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Italia – A tu per tu con Claudio De Cecco

Esclusiva con uno dei decani del rallysmo friulano e non solo...

Riassumere in poche righe la carriera di Claudio De Cecco è praticamente impossibile. Il driver friulano, classe 1963, giunto alla sua trentacinquesima licenza staccata, in carriera vanta oltre 300 gare con oltre 60 vittorie, conquistate anche all’estero, basti pensare alle quattro conseguite al Nova Gorica in Slovenia oppure a quelle conseguite in Austria e Croazia. In carriera segna anche due gettoni iridati, conseguiti con le partecipazioni al Sanremo 1997 chiuso 13° assoluto e all’edizione successiva.

Ciao Claudio, benvenuto su Rallyssimo.it. Sei uno dei decani in termini di esperienza in Italia, ma la tua passione per questo sport come è nata?

Ciao, grazie mille. Devo dire che fin da ragazzino ero appassionato di motori… prima di moto e poi di rally, dopo averne visto qualcuno con gli amici. Rimasi subito folgorato, a tal punto di voler provare a farne uno! Così nel 1986 debuttai al Rally Colli Goriziani con l’allora mitica A112 Abarth. Mi ritirai purtroppo a metà della gara, ma dopo il ritiro venni a sapere che ero in testa alla classe con ben 35 partenti. Fu un bell’inizio.

I primi passi li hai mossi disputando gare storiche come Piancavallo, Alpi Orientali, Rally del Pane corse su prove mitiche che hanno scritto pagine di storia, che ricordi hai dei tuoi primi anni?

Mi appassionai a questo mondo proprio andando a vedere il Rally di Piancavallo. L’ho visto per tanti anni da spettatore e quando nell’88 riuscì a disputarlo per me si realizzò un sogno. Inoltre quando nel 2003, con la Peugeot 206 WRC riuscì a vincere nell’arco di un mese e mezzo il Rally di San Martino di Castrozza, Il Piancavallo e l’Alpi Orientali fu una grande soddisfazione. Erano le tre gare più storicamente importanti del Triveneto.

Rally di Portogruaro 1992 …prima vittoria in carriera…con la Peugeot 405… che ricordi hai?

Ricordo che era una gara su terra ed era un rallysprint (gli attuali rallyday). In quel momento la Peugeot 405 era veramente un’ottima macchina ed era la prima volta che ne guidavo una cosi professionale. Scontato dire che fu davvero una grande emozione.

Se ti dico Lancia Delta HF cosa mi rispondi?

Dopo la vittoria a Portogruaro nel ‘92 mi contattò la Raceday, team che aveva le Lancia Delta, per propormi di correre con la loro macchina. Fu una proposta inaspettata ma le condizioni non mi permisero di rifiutare. Debuttai con la Delta al Rally di Adria e chiusi secondo assoluto, proseguì con la vittoria al Rally del Bellunese e al Rally di Modena… fu un’ottima stagione visto la vittoria nella Coppa Italia. Un particolare ricordo è la vittoria del rally Alpi Orientali che rinasceva in quegli anni e per la prima volta ripartiva da Udine… fu una vittoria memorabile.

Alberto Barigelli e Jean Campeis, due navigatori con cui hai condiviso l’abitacolo per oltre il 70% delle tue gare. Quanto è importante il rapporto pilota-naviga e che rapporto c’è con loro anche fuori l’abitacolo?

Innanzitutto vorrei menzionare anche altri due navigatori importanti nella mia carriera ossia Giuliano Cantarutti, mio amico d’infanzia con cui ho intrapreso e iniziato questa avventura, e Giorgio Sincerotto, con cui ho condiviso tantissime gare e soddisfazioni. Alberto Barigelli è il navigatore con cui ho disputato 170 gare vincendone 40 delle 87 vinte nella mia carriera… nel 2017 ha deciso di andare in “pensione” ! Con Jean Campeis invece abbiamo iniziato nel 2003, tra l’altro con una vittoria al San Martino di Castrozza, e tuttora corriamo insieme. Il rapporto di fiducia fra pilota -naviga e fondamentale per ottenere dei buoni risultati, ma per me è importante il rapporto di amicizia e il star bene insieme in macchina.

Faccio anche a te la stessa domanda che ho fatto a Lisa, se ti dico Rally Porec cosa ti viene in mente?

Lisa non aveva ancora compiuto 18 anni quando disse che voleva partecipare ad un corso navigatori . Visto che già i miei due figli Marco e Mattia erano impegnati nel motorsport con il team di famiglia, ne io ne mia moglie facemmo niente per incentivare la cosa… ma lei caparbiamente partecipo al corso e appena raggiunta la maggior età conseguì la patente e stacco la licenza… la prima gara la fece con suo fratello Mattia e successivamente ne seguirono delle altre con diversi piloti sempre con macchine piccole. La partecipazione al Rally di Porec è nata un po’ per caso. Campeis, il mio abituale navigatore, era impegnato in una gara del campionato europeo rally storici e perciò chiesi a mia figlia se se la sentiva di sostituirlo. Un giorno quasi per caso la portai con me a scrivere e a dettarmi le note di una gara e da lì ho deciso che potevamo provare ad affrontare una gara insieme. Il Rally di Porec è una gara abbastanza complicata, molto veloce e con tanti dossi, e devo dire che sono rimasto positivamente impressionato dalle sue capacità di adattamento e dalla tranquillità con cui ha affrontato la gara senza mai sbagliare niente. A fine gara mi sono inevitabilmente complimentato con lei. Se son rose, fioriranno!

Il 2020 è ormai arrivato, che progetti hai per la nuova stagione?

Quest’anno staccherò la mia 35esima licenza e ormai sono un Over 55, ma la voglia e la passione non si sono ancora affievolite. In questo momento stiamo lavorando per pianificare la stagione con il nostro team Friulmotor. Molto probabilmente anche nel 2020 prenderò parte al CRZ (Coppa Rally di Zona), e se mi qualificherò cercherò di difendere anche quest’anno il titolo Over 55 conseguito.

Grazie mille del tempo dedicatoci per questa bella chiacchierata…alla prossima.

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