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Safe, Baldaccini e la corsa per le mascherine. Come i rally salvano l’Italia

In una situazione di enorme complessità ci siamo rivolti ad Emanuele Baldaccini, manager di Safe e navigatore di esperienza internazionale

L’emergenza Coronavirus (COVID-19) sta fermando, chi più, chi meno, tutto il mondo in seguito alla diffusione di questo virus potenzialmente letale, talmente pericoloso da far infossare mercati ed economia di tutta Europa, e non solo.

Uno dei problemi principali è quello della mancanza di mascherine, dispositivi di protezione individuale fondamentali per limitare la diffusione dell’epidemia, facilmente trasmissibile.

Ecco che la Safe srl di Brescia (presieduta dal driver e imprenditore bresciano “Pedro”)  ha sbloccato un carico di 1.4 milioni di mascherine provenienti dalla Cina, altrimenti destinate ad altre nazioni, pur accollandosi sulle proprie spalle i costi di trasporto, divenuti estremamente elevati in seguito ai continui rincari imposti dall’oriente.

Abbiamo sentito a tal proposito Emanuele Baldaccini, manager di Camaiore e navigatore di livello internazionale, membro dell’azienda e uno degli attori di questo grande gesto:

Se la situazione fosse stata “normale”, sicuramente per la logica aziendale sarebbe stato assai controproducente decidere di pagare a “prezzo d’oro” le mascherine e il trasporto di esse, assai rincarato (triplicato ed anche oltre) rispetto al comune prezzo di mercato, a causa dell’enorme domanda che arriva da tutta Europa, e non solo.

Le richieste sono talmente elevate che il mercato è diventato folle, basti pensare che dai 40centesimi a mascherina a cui siamo abituati i prezzi siano schizzati fino anche ai 3 euro per dispositivo.

Come persone, però, soprattutto vivendo giornalmente la drammatica situazione presente in Italia, ci siamo sentiti in dovere di accollarci le spese e far arrivare questo carico di quasi un milione e mezzo di mascherine nel belpaese, dispositivi attualmente di cui siamo carenti addirittura negli ospedali non permettendo alle persone di difendersi nel modo corretto, come gesto di bene.

A tal proposito, volevo cogliere l’occasione per lanciare l’appello ancora una volta in più di stare a casa, non ci costa nulla, mentre vedo ancora un sacco di persone in giro in bicicletta, piuttosto che a portare il cane a spasso, non capendo la gravità della situazione.

Pensate solo che uscendo di casa si rischia la vita, esiste il 15% di probabilità di ammalarsi gravemente ed essere costretti alla terapia intensiva, magari togliendo posti per una “bravata” a chi ne ha veramente bisogno, perchè ricordiamo che il Coronavirus non ha di certo fatto sparire le altre patologie comuni.

Non costa nulla, ma può valere molto, usate sempre le precauzioni (guanti e mascherina) ed uscite solamente per estremo bisogno, pensate solo che meno usciamo e prima potremo tornare a fare le cose che amiamo, a salire su un auto da corsa, a vivere la nostra passione.

A maggior dimostrazione che i rally sono fatti anche da gente con grande cuore. Grazie, davvero. Ma ricordate, STATE A CASA!

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