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Il Patto Segreto dei Tre del WRC2: Solberg, Rossel e Greensmith giocano pulito

Un accordo tra gentiluomini per rendere la lotta al titolo davvero onesta: così tre rivali del WRC2 sfidano tattiche troppo furbe e puntano a dimostrare chi è il migliore sul campo.

Il WRC2 non è solo una questione di velocità, ma anche di strategia. In passato lo abbiamo visto bene: basti pensare a Kajetan Kajetanowicz nel 2022 o a Nikolay Gryazin quest’anno, piloti abili nel scegliere accuratamente gli eventi per massimizzare le possibilità di punti. Ma non tutti la pensano così.

Oliver Solberg, Yohan Rossel e Gus Greensmith, tre nomi caldi della categoria, hanno deciso di fare le cose diversamente.

Come ha raccontato Greensmith a DirtFish, esiste tra loro un vero e proprio gentleman’s agreement: un patto non scritto per assicurarsi di gareggiare testa a testa il più possibile, puntando a vincere sapendo di aver battuto i migliori sul campo.

Nel WRC2 ogni pilota può prendere parte a tutti i 14 round stagionali, ma solo sette possono essere dichiarati validi per i punti. Di questi, i migliori sei contano davvero per la classifica finale. È qui che di solito scatta la tattica: scegliere rally con meno avversari diretti o meno iscritti. Ma non per questi tre.

“Abbiamo una sorta di accordo tra gentiluomini, per cui parteciperemo a determinati rally per competere l’uno contro l’altro”,

ha spiegato Gus Greensmith. “Abbiamo i quattro principali, direi, dove dobbiamo sfidarci a vicenda. Ma c’è una certa flessibilità”.

Finora nel 2025 Solberg, Rossel e Greensmith si sono già affrontati in Portogallo e in Grecia, con Solberg vincitore in entrambe le occasioni. Lo schema non è nuovo: anche lo scorso anno hanno preferito lo scontro diretto in Portogallo e Cile. E per Greensmith è chiaro: solo chi si misura a viso aperto merita il titolo.

“Per contestualizzare, sappiamo tutti che dobbiamo sfidarci in almeno quattro eventi per poter dire di essere un vero campione del mondo”,

ha aggiunto Greensmith.

Ma c’è anche spazio per qualche jolly personale: Greensmith in Kenya, Solberg in Svezia, Rossel a Monte Carlo. Rally dove ognuno si sente particolarmente a proprio agio e dove spesso riescono a fare la differenza. Tuttavia, il principio resta: “Non c’è modo di tirarsi indietro”, ribadisce Greensmith.

Il patto vale ancora di più alla luce della strategia di Gryazin, che in Estonia potrebbe approfittare dell’assenza di Rossel e Greensmith, con Solberg impegnato addirittura in Rally1. Una tattica attendista che Oliver Solberg non gradisce affatto.

“Penso che sia un po’ da codardi. Mi piace quando ci battiamo tutti contro e il migliore vince”,

ha dichiarato Solberg, parlando apertamente dell’approccio di Gryazin.

Il giovane svedese, attuale leader del WRC2 con tre vittorie su quattro rally disputati, non ha dubbi: la sua sfida deve essere sul campo, non a tavolino.

“L’ho sempre detto fin dall’inizio, perché sono sempre stato molto fiducioso della mia velocità negli ultimi tre anni, che se guidiamo tutti insieme, so di poterli battere.”

Per Greensmith, che insegue a qualche punto di distanza con una vittoria in stagione, la mentalità è la stessa: “Sappiamo bene chi dobbiamo battere. Oliver è davvero forte quest’anno, perciò non possiamo certo rilassarci”.

Così il WRC2 continua ad affascinare, non solo per la velocità, ma per una lealtà sportiva che in tempi di tattiche esasperate fa bene a tutti: piloti, pubblico e campionato.

Fonte: Dirtfish - Foto: Barsali/Fonseca
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