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L’ultimo mondiale di Loeb e di Citroën. Il 2012 la fine di un’era e la nascita delle nuove stelle

Dieci anni fa si chiudeva l’epoca Loeb ma fu anche l’anno del debutto di Neuville nel mondiale e del primo podio per Tänak

Nove titoli mondiali in undici stagioni. Ben 76 rally vinti prima di ritirarsi, a cui se ne aggiungeranno altri quattro nelle stagioni a seguire corsi da “pensionato”. 874 prove speciali e 1594 punti conquistati in carriera. Questi sono solo alcuni numeri che certamente non sono sufficienti a spiegare l’immensità di sua maestà Sébastien Loeb. Un uomo che è riuscito ad annientare ogni record e a battere qualsiasi avversario ma che nonostante tutto non si è mai seduto sugli allori. Dieci anni fa finiva un’era che avrebbe lasciato spazio a un altro campione francese.

Non solo l’epopea di Loeb volgeva al termine ma piano piano anche quella di Citroën. Il marchio transalpino conquistava per l’ultima volta un titolo iridato. L’ottavo in assoluto, meglio della casa del Doule Chevron solamente la storica Lancia. Tutti i mondiali di Citroën furono conquistati nell’epoca Loeb dal 2003 al 2012 con la sola Ford a riuscire a contrastare il dominio francese nel biennio 2006-2007.

Il 2012 però non fu solamente la fine di un’epoca ma vide anche la nascita e la crescita di nuove stelle che caratterizzeranno gli anni a venire del mondiale rally. Nomi come Thierry Neuville od Ott Tänak nella loro prima stagione ufficiale. La conferma di un’incredibile Mads Østberg. Per continuare con Sébastien Ogier e Craig Breen impegnati, per motivi diversi, con le S2000 e un giovane Elfyn Evans senza rivali nella FIA Accademy Cup.

La stagione sia apre tra conferme, trasferimenti e dolci ritorni. In casa Citroën, infatti, rimane Sébastien Loeb che viene affiancato dall’ex alfiere Ford, Mikko Hirvonen.  Dopo i dissapori dell’anno precedente tra i due compagni di squadra, il marchio transalpino ha puntato su Loeb lasciando Sébastien Ogier libero di firmare per l’ambizioso progetto di Volkswagen. Latvala, dopo il trasferimento di Hirvonen, si trova nel complicato ruolo di prima punta in Ford. Al suo fianco viene ripescato nientemeno che il funambolico Petter Solberg. Il campione norvegese dopo undici stagioni, di cui le ultime tre correndo da privatista, ritorna a correre per la casa americana. Sarà però la stessa Ford a dare l’annuncio che il 2012 sarà l’ultimo anno da ufficiale nel WRC lasciando così al solo Malcolm Wilson la gestione delle Fiesta WRC. Oltre a Citroën e Ford si aggiunge anche Mini, motorizzata BMW e gestita da Prodrive. Il pilota di punta è Dani Sordo che ha dovuto combatter contro Kris Meeke per avere l’unico posto disponibile nel team. La squadra inglese fin da subito sembra non avere i fondi per combattere contro gli altri due costruttori. Tra le scuderie private troviamo M-Sport con Novikok e Ott Tänak. L’estone, futuro campione del mondo, aveva debuttato con un incoraggiante sesto posto nel Rally del Galles 2011. Non solo Tänak ma anche Neuville si ritrova a correre la sua prima stagione nel WRC nel 2012. Il pilota belga viene ingaggiato nel Citroën Junio Team. Altro pilota privato un giovanissimo Mads Østberg a bordo della Fiesta di Adapta.

Mads Østberg in Portogallo

Il primo rally della stagione è il Montecarlo. Dopo tre stagioni nell’IRC il rally del principato rientra nel mondiale e a vincere è un indomabile Seb Loeb. Il francese porta a casa una vittoria schiacciante con 2’45” sul primo degli inseguitori. Al secondo posto uno strepitoso Dani Sordo che con la sua Mini riesce a gestire gli attacchi di Petter Solberg. Sarà l’ultimo podio per la Mini nel mondiale.

Si passa in Svezia dove Ford è imbattuta dal 2006. Loeb prova a contenere uno scatenato Jari-Matti Latvala ma il francese finisce in cumulo di neve e si deve accontentare di un’amara sesta posizione. Vince Latvala con un brivido nell’ultima giornata quando colpisce una roccia e fora perdendo buona parte del suo vantaggio su Hirvonen. Stessa sorte per Solberg che urta la medesima roccia del compagno di squadra e perda la terza piazza in favore di Østberg. Ben sette Fiesta nelle prime dieci posizioni.

In Messico Citroën si rifà conquistando la prima doppietta stagionale. Nulla da fare per Latvala che esce di strada nello stesso punto del russo Novikov. Da segnalare il quinto posto di Tänak e un costante Mads Østberg che è sempre pronto ad approfittare in caso di errori altrui. Errori che non tardano ad arrivare ed è proprio nell’evento successivo in Portogallo che in condizioni di meteo proibitive i big escono di strada a uno a uno. Prima Loeb, poi Latvala e Solberg. Rimane solo Hirvonen che vince la gara salvo poi incappare in una squalifica per irregolarità alla frizione e al turbo. Il ventiquattrenne norvegese si ritrova così fra le mani una vittoria che lo promuove in terza posizione nel mondiale. Secondo posto per un ottimo Evgeni Novikov.

In Argentina non si presenta Latvala a seguito di un incidente sugli sci. Il finlandese lascia strada libera gli avversari e viene sostituito da Sordo con il benestare di Mini. Lo spagnolo soffre un danno all’alternatore quando si trovava in terza posizione e deve alzare bandiera bianca. Dopo la rottura dello sterzo di Solberg il quale era in testa alla classifica, la lotta è tutta in casa Citroën. I francesi decidono per un ordine di scuderia così vince Loeb su Hirvonen. Terzo Østberg, seguito da Prokop e da un giovane Neuville che inizia ad avvicinarsi alla vetta.

I successivi quattro rally (Acropoli, Nuova Zelanda, Finlandia e Germania) sono un assolo di Loeb. Le Ford danno l’impressione di essere più veloci delle Citroën ma gli errori di Latvala e Solberg condizionano più volte il risultato. La casa francese conquista ben tre doppiette e prende il largo nel mondiale costruttori.

Per il decimo appuntamento stagionale si passa in Galles. Nessun errore questa volta per Latvala e Solberg. Il duo Ford riesce a conquistare un primo e un terzo posto. Non basteranno per riaccendere il mondiale ma serviranno per rialzare il morale prima del rally di casa dei francesi.

In Alsazia, Loeb, è di casa. Nato a Haguenau le strade del rally francese le conosce a memoria ed è proprio davanti alla sua gente che decide di dare l’annuncio. Niente più rally dall’anno successivo. O meglio, niente più stagioni complete ma solo qualche apparizione part-time. L’obbiettivo si sposta nel mondiale turismo, l’allora WTCC. Loeb però saluta il proprio pubblico a modo suo: vincendo. Con la vittoria in Alsazia fa sua gara e titolo mondiale. A completare il successo la certezza matematica per Citroën della vittoria dell’iride costruttori. Un dominio incontrastato che lascia agli avversari solo le briciole. Deluso Petter Solberg che esce di strada e finisce nei vigneti prima di schiantarsi contro un palo della corrente. Da segnalare invece la quarta posizione di Neuville che dimostra a piccoli passi il suo talento.

Sebastien Loeb and Daniel Elena dopo la vittoria del nono titolo

Penultimo appuntamento stagionale in Sardegna. Subito fuori il neocampione del mondo Loeb insieme a Neuville, Latvala e Solberg. A vincere, finalmente, un raggiante Mikko Hirvonen seguito da Evgeny Novikov. In una gara segnata da ritiri illustri si distingue Ott Tänak che conquista il suo primo podio in carriera. Una prestazione importantissima per l’estone ma la strada per il mondiale sarà ancora lunga e costellata da mille imprevisti. Al quarto posto il “solito” Mads Østberg che continua la sua striscia di piazzamenti in top 5. Clamorosamente in quinta posizione si classifica Sébastien Ogier con una Škoda Fabia S2000. Il francese sta preparando il debutto della Polo WRC nella prossima stagione.

In Spagna per l’ultima gara stagionale l’unica battaglia aperta è quella per il terzo posto. Loeb e Hirvonen hanno già conquistato il primo e il secondo posto in campionato. Il gradino più basso del podio è conteso dai due ufficiale Ford e il giovane Østberg. A prevalere sarà Latvala che concluderà però con soli 5 punti di vantaggio su Østberg. Il campione norvegese, Petter Solberg, si dovrà accontentare del quinto posto seguito da Novikov. Curioso notare che alla loro prima stagione Neuville e Tänak chiudono in settima e ottava posizione con un solo punto di differenza in favore del belga.

Dopo nove mondiali, Loeb, se ne andrà da campione e cederà lo scettro all’altro Seb che ha passato il 2012 a sviluppare la Volkswagen WRC. Ogier si è distinto nelle S2000 e conclude nella classifica mondiale addirittura al decimo posto assoluto. Il pilota di Gap non era in lizza però per il mondiale SWRC. Al suo fianco in Škoda si distinguerà anche un altro giovane pilota che farà carriera: Andreas Mikkelsen.

Ogier con la Škoda Fabia S2000 in Galles

La serie cadetta viene vinta però da Craig Breen. Il pilota irlandese vince quattro delle otto gare ma l’ostacolo più grande lo dovrà affrontare dopo la Targa Florio. Un’uscita di strada costa la vita al suo navigatore Gareth Roberts. Nonostante il lutto, Breen, riesce a risollevarsi e a trovare la forza per fare suo l’iride SWRC davanti a Per-Gunnar Anderson e a un certo Hayden Paddon. Un titolo che in cuor suo dedica tutto al compagno e amico Roberts.

Craig l’anno precedente era stato il vincitore della FIA Accademy Cup. La serie monomarca Ford pensata dalla FIA per i giovani talenti sotto i 24 anni. In palio ben cinquecento mila euro da usare in un programma mondiale. L’irlandese ne ha fatto grande tesoro l’anno precedente ma chi stupisce in questo campionato giovanile, nel 2012, è Elfyn Evans. Gallese di belle speranze che conquista quattro vittorie nelle sei gare in programma. La strada sarà ancora lunga per tutti loro ma dopo dieci anni stiamo ancora parlando di questi giovani ragazzi che sono diventati dei veri e propri campioni e se la devono vedere con astri nascenti come Rovanperä. Le loro strade si sono incrociate più volte e nessuno di loro poteva sapere che si sarebbero rincontrati a giocarsi podi e vittorie. Nessuno di loro sapeva se sarebbe arrivato o meno a raggiungere la massima categoria. C’è chi fra di loro ha vinto un mondiale e chi invece sta cercando di rientrare nel mondiale ma tutti quanti, oltre a un gran manico, hanno in comune una cosa. Un semplice motto che andrebbe sempre bene ricordare: non arrendersi mai!

Un impacciato Elfyn Evans agli albori della sua carriera

 

Photo credit: RedBull content pool, wrc.com, skoda motorsport, mads ostberg twitter
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