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Tempo

3 MIN

Il caos dei tempi imposti sulla ps2 del 41° Trofeo ACI Como

Una vicenda che continua a far parlare a distanza di giorni

Durante lo svolgimento della 2° prova speciale del Trofeo ACI Como, ci sono stati molteplici incidenti tanto che la direzione gara si è vista obbligata a neutralizzare la prova speciale. Ai concorrenti a cui non è stato permesso di registrare un tempo valido, come in ogni rally, la direzione gara ha conferito un tempo imposto.

Il problema è sorto nell’attribuzione del tempo imposto, infatti il tempo imposto conferito ai piloti, è stato di 12 minuti, quando il miglior tempo di prova è stato di Simone Campedelli in 11:05.7.

Vi starete chiedendo, dove sta il problema?
Il problema è sorto dalla comparazione del tempo imposto con i tempi effettuati dalle altre vetture, infatti il tempo imposto risulta molto più basso rispetto a molti dei tempi “reali”.

Come possiamo notare dinanzi, ad esempio il tempo di Fabio Farina a bordo della Skoda Fabia R5 è stato di 12:15.1 ben 15 secondi più lento delle vetture che vanno dal numero 73 al 126. Questo caso non è isolato solo a Fabio Farina, ma anche a molti altri piloti a bordo di vetture R5, questo a dimostrazione che non ci sia stato un errore da parte di Fabio.
Questo caos di tempi imposti ha fatto in modo che il secondo giorno di gara ci fosse un caos nelle partenze, vedendo addirittura molte R5 partire dietro le vetture R1.

La presenza di prove speciali di lungo chilometraggio ha reso la situazione ancora più complicata, perché in una prova “lunga” si ha maggior possibilità di raggiungere vetture più lente che partono davanti a te creando parecchio disagio; questa cosa è accaduta a Rachele Somaschini che ha deciso di pubblicare l’onboard del suo incontro in prova speciale sui social.

 

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Un post condiviso da Rachele Somaschini (@rakellyna)

Noi di Rallyssimo preferiamo rimanere neutri su questa situazione, ma vi lasciamo la dichiarazione di Rachele:

La Clio Rally5, equipaggio che non voglio nemmeno citare per la scorrettezza con cui si è comportato, è partita allo start con gli SPECCHIETTI CHIUSI (per essere più “aerodinamico” cit.) e, una volta raggiunto in prova, ci ha tenuto dietro per 6km. Avete presente quanto durano 6 km e quanto sia pericoloso guidare in una prova speciale attaccate al retrotreno di un’altra vettura? Non siamo in pista. Dopo aver ripetutamente cercato di farmi notare, provando anche nei tornanti a “BUSSARE” l’equipaggio sempre ignorata sono stata infine costretta a chiuderlo per poter passare. Inutile dire quanto questa cosa mi abbia fatto inalberare… non tanto per la gara, che fortunatamente per noi non valeva nulla, se non per noi stesse e per chi ci supporta… ma davvero non mi spiego come sia possibile una cosa simile, che potrebbe capitare a qualcuno che si sta giocando una gara o un campionato!!! Oltre tutto: non un commissario che segnali in 6 km, non una “SCUSA” da parte del pilota, solo tanta rabbia per una serie di cose sbagliate.

Non solo a Rachele questa situazione è stata penalizzante ma anche all’equipaggio Casella-Rosario, in questo caso il navigatore ha deciso di pubblicare un sol punto del cameracar non esprimendosi.

 

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