Skip to content Skip to sidebar Skip to footer
Tempo

4 MIN

Dakar 2018, aggiornamenti dal nostro equipaggio tricolore Marrini-Nassi

Comincia bene l'avventura dei nostri piloti. Ma l'impresa è ancora lunga

È partita bene la Dakar 2018 di Marrini- Nassi.
Con un lungo trasferimento di 241 chilometri e la prima, breve prova speciale è scattata ieri da Lima in Perù la Dakar 2018. Trentuno chilometri ad anello ricavati nella regione di Ica, sulle dune della Pampa Huasi ad est fino al confine con la regione di Huancavelica e rientro al bivacco di Pisco.
Sulla tabella di marcia poteva sembrare una sorta di prologo, in realtà si è trattato di un assaggio molto impegnativo di cosa si troveranno ad affrontare tutti i concorrenti nella prima parte di gara. L’approccio immediato con le insidie di dune non molto alte ma raccordate da rampe piuttosto ripide e il fondo al 100% di sabbia finissima ha già messo in difficoltà più di un equipaggio. Sono già sette i ritiri registrati al primo arrivo di tappa, quattro solo nella categoria auto.

Andiamo a scrutare il diario di viaggio dei nostri due piloti rappresentanti la nazione. Cominciamo con Marrini:

In realtà  abbiamo avuto solamente una piccolissima indecisione di navigazione, ma in un punto che ha tratto in inganno almeno altri 10/15 equipaggi. Così quest’anno è iniziata presto quella tradizione di sportività e collaborazione che caratterizza ogni Dakar, soprattutto quella tra privati gentlemen drivers come noi. Devo dire che Maurizio ha avuto quindi un buon battesimo ed è stato bravissimo nell’aiutarmi ad interpretare dune e passaggi, alla fine ne siamo venuti fuori bene. Dalla sua può vantare una lunga e vincente esperienza nei rally tradizionali, ma ricordo che lui è al debutto non solo della Dakar, ma anche dei raid, della navigazione pura.

Sentiamo ora Maurizio Nassi cosa ci racconta:

Mi sento come un bambino a Disneyland!  Ne avevo sentite tante sulla Dakar, ma non potevo immaginare una emozione così devastante. Non ho problemi a dire che ieri, avvicinandoci al palco partenza, ero emozionatissimo. Poi quando è scattato tutto e siamo finalmente partiti, quando siamo scesi per addentrarci tra due ali di folla, di calore e di passione che in tutti questi anni di carriera non avevo MAI visto nei miei rally, nemmeno nei rally di un tempo, sono scoppiato a piangere come un bimbo! Non posso che ringraziare Stefano, che ha avuto anche … coraggio a scommettere su di me, a volermi al suo fianco. Nel corso del lungo trasferimento verso Pisco, l’amicizia che ci lega da anni mi ha aiutato a superare una emozione che non provavo da tempo, anzi credo mai provata prima, nemmeno al mio primissimo rally di … qualche anno fa. Aiuta non poco il supporto del nostro fan club, delle nostre donnine e soprattutto il lavoro dei nostri due ottimi angeli custodi Giuseppe Fanetti e Marco Blanc. Abbiamo già detto più volte che ci lega una passione viscerale per lo sport e per i motori e adesso, asciugate le lacrime, nei prossimi giorni ce la metterò tutta per cercare di fare al meglio la mia parte.

La prima prova speciale ovviamente ha inaugurato anche la prima classifica provvisoria. Al netto del cronometro, la “divagazione” di ieri è stata quantificata da Marrini e Nassi in un danno finale nell’ordine di 15/20 minuti, registrando un chrono al controllo stop di 1h 05′ 03″. Questo significa il 71° posto provvisorio nella categoria auto su 88 arrivati, 5° su 7 in categoria T2 (veicoli tout terrain di serie), 4° T2 Diesel.

La prova era corta ma come detto molto significativa. Se vogliamo proprio analizzare il freddo responso dei tempi, tralasciando gli UFO dell’assoluta (che comunque non ci vede messi affatto male) anche in categoria T2 ci troviamo a combattere contro autentici mostri sacri. Al comando ieri si è piazzato nientemeno che Christian Lavieille, 14 Dakar e Paris/Dakar alle spalle, collaboratore da anni con lo staff organizzativo e vincitore in T2 l’anno scorso. Subito dietro il giapponese Akira Miura (che, sarà il cognome, va come una … Lamborghini!), 8 Dakar alle spalle. A seguire l’Italiano Marco Piana e lo spagnolo Xavier Foj. Prima di noi insomma un poker di piloti che condividono tutti e quattro l’esclusivo badge di “Dakar Legend”, riconoscimento attribuito da A.S.O. solamente ai “veterani” del raid dei raid. Noi quindi siamo i primi degli “umani”. Però come dico sempre, non guardiamo troppo la classifica ma puntiamo piuttosto a mantenere il nostro passo, a coprire quanta più strada possibile, puntiamo a Cordoba insomma! A questo proposito, personalmente io sono molto ma molto soddisfatto di questa prima prova speciale. Nei mesi scorsi abbiamo lavorato davvero duro sulla nostra Toyota Land Cruiser, rivoltandola come un calzino e intervenendo su tutto ciò che avrebbe potuto darci noia, soprattutto sulla base delle Dakar precedenti. La “Zoppina” è andata come un violino ed io ho cercato di mettere a frutto i consigli del mio amico e guru Nasser Al-Attiyah (davanti a tutti ieri) per la guida sulle dune. Non ci siamo insabbiati mai! Domani si comincia davvero e sarà molto più dura di oggi, ma in realtà ogni mattina per noi sarà una ripartenza da zero, una bandierina in più sulla nostra rotta verso Cordoba. Sono davvero felice di essere qui anche quest’anno!

 

Mostra commentiChiudi commenti

Lascia un commento

0.0/5

Rallyssimo.it – TESTATA GIORNALISTICA
Iscrizione autorizzata al Registro Stampa del
Tribunale di Rimini N° 6 del 19/11/2019

Iscriviti alla Newsletter

RALLYSSIMO © 2022 – The SpaceWeb Agency The Space