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Rocca di Cave – Subiaco: la prova per “gladiatori” al Rally di Roma Capitale – Luoghi di Rally

Viaggio tra le strade più iconiche della nostra tappa dell'European Rally Championship

Subiaco dai libri di storia

Subiaco è un affascinante borgo del Lazio, situato nel cuore della Valle dell’Aniene, a circa 70 km da Roma. Abbracciato dai Monti Simbruini, Subiaco è un luogo che racconta storie di spiritualità, natura incontaminata e tradizioni antiche. Il suo nome deriva dal latino Sublaqueum, “sotto il lago”, in riferimento ai laghi artificiali creati dall’imperatore Nerone per alimentare la sua villa, di cui ancora oggi si possono visitare i suggestivi resti dell’antico acquedotto e delle strutture termali.

Ma ciò che rende davvero speciale Subiaco è la sua importanza storica come centro monastico. Qui, infatti, San Benedetto da Norcia fondò i primi monasteri benedettini d’Occidente: il Monastero di Santa Scolastica, ancora oggi vivo e visitabile, e il celebre Sacro Speco, costruito intorno alla grotta dove il santo si ritirò in preghiera. Le due abbazie, immerse nel verde, custodiscono affreschi medievali, chiostri silenziosi e biblioteche preziose, attirando pellegrini e visitatori da tutto il mondo.

Oltre al suo patrimonio religioso, Subiaco offre scorci pittoreschi tra vicoli in pietra, archi medievali e case arroccate. Il centro storico regala angoli incantevoli come la Rocca Abbaziale, un’imponente fortezza che domina la valle, e la chiesa di San Pietro, ricca di testimonianze artistiche. La natura circostante è un invito a escursioni e passeggiate lungo i sentieri del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, tra boschi, ruscelli e panorami mozzafiato.

Subiaco è anche tradizione: feste popolari, sagre e prodotti tipici come la polenta, i funghi porcini e il tartufo rendono la visita un’esperienza genuina. In ogni stagione, Subiaco riesce a incantare chi cerca un angolo di spiritualità, storia e natura autentica, a pochi passi dalla frenesia della capitale.

Rocca di Cave e Subiaco nei rally

Tra le prove speciali più iconiche del Rally di Roma Capitale spicca la Rocca di Cave – Subiaco, un vero banco di prova per i migliori equipaggi europei e italiani. Situata tra i Monti Prenestini e la Valle dell’Aniene, questa speciale è interamente su asfalto e deve la sua fama a lunghezza, dislivelli e varietà di fondo. La sua configurazione attuale, lunga 32,3 km, è comparsa stabilmente a partire dal 2021, quando l’organizzazione decise di renderla uno degli stage più lunghi e selettivi di tutto il Campionato Europeo Rally (ERC) e del Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco (CIAR).

Nei primi anni del Rally di Roma Capitale, tra il 2017 e il 2020, il territorio attorno a Rocca di Cave veniva già percorso, ma in versioni più corte o con nomi diversi come “Rocca Santo Stefano”, che alternavano tratti veloci a tornanti. La svolta avviene nel 2021: la prova viene allungata fino a superare i 32 km, diventando subito una delle più attese dai fan e una delle più temute dai piloti. Dal 2022 la Rocca di Cave – Subiaco si consolida come “prova monumento”, la più lunga di quell’edizione e, di fatto, dell’intera stagione europea.

Il percorso parte da Rocca di Cave, si snoda lungo salite costanti, discese tecniche, tornanti stretti e falsopiani immersi nel bosco. Il dislivello importante (circa 530 metri, con altitudini tra i 360 e gli 890 metri) regala un continuo alternarsi di grip e situazioni di guida diverse: tratti ampi con buona visibilità lasciano spazio a curve cieche, rotonde e tornanti in sequenza, fino all’arrivo a Subiaco, borgo ricco di storia e spiritualità.

Questa prova richiede precisione assoluta nelle linee, gestione degli pneumatici e concentrazione costante, perché in oltre 30 km di asfalto ogni errore si paga caro. Il fascino di Rocca di Cave – Subiaco sta proprio in questo mix: paesaggio montano, asfalto mutevole, ritmo che alterna velocità pura a tratti lenti e insidiosi.

Oggi è diventata simbolo del Rally di Roma Capitale: un test impegnativo che celebra la bellezza di questi territori, unendo tecnica, spettacolo e passione per il rally.

Nella foto presa da World Rally-Maps la conformazione “classica” della prova:

La prova raccontata da chi la conosce

Abbiamo chiesto ad Andrea Crugnola, fresco vincitore del Rally di Roma Capitale anche grazie ad uno strepitoso passaggio sulla prova, di raccontarcela e di descriverci le sue sensazioni nell’affrontarla.

Si parte in salita, si fanno i primi 7-8 km, dove ci sono allunghi intermezzati a qualche curva e parecchi tornanti. Il pezzo può sembrare banale, però non lo è. Sono tornati uguali, alcuni più particolari, dove a volte si ha uno scalino interno, quindi è facile perdere la trazione. È importantissimo farli bene, visto che appunto sono tutti i km in salita.

Dopodiché si arriva sullo svalico, dove c’è una rotondina, si gira intorno, si fa un tratto veloce in discesa, dove ci sono due curve a sinistra molto particolari da dover fare forte. Sono abbastanza complicate per scegliere la linea corretta, non sono facilissime da capire. Dopodiché si fa un’altra destra a sinistra, c’è un pezzettino di falso piano, poi si ricomincia a salire. Un rettilineo molto lungo, di nuovo un destra a sinistra, un altro pezzo di rettilineo, una curva a destra lunga, dove al solito c’è poco grip.

Da lì si ricomincia a salire ancora, perché c’è una chicane, si arriva nella piazza di un paese, si svolta a destra, un piccolo rettilineo, da lì un curvone a sinistra lungo, che cambia di raggio due volte, ancora non semplice da interpretare, e da lì si torna a scendere con un pezzo all’inizio veloce, poi intervallato da punti veloci a punti un po’ più lenti, dove si spezza un po’ il ritmo. Quindi anche lì mantenere il ritmo non è proprio facile.

Dopodiché finita la discesa c’è questo punto molto veloce con un rallentatore, c’è un avvallamento dove si passa in quinta, molto spettacolare da vedere, altro punto veloce, si arriva a un’altra rotonda piccola, si svolta a sinistra, da lì in avanti inizia un pezzo un po’ più stretto, un po’ più sotto bosco, quindi con meno visibilità. Sicuramente un punto molto tecnico, dove anche le gomme vengono messe sotto sforzo, un pezzo che durerà penso 5-6 km. Poi si svolta a sinistra dove c’è un ristorante, si arriva al posto famoso di dove purtroppo è uscito Ostberg nel 2024. Da lì si fanno due tornanti, una a sinistra e poi un falso piano molto veloce, un po’ più largo rispetto al pezzo precedente. Anche lì il primo pezzo, saranno i primi 500-100 metri veloci, poi si ritorna un po’ nelle curve, da lì si risale a un paesino, curva a destra con un leggero dosso, dove tendenzialmente è abbastanza viscida quella parte lì anche se fa molto caldo.

Quindi c’è questo pezzo che durerà un chilometro in questo paesino, si riscende di nuovo con delle curve veloci che girano, si risale e da lì in avanti la prova diventa il primo pezzettino da vedere dove ero arrivato, veloce con queste curve qua, poi diventa di nuovo con curve che girano, curve lente, dove è difficile mantenersi sempre a linea corretta. La strada si stringe, si entra nell’ultimo tratto, un po’ falso piano, pianeggiante nel bosco, da lì una curva, un bivio a destra, una curva su un ponticello, dopo lì che si risale inizia ad entrare molto stretta la strada, si fa un pezzo stretto, una curva a destra con un dosso cieco, dove anche lì la linea non è banale, discesa in picchiata. Tornantino a sinistra, da lì ancora più stretto e c’è l’ultimo tratto per arrivare a fine prova che è abbastanza veloce, con curve molto corte, cieche e si arriva poi a fine prova.

Sicuramente è lunga perché su 32 km hai tanti cambi di ampiezza strada, grip, conformità, geografia, morfologia. Una prova spettacolare in cui si può e si deve fare la differenza.

Da Youtube il video della prova nella sua edizione 2024:

Nell’edizione 2025 la prova nella sua conformazione “classica” non sarà parte del percorso.

Sostituita dalla prova “Canterano – Subiaco ” da 30.59 km che coincide solo per il tratto finale e per l’arrivo ormai tradizionale nel bel borgo di Subiaco. Il video della prova lo trovi a questo link.

Chissà che non sia l’anno sabbatico in attesa di palcoscenici ancora più importanti. Intanto a questo link trovate tutte le informazioni sul percorso 2025 che si preannuncia spettacolare.

Foto: Gianmarco Gabrielli
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