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Paddon, Mikkelsen, Lefebvre, Evans: il futuro del WRC è qui

lefebvre montecarlo

Aspettando il secondo round del WRC in terra di Svezia fermiamoci ad osservare un’importante strategia che ogni casa costruttrice protagonista del mondiale sta cercando di perseguire. In una stagione di transizione come quella del 2016 si lavora meno sulle vetture attuali e tanto sui piloti di prospettiva che possano garantire esperienza con le nuove auto in versione 2017. E ogni team ha il proprio giovane alfiere.

Mikkelsen: giovane esperienza di casa Volkswagen

Considerare “giovane di prospettiva” Andreas è forse improprio vista la grande esperienza, i numerosi podi e la prima vittoria raccolta nel finale della scorsa stagione. Tuttavia la casa tedesca per lui ha previsto un progetto di lungo termine che punta a coinvolgerlo sempre di più nel corso del tempo per dargli modo di crescere senza pressioni. È veloce, completo e affidabile. Proprio un anno fa in Svezia aveva provato il salto definitivo tentando di vincere (e finendo per uscire sull’ultima speciale) dimostrando di essere pronto per entrare tra i big, ora è un big a tutti gli effetti e il suo futuro da titolare dipende solo da Latvala

Paddon: talento d’oltreoceano per Hyundai

Quando la casa koreana ha annunciato di voler puntare con forza su Hayden non mancavano le perplessità. La gavetta (apparentemente) non era abbastanza e le prime uscite ne avevano mostrato tutta l’inesperienza. Il botto in Argentina, con il ferimento di alcuni spettatori poteva abbatterlo, e invece Paddon ha trovato nella prova italiana a seguire la sua consacrazione, mettendo in difficoltà Hyundai spesso costretta a promuoverlo nel team (a discapito di un Neuville che si era smarrito). Forte su ogni superficie, riscuote molto successo tra gli appassionati italiani dopo la spettacolare partecipazione al Rally Legend.

Lefebvre: Citroen nel nome della tradizione

Pilota francese per macchina francese, ormai ci siamo abituati. Citroen non ha mai nascosto di credere molto nel giovane francesino che al Montecarlo ha dimostrato di poter stare coi grandi. Mancano ancora tanti chilometri di esperienza sulle WRC per pensare di giocarsi il podio e la capacità di spingere forte anche in superfici diverse dall’asfalto. Ha l’età e la spinta dei vertici Citroen dalla sua parte, il pericolo è quello di smarrirsi nella fretta di diventare grande.

Evans: la retrocessione mirata di casa Ford M-Sport

Si era parlato di bocciatura per lui quando Wilson aveva deciso di affidargli la Fiesta R5, mentre dopo il primo appuntamento è ben chiara la strategia: con lui si punta a vincere la categoria contro la temibile flotta Skoda e si rende molto più appetibile il prodotto da rivendere alle strutture private. La scorsa stagione Elfyn ha dimostrato le sue caratteristiche a più riprese. Veloce, concreto e molto più maturo della sua età porta la macchina infondo con intelligenza. Quello che gli manca è lo scratch vincente che porta a vincere le speciali e le gare, quello scattino finale che è dei grandi campioni.

Questi sono i nomi che secondo noi rappresentano il futuro della massima categoria rallystica mondiale. Ci sono altri nomi degni di nota secondo te?

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