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Rally di Roma Capitale – il pagellone CIR e ERC

Giusto per chiudere il discorso....

Come nostra consuetudine andiamo a chiudere il discorso su una gara con le pagelle e anche per il Roma Capitale mantieniamo l’appuntamento. Ci siamo presi il giusto tempo per la lasciare sbollire un po’ le polemiche dei giorni scorsi e l’unica eccezione che faremo è quella di unire le “valutazioni” della gara del CIR e dell’ERC, un po’ per comodità e un po’ perché la gestione separata delle due gare anche dal nostro punto di vista non è stata proprio una passeggiata. Spazio dunque ai voti del Rally di Roma Capitale, ricordando che si tratta solo di un modo per confrontarsi in modo civile sulla gara che abbiamo visto e commentato insieme.

Simone Campedelli – Voto 10: che bravo Simone! La gara perfetta nel momento perfetto. Concreto, deciso, preciso, efficace. Il feeling con Ometto cresce di gara in gara e ora ci sono le condizioni per andare a Verona con il coltello tra i denti per tentare il grande colpo. Siamo d’accordo con lui quando dice che se avesse trovato questa stabilità tecnica un po’ prima forse staremmo parlando di una carriera diversa.

Bryan Bouffier – Voto 10: lo avevamo detto che era l’uomo da temere e così è stato. Dove c’è asfalto e necessità di essere tanto veloci quanto intelligenti Bryan è una certezza assoluta. Ha saputo approfittare prima degli errori altrui, per poi sfoderà quei 2-3 scratch vincenti che gli hanno consegnato una vittoria di grande prestigio.

Umberto Scandola – Voto 9,5: niente da rimproverare ad Umby e Gillo. C’hanno messo il 110%, cercando di mettere sempre in difficoltà Campedelli metro dopo metro. Non ci sono demeriti nel loro secondo posto. L’aritmetica non chiude le porte per Verona (anche se è dura) ma il ruolo dell’equipaggio biancoverde potrebbe risultare fondamentale.

Kajetan Kajetanowicz – Voto 9,5: vale un po’ lo stesso discorso fatto per Scandola. Quando perdi una gara per 0,3 secondi è difficile avere qualcosa da recriminarsi. Sai di aver dato tutto quello che avevi e hai semplicemente avuto la sfortuna di trovare qualcuno leggermente più bravo di te. Resta una grande gara e la vetta del campionato ad una gara dal termine.

Paolo Andreucci – Voto 6: è il Paolo di sempre, con il fuoco negli occhi quando c’è da correre. Ma qualcosa scricchiola nel binomio equipaggio – macchina. Un problema tecnico lo mette fuori dalla corsa per la vittoria troppo presto e il resto è una gara a rincorrere. Sommando un po’ tutte le cose il podio arriva e la testa del campionato rimane ma l’impressione è che ci sia del sollievo nel pensare che manca solo una gara alla fine della stagione.

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Simone Tempestini – Voto 8: zitto zitto, quatto quatto Simone continua il suo processo di crescita costante sulla R5. La Citroen è evidentemente indietro rispetto alle altre vetture della sua stessa categoria ma Tempestini, ovunque vada, la piazza nelle prime cinque. Che si tratti di asfalto o terra poco cambia. Mette in strada concretezza e voglia di migliorarsi e i risultati arrivano chilometro dopo chilometro. Dai piani alti se ne accorgeranno presto (o forse se ne sono già accorti).

Tamara Molinaro – Voto 9: ci siamo già espressi ma lo voglia fare ancora. Bravissima Tamara. L’obiettivo di stagione è raggiunto e l’esperienza accumulata è sempre di più. Si toglierà altre soddisfazioni, vedrete.

Kalle Rovanpera – Voto 6: era qua per migliorare ed è migliorato. E ora lo salutiamo come si fa con il proprio figlio che entra in classe il primo giorno di scuola. Dispiace solo di non aver mai potuto dirgli su un podio meritato quanto è bravo e quanto lo stimiamo da queste parti

Marco Pollara – Voto 8: missione compiuta per il “piccolo” di casa Peugeot. Ha avuto più filo da torcere del previsto ma alla fine ha vinto con una gara di anticipo il campionato. Ora bisogna capire cosa gli riserverà il futuro perché probabilmente sarebbe pronto anche per una R5 almeno su asfalto.

Organizzazione Rally di Roma Capitale – Voto 8: dura è stata dura ma alla fine l’hanno portata a casa. Tanta ambizione può essere un’arma a doppio taglio ma alla fine non si può non parlare di un bel successo e con un ritorno d’immagine importante per tutti. Per riuscire a fare grandi cose è necessario correre dei rischi e l’ascesa di questo rally è la riprova che il coraggio alla fine paga, sempre.

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