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ESCLUSIVA – Intervista con Piercarlo Capolongo, sull’eventuale ripartenza dei rally dopo questa pandemia

Il navigatore piemontese a ruota libera su argomenti di non poca attualità rallystica

Abbiamo sentito per voi lo storico navigatore piemontese Capolongo, che ci racconta il suo pensiero durante questo periodo di restrizioni e ci offre qualche delucidazione sull’argomento tanto dibattuto durante gli ultimi giorni: la ripartenza dei rally, ma in pista.

Benvenuto “Capo”, grazie di essere qui con noi.

Innanzitutto come stai e come stai passando questo momento di quarantena?

Grazie a te per l’invito. Come sto…. direi bene (di salute) moralmente non altrettanto, vista la condanna ai domiciliari non meritata e, a mio modesto parere, non necessaria. Detto ciò, sono fortunatamente operativo (lavorativamente parlando) grazie alla modalità “smart working” e quando non lavoro guardo la TV e leggo quotidiani e riviste. Speriamo finisca presto questa prigionia per tutti.

Prendiamo spunto dalla tua video-intervista su Rallylink, la prima domanda riguarda il lato organizzativo dei rally. Molto, probabilmente tutto, cambierà. Che idee avete con i ragazzi del Rally di Alba per affrontare al meglio le sfide future, e che risposte vi attendete dalla Federazione?

Premetto che il Rally di Alba 2020 è pronto, documentazione tecnica e sportiva tutta disponibile per essere presentata alle rispettive autorità. Noi (io e tutto lo staff organizzativo del rally) siamo pronti ad accogliere le eventuali proposte di AciSport in merito al format e alla collocazione temporale della gara. Purtroppo tutto è subordinato alle decisioni che verranno riservate al motorsport dal governo italiano. La nostra disciplina sportiva (rally) è particolare rispetto ad altri sport (si svolge in luoghi aperti ma non delimitati, non è di tipo individuale ma nemmeno di squadra, chi pratica non è direttamente a contatto con gli avversari e gli addetti ai lavori possono lavorare senza creare assembramenti) ma in comune ha la gestione del pubblico. È proprio questo ultimo elemento il più difficile da valutare e, stanti le attuali teorie di distanza sociale tra persone, temo che sia impossibile organizzare una competizione su strada, sia essa di automobili piuttosto che di biciclette o corsa campestre. Ben per questo siamo in attesa che la Federazione concordi con lo Stato, per il tramite del CONI, le modalità che ci diano la concreta (e non solo teorica) possibilità di organizzare un rally.

Questo momento di blocco, secondo te, potrebbe portare ad una nuova “riforma” dei rally, magari con un riavvicinamento di questo al pubblico, con format più appetibili a sponsor, e coinvolgimento delle aeree interessate dall’evento?

Questo momento di blocco ha già prodotto abbastanza danni di tutti i tipi e potrebbe addirittura peggiorare se non si cambia mentalità. Idee di nuovi format si potrebbero anche pensare, ma pensarli più appetibili per gli sponsor ad oggi non saprei come. Sempre parlando di rally su strada e non di gimkane su pista che non sono nemmeno da considerare alternative, ma bensì un’altra disciplina utile per fare test o allenamenti conservativi per chi guida. Spero di essere stato chiaro…

E’ di questi giorni una proposta da parte di diversi noleggiatori di riavviare i rally, in maniera provvisoria, da eventi nei circuiti. Qual è il tuo punto di vista e quale sarebbe una tua idea per una ripartenza?

Per la prima parte della domanda ho già risposto nella precedente. La mia idea di ripartenza sarebbe quella di ripartire immediatamente appena si può con le gare già in calendario che non sono state rinviate. Completare il calendario, per quanto possibile, inserendo le gare con validità che non hanno potuto disputarsi in precedenza (solo se il calendario lo consente e gli organizzatori se la sentono di fare la gara). Per i campionati sarebbe un sogno recuperare il Campionato Italiano Terra anche con solo 5 gare partendo da San Marino e inserendo l’Adriatico insieme al Rally balcone delle Marche e tentare di ricollocare il Vermentino o, in alternativa, fare il wrc in Sardegna se la FIA assegnerà la data. Sono di parte, lo so…. ma non sai quanto mi dispiace non poter correre su terra quest’anno. Per il CIR e CIWRC è un po’ più difficile il ragionamento, bisognerebbe mettersi a tavolino e ragionare. Tutto ciò che ho detto, ribadisco, è un sogno che chiaramente spero si avveri ma rimane un sogno. Sognare è gratis perché non farlo?

Proprio qualche mattina fa, leggiamo sul sito di Aci Sport il comunicato stampa con cui ha preso le distanze dall’iniziativa! Secondo te cosa c’è sotto? Sono proprio in totale disaccordo con una idea di questo tipo per provare a ripartire?

Il comunicato stampa di Acisport ha preso le distanze da un modulo che circolava per raccogliere firme di licenziati a favore dell’iniziativa di una serie (campionato non può essere proposto da un promoter ma solo dalla Federazione) di rally su circuiti omologati. La serie proposta, per quel che ho potuto capire, può anche essere interessante per partire subito con qualche “sgambata” e riprendere confidenza con le vetture da gara. Credo che la Federazione ha ragionato più sul lungo periodo e sul ripartire con il motorsport quando sarà possibile per tutte le discipline (pista e rally) ovviamente dopo aver preso accordi con il CONI/Stato. Ragionamento che condivido e mi sento di dire che Acisport non è in totale disaccordo con la proposta, presumo che non concordi sul fatto di partire solo con le gare in pista ma di partire con tutto il possibile.

Parliamo, anche se difficilmente sarà, del 2020. Quest’anno con Daniele Ceccoli ti avremmo visto al via del CIRT con la Hyundai I20 R5, avevate già provato la vettura prima delle restrizioni COVID-19 in vista anche del debutto in Sardegna?

Mi emoziono già solo parlarne, quest’anno con Daniele Ceccoli avremmo potuto partecipare alle gare del CIRT con la Hyundai i20 R5 del Hyundai Rally Team Italia gestito da Riccardo Scandola, con il supporto di Hyundai Customer Racing e Michelin. Si prospettava una bella stagione per il 2020, dopo l’incontro con l’Ing. Adamo ad Alzenau in gennaio, per definire il programma, avevamo anche concordato la data della presentazione dello stesso a San Marino per il 28 marzo. Tutto con entusiasmo fino a quando sto maledetto Covid19 ci ha messo il classico “bastone tra le ruote” impedendoci di fare tutto quanto previsto. Daniele non ha così potuto provare la Hyundai i20 R5 ma io sì, di fianco a Mattia Scandola (figlio di Riccardo) al rally di Adria svoltosi a metà febbraio. Ho potuto apprezzare la velocità e la precisione della macchina con le ultime specifiche omologate (ammortizzatori, differenziale posteriore e motore), sono stato favorevolmente impressionato e già mi stavo immaginando quanto avremmo potuto essere competitivi nel CIRT. Purtroppo non è andata come immaginavo ma non demordo, spero si possa fare qualcosa, almeno una gara test.

Grazie per la tua disponibilità “Capo” e alla prossima.

pics by “photozini”

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