hanno dato tanto, correre con Ale Cadei un sogno che si è realizzato”

Continuano le nostre interviste in esclusiva con i protagonisti del rally tricolore, oggi abbiamo intervistato Mario Cerutti, piemontese (classe 1982) che in carriera si è diviso tra il ruolo di navigatore e di pilota.

Ciao Mario, bentornato sul nostro sito. Ci racconti come è nata la tua passione per questo sport?

La mia passione è nata da bambino, quando con mio zio andavo a vedere le prove sul mitico Mottarone. I miei miti erano Pierino Longhi che in quegli anni portava in gara la mitica Lancia Delta e Mauro Miele con la BMW M3, che scalavano il Mottarone, suscitando in me un’emozione unica. Mi ricordo anche di Massimo Palumbo, che all’epoca era un forte pilota di zona, mi portava spesso e volentieri con lui, facendomi vivere e vedere i rally da dentro.

Iniziamo dall’ultimo mese, quattro gare e tre vittorie assolute. Un mese che difficilmente dimenticherai…

Fortissime emozioni, fare tre vittorie e ottenerle con due cari amici è qualcosa di emozionante. Con Corrado (Pinzano) abbiamo corso con la VW Polo R5 è correre con lui è sempre emozionante, perché è un caro amico ed un grandissimo pilota, con lui riusciamo da subito a creare un feeling speciale in abitacolo. Con Simone invece abbiamo vinto Monza e a Selvino. Per quanto riguarda Monza, per me è la terza vittoria di seguito e ringrazio Simone perché nelle ultime due stagioni mi ha permesso di correre al suo fianco.

Se ti dico Rally 111 Minuti 2003, cosa mi rispondi?

La mia prima gara con Ivan Gervasoni sulla piccola 106 Rally in classe K9. La prima gara non si scorda mai, in più sulle strade di casa e portando in dote anche il trionfo nella nostra classe. Era un rally che si correva metà di giorno e metà di notte, tempi magici e emozioni che ricordo sempre con immenso piacere.

Hai raccolto diverse vittorie da co-equiper, qual’è quella che ti è rimasta nel cuore?

Tutte le vittorie e i podi conquistati sono belli e li ricordo sempre. In carriera sono salito dieci volte sul podio tra vittorie e piazzamenti, ma la più bella forse è stata quella con Corrado. Ma ogni gara, ogni vittoria ha sempre un suo perchè. Un’altra grande emozione è stato il secondo posto al Valli Ossolane con Massimo Margaroli, perché è il mio pilota principale e non scordo il successo al Vedovati 2017 con Cesare Brusa. Ogni pilota con cui ho corso mi hanno dato tanto è colgo l’occasione per ringraziarli di cuore tutti.

La scorsa stagione al Rally Colli del Monferrato hai navigato Alessandro Cadei, quanto è stato bello ed emozionante correre al fianco di Alessandro?

Lo scorso anno ho corso con Alessandro al Monferrato. Ale per me è un fratello, negli ultimi anni stiamo condividendo diversi momenti della vita. Per me lui è un’esempio di vita è correre con lui per me è un sogno che si avverato, ci siamo trovati molto bene in auto e mi ha insegnato molte cose. Secondo me da lui bisogna prendere solo esempio perché è una grande persona e soprattutto è un vero pilota, perché se guardate i tempi delle sue gare fa tempi da assoluta, considerato che usa solo le mani. Ribadisco che dovremmo prendere tutti esempio da lui e questo nostro sport né dovrebbe prendere esempio…

Non solo navigatore, ma spesso e volentieri ti sei destreggiato pure nel ruolo di pilota, come ad esempio all’ultimo Alba..

Ho disputato più di 50 gare, purtroppo nel 2010 causa un’incidente alla mano, ho dovuto ridurre in maniera drastica le mie apparizioni al volante. Da allora ho deciso di fare una sola gara all’anno che è il Rally di Alba, mi piace molto come gare e qualche bel risultato di classe è arrivato. Adesso corro solo per divertimento è chissà che nel 2020 non possa arrivare anche il debutto sulla terra….

Grazie mille del tempo che ci hai dedicato e alla prossima…