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Tempo

4 MIN

Dakar 2020 – “El Matador” va al comando

Terza tappa dominata dallo spagnolo ma che spavento per Al Qassimi!

Terza tappa e terzo vincitore diverso in una Dakar che sembra volerci stupire ogni giorno di più.

Il circuito di Neom non doveva, sulla carta, riservare grandi sorprese, se non quella di correre in scenari incredibilmente belli, tra sabbia e rocce che cambiavano colore dal rosso al giallo fino all’antracite e pareti rocciose che ancora testimoniano la presenza dell’acqua in quei luoghi, molte ere addietro. Tuttavia la Dakar 2020 ha deciso di stupire sotto ogni aspetto e presentarsi come una Dakar “vera”, che chiede ogni giorno il suo pegno a uomini e macchine.

Ne sa qualcosa lo Sceicco Khalid Al Qassimi, protagonista di un incidente ad alta velocità che ha completamente distrutto la sua Peugeot 3008 DKR. Protagonista una delle ormai famigerate rocce che affiorano dalla sabbia saudita. In un video di uno spettatore si vede che improvvisamente la posteriore destra della 3008 centra una pietra che proietta letteralmente la macchina in aria, quasi come se fosse saltata su una mina! 

Queste rocce sono ormai diventate lo spauracchio di tutti gli equipaggi, tanto che, nelle interviste a fine prova, sono l’argomento principale di conversazione dei piloti! Il più bravo ad evitare guai pur mantenendo un ritmo indiavolato è stato oggi Carlos Sainz. Il pilota madrileno ha imposto la sua velocità fin dai primi km, lasciando la testa della prova, solo per un breve periodo, ad Al-Attiyah, per poi riprendere il comando e concludere in testa nella tappa e, adesso, nella generale.

Il secondo posto di tappa è andato al polacco Jakub Przygoński, finalmente autore di una tappa “trouble free” e all’altezza della sua velocità. Terzo posto per la vera e propria sorpresa di giornata, il saudita Yasir Hamad Seaidan. Mentre molte delle speranze dei sostenitori locali si sono focalizzate sul ben più noto Yazeed Al-Rajhi, agli appassionati di raid non sarà certo sfuggito il nome di Yasir Hamad Seaidan tra i concorrenti. Si tratta infatti di un pilota con notevole esperienza in questo tipo di gare e vincitore di numerosi eventi in questa disciplina. Se a questo aggiungiamo la familiarità con queste piste e la ormai conclamata competitività della Mini JCW All4, otterremo i perché di questo ottimo risultato.

Mini in grande spolvero, come abbiamo appena detto e che anche oggi, come nel primo giorno di gara, raccoglie una tripletta che dovrebbe iniziare a preoccupare lo squadrone Toyota Gazoo Racing. 

A proposito di Toyota, è sicuramente da annotare con piacere il quarto posto di Fernando Alonso che inizia evidentemente a prendere confidenza con questo tipo di competizione, così lontana dal suo abituale terreno di caccia.

Nella generale, come anticipato, guida Sainz, seguito da Al-Attiyah. Terzo l’ottimo argentino Terranova e quarto l’idolo locale Yazeed Al-Rajhi. Quinto Peterhansel, ancora assolutamente dentro ai giochi. Attardato l’idolo della prima tappa, Vaidotas Žala, che oggi ha subito ben 4 forature, cosa che gli è costata di dover guidare molti km con solo 3 ruote e un ritardo 56 minuti. Gara finita in modo spettacolare invece per Vladimir Vasilyev, la cui Mini ha preso fuoco, per fortuna senza conseguenze per l’equipaggio.

Continua anche la gara dell’unico equipaggio italiano rimasto in gara. Oggi Andrea Schiumarini e Enrico Gaspari si sono scambiati di ruolo. Enrico ha infatti guidato il Pajero della R Team e Andrea si è dedicato alla navigazione. Nonostante questa inversione dei ruoli (per altro già programmata prima della partenza), i nostri se la sono cavata egregiamente, concludendo la tappa nonostante la difficoltà aggiuntiva di dover correre gli ultimi 50km nell’oscurità.

Domani quarta tappa da Neom ad Al-`Ula, 453km cronometrati tutti a oltre mille metri d’altezza. Ancora molta terra e, sicuramente, ancora molte pietre! 

Foto credit:

A.S.O. C.López – A.S.O. DPPI E.Vargiolu – A.S.O. DPPI E.Vargiolu – A.S.O. DPPI F.Le Floch – A.S.O. DPPI

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