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RAC Rally 1975 – L’impresa di Waldegard, la recita di Audetto

Lo svedese fu autore di una prestazione maiuscola dietro al volante, ma sembra che anche il timoniere italiano non sia stato da meno nel tirare fuori tutto dalla squadra

Fine Novembre 1975: i giochi per il mondiale si sono chiusi qualche settimana prima al Tour de Corse, ma il cerchietto rosso sul calendario che evidenzia le date dal 22 al 26, fanno capire che c’è ancora una gara da disputare per chiudere la stagione.

C’è infatti ancora il RAC, da disputare, in terra di Sua Maestà, e sebbene, come detto, i giochi siano già stati chiusi per il secondo anno di fila dalla Lancia, il prestigio della corsa “inglese” richiama al via un nutrito numero di concorrenti.

Ford e Saab sono le favorite, con la loro solita batteria di scandinavi e locali, tutti specialisti, ma in casa Lancia si decide comunque di essere della partita. Sia perchè si vuole chiudere al meglio una stagione per lunghi tratti trionfale, sia per sottoporre ad un altro durissimo test l’evoluzione a 24 valvole del 6 cilindri di Maranello che ha debuttato al Sanremo, e sia perchè quella in terra di Gran Bretagna sarà l’ultima trasferta con la squadra di Daniele Audetto.

Daniele è infatti in procinto di passare alla Ferrari alla guida della direzione sportiva, e l’occasione sembra quindi l’ideale per una ultima sfida in grande stile su un terreno tutt’altro che facile.

Nei guai fin da subito

Da Torino spediscono due Stratos in livrea Alitalia per Munari e Waldegard, più una Beta Coupè per Lampinen. Le due Stratos non presentano particolari novità tecniche, se non appunto il motore a 24 valvole già provato da Munari al Sanremo e al Tour de Corse.

Waldegard, che lo assaggia in gara per la prima volta, parte subito a tavoletta, e sulle prime due speciali è attaccato a Blomqvist con la Saab 96. Lo svedese di casa Lancia sbatte però subito nella prova successiva, perde un aventina di secondi, e anche il cofano posteriore della Stratos. Diventeranno poi celebri le foto che lo ritraggono con il motore al vento di traverso nelle foreste gallesi.

Waldegard nella sua disperata rimonta

Alle prima assistenza volante i meccanici gli attaccano con del nastro adesivo dei fanali improvvisati, visto che gli attacchi del cofano sono completamente andati. Munari è invece in difficoltà: non si trova a sua agio con l’assetto della Stratos, mentre Waldegard vola e a fine giornata è già nuovamente davanti a tutti.

La seconda tappa si apre però con il botto: lo svedese sulla seconda speciale urta un terrapieno e rompe un semiasse. Bjorn conclude la prova con quasi 19 minuti di ritardo. All’assistenza volante i meccanici Lancia fanno il solito miracolo, ma lo svedese arriva comunque al successivo controllo orario con 5 minuti di ritardo sul tempo massimo consentito. E’ finita, i due sono fuori gara.

Audetto non si dà comunque pervinto e ordina allo svedese di continuare. Il direttore sportivo inoltra infatti un reclamo denunciando di come il ritardo di Waldegard sia da imputare ad altri concorrenti, rei di non aver lasciato spazio per far passare lo svedese in prossimità del controllo. Si continua sub iudice, poi si vedrà.

Waldegard inizia così una rmonta furiosa da oltre il centesimo posto in classifica in cui è scivolato. Munari invece, risalito nel frattempo nella generale e rientrato nella lotta per il podio, commette un errore e si ritira per la rottura di un braccetto dello sterzo.

La recita

Al termine della seconda tappa, con Waldegard già 25esimo e in piena rimonta, è successo anche un altro fatto degno di entrare nelle cronache. Daniele Audetto, al termine di una delle tante assistenze volanti, viene richiamato da Michele Noviello, meccanico della squadra corse. Michele, grosso quattro volte Audetto, ma stremato dall’ennesima giornata di lavoro senza fermarsi, senza dormire nè mangiare, informa il direttore sportivo di voler “gettare la spugna”, come da accordi presi. L’impegno e la dedizione per dimostrare a tutti la grandezza della squadra e della Stratos va bene, ma con Munari fuori e il titolo già conquistato, si è raggiunto il limite, e i patti per un “cessate il fuoco” presi prima ad un certo punto della gara devono essere rispettati.

Ed è allora che, stando ai racconti di Carlo Cavicchi, Daniele Audetto si lanciò in una recita da far invidia a qualsiasi attore hollywoodiano. Il direttore sportivo fece infatti leva sul generossimo cuore di Michele e di tutti gli altri per manovrarli a proprio piacimento.

Sembra infatti che Audetto abbia fatto finta di cedere, dicendo che effettivamente le promesse erano promesse, e che dopo tanta fatica non aveva più senso continuare e che avrebbe concesso ai meccanici di tornare in albergo per rifocillarsi e riposarsi, come da accordi. Li pregò soltanto di caricare in macchina qualche attrezzo, guanti, e pezzi di ricambio. Disse che avrebbe continuato lui, da solo, contro tutto e tutti per tenere alto l’onore della squadra e dimostrare agli inglese di che pasta erano fatti gli italiani. Aggiunse che li capiva, e capiva il loro desiderio di tornare in albergo, e che ci sarebbe stato lui a dare tutto fino alla fine.

Michele Noviello, pugliese giunto a Torino con nulla di più che una valigia e un grande cuore, punto nell’orgoglio, non potè fare altro che tornare sui suoi passi, e così tutti gli altri. Continuarono senza pensarci due volte. La recita di Audetto aveva fatto il suo effetto.

La rimonta e la squalifica

Waldegard nel frattempo, sempre a tavoletta, ha completato la sua rimonta portando la Stratos al settimo posto assoluto. Bjorn ha vinto la bellezza di 45 prove speciali sulle 70 disputate. Una prestazione incredibile. In Lancia si festeggia, si grida all’impresa. Senza la rottura del semiasse Waldegard avrebbe dominato la corsa.

Poco dopo arriverà la doccia fredda: reclamo respinto e squalifica confermata.

Scorrendo oggi la classifica del 31esimo RAC Rally 1975 troviamo Makinen trionfante con la Escort MkII (terza vittoria di fila) davanti ai compagni di colori Clark e Fowkes: un dominio Ford. Per la Lancia sembra si sia trattata di una trasferta disastrosa con un ritiro, una squalifica, e il decimo posto finale di Lampinen con la Beta. Nessuno o quasi ai giorni nostri si ricorda più dell’incredibile rimonta di Waldegard e dell’altrettanto incredibile recita di Audetto, ma certe imprese non possono di certo essere dimenticate solo perchè non compaiono in nessuna classifica.

Credit: "Destra 3 lunga chiude" di Carlo Cavicchi Credit pics: Unknown / gentlemendriver_official / Lancianews.com
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