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WRC in Italia, il promoter ha scelto Roma dal 2026. Ma a certe condizioni.

In una intervista il promoter chiarisce la sua posizione sulla grande diatriba

Il futuro del Rally d’Italia continua ad accendere il dibattito. Dopo mesi di indiscrezioni e confronti, arriva la conferma più autorevole: WRC Promoter punta con decisione al Rally di Roma Capitale, già dal 2026.

Nelle parole del dirigente, che riportiamo integralmente, la Capitale viene vista come l’unica sede capace di dare al Mondiale quella rappresentatività nazionale che finora è mancata. Ma il trasferimento non sarà automatico: servirà la collaborazione delle istituzioni e un equilibrio con il territorio che per anni ha ospitato l’evento.

A fare chiarezza è Simon Larkin, Senior Director WRC, che in un’intervista spiega piani, condizioni e prospettive future.

Ecco le sue parole:

Simon, il futuro del Rally d’Italia è un argomento molto dibattuto. Qual è la posizione di WRC Promoter riguardo a un potenziale spostamento dell’evento a Roma?

La nostra ambizione è molto chiara: vogliamo spostare l’evento WRC a Roma già a partire dal 2026, come abbiamo più volte richiesto all’ACI. Per noi, “prima è meglio”, poiché crediamo che questo sia il migliore interesse per il Rally d’Italia e per lo sviluppo dell’evento e dello sport in generale sulla terraferma. Una gara nella capitale, infatti, è l’unica vera opportunità di avere un evento riconosciuto come rappresentativo da tutta la nazione. Il WRC ha bisogno di una gara che identifichi il Paese ospitante, e Roma ha il potenziale per farlo come nessun’altra location.

Avete già offerto delle condizioni specifiche per incentivare questo trasferimento?

Certamente. Abbiamo già concesso un potenziale contratto quinquennale, la cui validità è strettamente legata al trasferimento a Roma. Oltre a questo, abbiamo messo a disposizione incentivi economici per un programma dedicato ai giovani piloti. Il nostro impegno è totale perché crediamo fermamente in questo progetto e nella sua importanza per l’intero Campionato.

Esistono delle condizioni che potrebbero farvi riconsiderare questa decisione?

Sebbene la nostra intenzione primaria sia quella di procedere già nel 2026, siamo fermamente convinti che il trasferimento debba avvenire solo con la piena collaborazione e in armonia con tutte le istituzioni governative coinvolte. Se le condizioni fossero tali da creare un impatto negativo per qualsiasi parte in causa, un rinvio dello spostamento al 2027 diventerebbe una conseguenza accettabile che andrebbe presa in seria considerazione ma non sarebbe possibile rimandare oltre. La nostra priorità resta la riuscita dell’evento e un rapporto costruttivo con tutti gli attori.

In caso di spostamento, che fine farebbe il Rally in Sardegna?

L’intenzione del Promoter è di cedere il Campionato Europeo Rally (ERC) alla Sardegna, che potrebbe ospitarlo sin da subito. Questo permetterebbe di mantenere una presenza importante del rally sull’isola, pur spostando il focus del Mondiale sulla Capitale per i motivi che ho esposto.

Idee chiare e di prospettiva che devono trovare le giuste risposte dalle istituzioni per una decisione tanto attesa da tutti gli appassionati italiani.

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