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Intervista esclusiva con il grande Piercarlo Capolongo

Reduce dalla spettacolare vittoria al Rally di San Marino ecco a voi il navigatore Capolongo

E’ passato poco meno di un mese dalla storica affermazione al Rally di San Marino ottenuta da Daniele Ceccoli e dal suo fido scudiero Piercarlo Capolongo. In esclusiva per il nostro sito, abbiamo incontrato il navigatore piemontese che in carriera vanta un curriculum di tutto rispetto.

Nel corso della carriera “Kapo”, cosi viene chiamato da amici e tifosi, ha preso parte ad oltre 250 gare, tra cui una dozzina nel WRC dove ha letto le note a Luca Betti e Stefano Albertini nel campionato riservato agli Junior. Tra i tanti piloti a cui ha dettato le note nel corso della carriera, ricordiamo Luca Cantamessa con il quale ha ottenuto diverse vittorie, tra cui una al Rally Costa Smeralda, gara che all’epoca valeva sia per l’Europeo Rally che per il CIR.

Oltre Cantaluka, ha affiancato anche altri importanti rallysti tra cui: Valter Pierangioli, Manuel Villa, Gianfranco Vedelago, Felice Re, Roberto Botta e Andrea Torlasco.

Dopo aver presentato il Kapo, andiamo a sentire le sue parole in questa bella intervista:

Iniziamo questa nostra chiacchierata dal quell’ultimo C.O (Controllo Orario) prima del podio del San Marino. Come hai vissuto quei momenti?

L’ho vissuto come un C.O veramente importante. massima attenzione ad non commettere errori che avrebbero potuto compromettere quanto fatto in precedenza. Devo ammettere che avrei voluto dire tante cose, ma il tempo non c’era, quindi l’ho vissuto come lo vivo normalmente, ma era un CO speciale…ci ha portato alla vittoria.

Un risultato storico il vostro, vittoria da privati in una gara del campionato Tricolore, un risultato che è già entrato nella storia, ma raccontaci com’è nata questa vittoria

Si vero, un risultato storico, per di più ottenuto da privati. A me era già accaduto di vincere un titolo da privato nel 2008, sembra ieri, ma son già trascorsi ben dieci anni. Questa vittoria però ha un valore più grande, perchè ottenuta nel CIR, contro avversari, seppur non tanti, sono due o tre quelli fortissimi nel CIR, però impegnati al massimo. Mi ha fatto veramente tanto piacere, ricevere nella giornata successiva i complimenti da parte di Paolo Andreucci, uno che ha vinto dieci titoli ed è al comando del Campionato, questo ci rende ancora più orgogliosi. Così come i complimenti ricevuti sia da Simone che Umberto, complimenti sinceri, per noi privati che corriamo ogni mese e mezzo. Questo risultato entrerà nella storia, erano 22 anni che un pilota sammarinese non vinceva in casa, e purtroppo dopo Daniele a San Marino non vedo suoi eredi, anche se speriamo di replicare questo successo il prossimo anno… Questa vittoria è nata dal lavoro certosino iniziato, tre stagioni fa quando insieme ad Daniele e ai team con cui abbiamo corso (P.A Racing su tutti); ognuno ha svolto eccellentemente il suo lavoro e tutto questo ha portato ad questa vittoria strameritata e non per nulla scontata.

Prova a chiudere gli occhi, siamo sulla partenza dell’ultima prova di giornata, come avete vissuto quei 5,35 km di prove dentro San Marino?

L’ultima prova speciale,era su asfalto, un terreno non proprio ideale per Daniele, nel corso del primo passaggio abbiamo commeso qualche piccola sbavatura forse all’emozione e sopratutto cercando di non far errori tenendo una guida molto pulita, cosa altamente difficile su asfalto, sopratutto quando in precedenza venivamo dalle prove sulla terra, dove si guida sempre di traverso. L’ultima prova ci siamo detti, guidiamo normale, facendo finta, che non fosse l’ultima prova, ma che successivamente c’è fossero altre, quindi l’abbiamo affrontata col ritmo giusto, perdendo qualcosina, ma senza mai compromettere il risultato. Per me Daniele con un pò di esperienza su asfalto, può far bene anche su questo fondo…

Vittoria fondamentale in ottica campionato, che riapre completamente i giochi, in vista del prossimo appuntamento all’Adriatico..

Riaprire il campionato era il nostro obbiettivo, ovviamente vincere è l’unica cosa che conta nella sport, poi vincere qui è stato importantissimo, abbiamo preceduto in primis Costenaro, Marchioro e tutti i nostri avversari del terra!! Adesso guardiamo al Rally dell’Adriatico, gara fondamentale visto che avrà un coefficiente 1.5, su un tipo di fondo congeniale un pò a tutti. Marchioro con le gomme Yokohama che su queste strade han sempre fatto molto bene, noi proveremmo a dare il massimo è proveremmo a portare a casa la vittoria.

Inutile negarlo, il livello del CIRT si è alzato ulteriormente, nè la prova la vostra affermazione e il podio di Marchioro. In tutto questo purtroppo, molti piloti del CIR continuano a scartare le gare su sterrato, secondo te come mai?

Il livello del Terra, è sempre stato frequentato da piloti che han sempre avuto nel DNA il divertimento a guidare, sulla terra per me è più divertente la guida, oltre ad essere più tecnica. In Italia non si corre sulla terra, non perchè non vogliano i piloti, è lo stato dell’arte in questo momento, organizzare su sterrato è veramente difficile, così come portare a casa un chilometraggio importante in determinate zone. Per questo si tende a scartare la terra, i piloti non sono allenati, magari sono velocissimi su asfalto, ma che non hanno mai potuto allenarsi su questo fondo, è quindi di default, scartano le gare su questo fondo, perchè la loro carriera è incentrata solo sul Campionato Italiano. Chi decide di correre su questo fondo, lo fa per bene e quindi ecco perchè il campionato in salute ha un bel livello di partenti, poi è naturale che qualcuno poi si perda per strada.

Con Luca Cantamessa hai ottenuto varie vittorie, quale quella che ricordi con più piacere?

Con Luca ho corso dal 1999 al 2010 vincendo varie gare. Ricordo la vittoria nel 2002 al Rally Costa Smeralda, ottenuta su una vettura WRC, la gara all’epoca aveva tripla validità, valeva infatti per l’Europeo, per il CIR e per il Trofeo Terra, una gara vinta davanti ad Andrea Navarra. Su quelle strade han vinto in passato piloti come Toivonen, KKK, Alen, è quindi la ricordo con grandissimo piacere.

Hai corso nel WRC sia con Luca Betti che con Stefano Albertini, che ricordi ti porti dentro di queste due stagioni?

Si ho corso due stagioni nel 2006 con Betti e nel 2008 con Albertini, stagioni che mi han insegnato e formato molto. Piloti di buon livello in Italia, Luca quando ha corso nel nostro Paese ha sempre fatto bene e vinto, ma la sua indole lo porta a cercare il confronto all’estero. Con Luca ricordo il buon risultato ottenuto al Galles dove chiudemmo 2° di Junior, in quel campionato c’erano piloti del calibro di Kris Meeke, Patrick Sandell e Martin Prokop. Con Stefano nel 2008 siamo partiti al Rally di Giordania, lui prima di quella gara aveva corso solo quattro gare di cui una sola su sterrato, una gara durissima e impegnativa chiusa al sesto posto. Una stagione sostanzialmente positiva, visto è considerato che i nostri avversari erano tra i tanti Sèbastien Ogier e Martin Prokop, , purtroppo nel 2009 la crisi mondiale ha fermato Stefano, relegandolo a correre solo in Italia. Secondo me uno dei migliori giovani in assoluto, che se sostenuto all’epoca in maniera adeguata poteva far molto bene.

Sogni nel cassetto?

Ho avuto la fortuna di correre anche nel Mondiale, ho avuto belle soddisfazioni. il mio sogno sarebbe fare e vincere una gara del mondiale con un top driver, ma so che sarà quasi impossibile. Ma son già felice per quello che faccio ora….

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