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CIRT – Simone Baroncelli al via del terra con una Peugeot 208 R2

Per il giovane toscano, classe 1994, programma completo nel CIRT

Chi ci conosce sa quanto per noi sia importante la terra ed i suoi protagonisti. Oggi abbiamo incontrato un giovane pilota toscano: Simone Baroncelli, classe 1994, nato a Montale (Pistoia). Figlio di due genitori rallysti, fin dalla giovane età Simone si appassiona a questo mondo, debuttando nei rally al Liburna nel 2016. Da lì in poi, disputa 15 gare tutte su fondo sterrato, con miglior risultato il 27° assoluto al Tuscan Rewind della passata edizione, disputato con la Peugeot 208 R2.

Chi è Simone Baroncelli e dove nasce l’amore per il rally e per lo sterrato?

Sono un ragazzo di 24 anni che nel quotidiano è geometra. L’amore per il rally è nato in casa in quanto entrambi i miei genitori hanno praticato questo sport fino a qualche anno fa. Ora invece hanno smesso per seguirmi ed aiutarmi nelle gare.

Rispetto al 90% dei giovani, hai scelto il debutto su terra e nel Raceday. Ci racconti la tua annata di debutto con la Clio RS?

Il mio debutto nel Raceday è stato bellissimo, non avevo mai fatto un rally e nemmeno mai provato il fondo sterrato, quindi per me è stato tutto nuovo. E’ un ottimo campionato composto da gare bellissime, sono affezionato ad ognuna di essa, magari soprattutto perché è proprio li che ho mosso i miei primi passi su terra e raccolto le mie prime soddisfazioni/delusioni. Il merito è soprattutto degli organizzatori che mettono tanta passione in quello che fanno e parteciparvi è bello in quanto si respira un’atmosfera incredibile, sembra di essere in una grande famiglia.

Il 2017 e il 2018 sono state annate sfortunate, molti ritiri…

Questi ultimi due anni sono sicuramente da archiviare, ma nonostante tutto siamo riusciti comunque a crescere e quindi cerco di guardare il lato positivo delle cose. Mentalmente non è stato facile sopportare tutti questi ritiri, soprattutto nelle ultime gare quando facevamo i primi tempi di classe, e soprattutto per rotture di sciocchezze che non avevano senso. Tanta sfortuna insomma. L’unico rammarico che ho è aver fatto soltanto il 30% di km di prove speciali, perché potevamo crescere molto di più.

Se ti dico Livigno e Gigi Galli?

Bellissimi ricordi. Devo ringraziare ovviamente Raceday ed Alberto Pirelli in quanto mi hanno permesso di vivere quest’esperienza unica, tant’è che da quella volta ogni anno mi ritaglio un weekend per tornare a Livigno a guidare sul ghiaccio, che è veramente un ottimo allenamento.

Al Tuscan 2018 arriva il debutto in R2. In una gara molto dura, con un parterre di altissimo livello cogli un 27° assoluto e 6° di classe. Come è stato l’impatto con la leoncina?

Difficile. Andare in gara nuova, con una macchina ed un navigatore nuovi senza poter fare test non è stato semplice per me, soprattutto con quel fondo scivoloso che non è proprio dei miei preferiti ed i forti piloti che avevamo in classe. La gara è bellissima, quest’anno cercheremo sicuramente di fare meglio, vogliamo riscattarci.

Dove ti vedremo nel 2019?

Quest’anno parteciperemo a tutto il Cirt, con la 208 R2 del Team GF Racing sempre con l’appoggio della nostra scuderia Jolly Racing Team. Già domani faremo un test pre-campionato per cercare di prendere confidenza con la macchina, con le gomme Pirelli ed assetti. Ci impegneremo al massimo e cercheremo di fare bene, siamo carichi per riscattarci dei due anni precedenti.

Si è fatta tanta polemica sul nuovo calendario del CIRT. Tu da amante dello sterrato come lo giudichi?

Sicuramente si potevano fare scelte migliori. L’unica cosa che durante la riunione di febbraio non dovevano fare l’hanno fatta. Ci hanno obbligato praticamente a partecipare al Sardegna. Correre una tappa della gara del Mondiale è un sogno ovviamente, ma l’unica preoccupazione è che partendo in coda ci possano essere ritardi e possano essere annullate le prove, come è già successo in passato. Bisogna ricordarci che l’impegno fisico ed economico è alto e correre in queste condizioni può essere molto rischioso. c’è da prendersi molti rischi. Comunque sia amiamo il fondo sterrato e quindi non vediamo l’ora di essere al via.

Grazie mille Simone del tempo che ci hai concesso e in bocca al lupo per l’inizio del CIRT.

Grazie a Rallyssimo e Matteo per l’intervista, è stato un piacere.

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