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Tempo

2 MIN

Libero di volare…

Simone Campedelli

Ci sono quelle domeniche in cui ti alzi e l’aria sembra avere un sapore completamente diverso. All’inizio pensi sia la nuova stagione appena cominciata con la primavera ormai alle porte, ma ti rendi subito conto che non è quello. È di più.

È la domenica dove tutto si aggiusta, dove tutto si allinea e ritorna ad essere quello che in tanti hanno sempre creduto potesse essere.

Coreglia 2 è lunga 23.47 km e ti lascia oltre 16 minuti per ripensare ad ogni volta in cui hai pensato che fosse arrivato il momento di dire basta. Perché a sfiorare troppe volte una cosa si finisce per arrivare a pensare di non essere capaci di raggiungerla, di non essere abbastanza per stampare il proprio nome davanti a tutti. E invece serve solo la domenica giusta dove non è la primavera a cambiare le cose ma è tutto il resto.

Fai tutto esattamente come andrebbe fatto. Spingi dove c’è da spingere e ragioni dove c’è da ragionare. Il giorno prima ti è servito per capire che ci sei, sei nuovamente ad un soffio di cronometro dal tuo sogno. Poi arriva un pizzico di sfiga anche per gli altri a rendere tutto ancora più semplice e a far diventare tutto vero.

Sicuramente non te la sei mai immaginata al Ciocco e sull’asfalto la tua prima vittoria nel campionato italiano rally. Veniva più facile pensare ad un San Marino, in mezzo alla polvere e a quella terra su cui tanto ci piace vederti piuttosto che su una gara da cui mancavi da qualche anno ogni volta per un motivo diverso. E alla prima con Pietro, lo avresti detto?

Ma alla fine va benissimo così, anzi forse è più bello perché è il 19 marzo e per tuo papà non ci poteva essere regalo più bello. Lui che prima di chiunque altro ha creduto ti potessi sedere sulla cima per guardare tutti gli altri dal gradino più alto del podio.

Ti ho scritto un messaggio per complimentarmi con te qualche minuto dopo il traguardo. Mi hai risposto: “Che liberazione, fantastico!”

Già Simo, è più di un trionfo. È l’inequivocabile segnale che sei finalmente pronto per provare a volare ancora più in alto.

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