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Tempo

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Le 80 mila emozioni del Rally Italia Sardegna 2021

Non era la prima volta che andavo in Sardegna a vedere il WRC, ma questa edizione del Rally Italia Sardegna è stata decisamente diversa dalle altre, non tanto per i percorsi ma per il carico di emozioni da portarsi dietro nel tempo.

Alcune Prove Speciali “storiche”, come la SS Tergu – Osilo, sono state sostituite da altre che non venivano corse da tantissimo tempo, come la Power Stage di Aglientu – Santa Teresa e la SS Arzachena – Braniatogghiu. Altre hanno semplicemente cambiato nome, mantenendo pressoché lo stesso percorso delle scorse edizioni.

Il mondiale ritrovava ancora una volta il World Rally Championship ma, ancor di più, ritrovava la presenza del pubblico in prova speciale. Dopo un anno, assistere nuovamente ad un Rally a porte aperte, anche se al 25%, è stato davvero emozionante. Mi mancava vedere e sentire il calore ed il tifo degli spettatori, non solo locali ma provenienti anche dall’estero, che hanno ritrovato il brivido e le sensazioni che sa provocare solo la grande festa dei rally.

Poter tornare a vedere un Rally a porte aperte è un’emozione inspiegabile! Non credo esista un nome preciso per l’emozione che provo, ma oltre a questo c’è tanta passione, onore verso la mia terra che può ospitare questo meraviglioso sport. Il RIS per il pubblico di casa non è solo un rally, ma è anche una festa. Per me sono i 4 giorni più attesi dell’anno.

Leandro, un ragazzo di 22 anni della Provincia di Sassari. Un appassionato come me, come noi. Una persona a cui tutto questo era mancato ed il cui sorriso lasciava trasparire tutto il piacere di esserci di nuovo.

Rally Italia Sardegna 2021 è stato il mio primo evento mondiale in veste da giornalista e mi piace che in questo pezzo restino tutte quelle piccole istantanee che me lo faranno ricordare nel tempo.

Dall’ ”asta” dei paraurti delle auto al salto dell’arena di Loelle, alle risate ed ai cori delle persone; dagli striscioni attaccati agli alberi, ai panorami mozzafiato delle prove speciali; dai sorrisi dei bambini con i pezzi delle macchine in mano, sventolati come trofei, alla “festa” degli spettatori, soprattutto ai ragazzi della Curva Loca; dalla bambola Gina, all’ospitalità degli abitanti locali.

E poi c’era chi ha seguito da casa, aggiornando i risultati, supportando il mio lavoro sul campo e sviscerando la gara nei suoi aspetti più particolari ed interessanti per gli appassionati. Tanti, tantissimi. Oltre 80 mila lettori ed appassionati che ci hanno seguito con attenzione e ci hanno fatto sentire il solito calore di sempre.

E allora ci vediamo l’anno prossimo Rally Italia Sardegna e per adesso semplicemente, grazie.

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