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CIR – A tu per tu con Patrizia Perosino e Veronica Verzoletto, tra presente e passato recente

Madre e figlia biellesi, raccontano in esclusiva per noi il loro 2020 ricco di soddisfazioni

In un 2020 dove è stata la pandemia a farla da padrone, tuttavia riusciamo già a tirare qualche fila di quello che è successo in questo cortissimo scorcio di stagione. Oggi prendiamo in esame la splendida stagione di Patrizia Perosino e Veronica Verzoletto, vincitrici di ben tre titoli nazionali nel giro di una settimana.

Ma per ripercorrere questa bellissima parentesi, abbiamo sentito il duo biellese per farci raccontare nei dettagli questa bellissima stagione.

Ciao Patrizia. Una stagione perfetta la tua, la vittoria nel Cir Femminile, nella classifica dedicata agli over 55 e in ultimo la vittoria sempre nel femminile nella finale del CRZ. Cosa ci dici a riguardo?

Ciao a tutti voi. È stata una stagione molto strana per via di questo covid che non ci vuole abbandonare, ma allo stesso tempo per noi è stata davvero ricca di soddisfazioni. Tre titoli su tre per cui ci eravamo poste l’obiettivo, anche se devo dire la verità, il nostro primo obiettivo è poter condividere l’abitacolo e divertirci, se poi arrivano i risultati ne siamo ancora più felici perché li abbiamo conquistati insieme. Il Trofeo Aci Como veramente non era nei nostri programmi, ma essendoci ritrovate inaspettatamente in finale, abbiamo deciso di partecipare.
Diciamo che in questa stagione 2020 siamo state fortunate e anche agevolate dal fatto di avere una vettura più potente delle nostre avversarie, tutte molto brave e veloci, ma con a disposizione molti meno cavalli di noi.
Purtroppo la classifica femminile viene un po’ falsata dalla differenza delle vetture, ma le ragazze che vanno forte lo dimostrano anche con auto di cilindrata inferiore. Per questo voglio fare i complimenti a tutti gli altri equipaggi femminili con cui ci siamo confrontate in gara.
Che dire sulla macchina, la Skoda Fabia R5 di PA Racing non ci ha mai tradite, è stata gestita perfettamente da un team molto professionale con cui ci siamo trovate subito a nostro agio e che ci ha messo a disposizione tutti i mezzi per poter fare bene.
Come si sa quando si ottengono dei buoni risultati nel nostro sport, il merito va condiviso con il team, perché senza la loro perfetta gestione dell’auto tutto questo non sarebbe possibile.

Una stagione questa, affrontata per intero con tua figlia Veronica. Come si è comportata, anche se sappiamo già che è una gran motivatrice.

Veronica è una ragazzina molto severa con se stessa e di conseguenza lo è anche con me. È una gran motivatrice, perché è un agonista puro sangue. In passato ha giocato a tennis a livello internazionale, per cui non ha perso lo spirito di competizione e la voglia di volersi confrontare con gli altri e di migliorarsi sempre. A volte però dimentica che la mamma non è più una ragazzina e ha responsabilità diverse dalle sue.
Però ci divertiamo un sacco e il piacere di averla seduta accanto a me e il poter condividere con lei questi momenti adrenalinici è immenso. Sicuramente anch’io sono un’agonista, in passato ho praticato a livello agonistico lo sci ed il tennis. Proprio per questo, quando a fine prova vedo che il tempo è alto, dentro di me mi girano un po’ le scatole ma alla fine prevale la motivazione per cui siamo lì, lo stare insieme, divertendoci.

La macchina che hai utilizzato per tutta la stagione, è la Skoda Fabia R5 della PA Racing con i colori della Peletto srl. Se e cosa ti ha impressionato di questo tipo di vetture.

La macchina, la Skoda Fabia della PA Racing come ti dicevo prima è molto performante. Chiaramente scendendo da una Peugeot 208 R2, senza nulla togliere a questa bellissima auto, la differenza si sente molto, soprattutto nella spinta che ti permette di uscire meglio dalle curve e di affrontare molto meglio le salite e le ripartenze; tutto questo senza parlare dell’assetto, molto stabile e della frenata, molto più decisa.
La nostra vettura ha portato per tutta la stagione i colori della Peletto srl e ne approfitto per ringraziare Stefano Peletto per averci volute nel suo team e per averci supportate.

Concludiamo con un argomento molto importante che porti avanti da qualche tempo. Stiamo parlando del Fondo Edo Tempia, per la lotta contro i tumori, a cui quest’anno grazie anche al team con cui avete corso, avete dato il vostro contributo. Un gesto che vi rende onore.

Uno dei nostri obiettivi, direi il più sentito e quello che ci sta più a cuore, è quello di portare in giro per l’Italia l’albero verde della Fondazione Edo Tempia, che svolge un importante lavoro sulla prevenzione, la ricerca e la cura contro i tumori.
Purtroppo quest’anno per via delle porte chiuse al pubblico, non abbiamo potuto portare con noi lo stand per la raccolta fondi ai parchi assistenza, ma abbiamo cercato di contribuire in altri modi. A riguardo di questo, siamo riuscite a collaborare con un’azienda di Varedo, la Terno scorrevoli di Gianni Terno, che ha donato alla fondazione il corrispettivo della nostra sponsorizzazione. Ha stabilito una cifra che invece di arrivare nelle nostre tasche, è arrivata direttamente al Fondo Edo Tempia e questo ci ha rese molto felici.
Lo stesso Stefano Peletto ha contribuito con una donazione, così come Mario Cerutti organizzatore del Trofeo delle Merende, che ha voluto devolvere una cifra destinata alle associazioni di volontariato, al Fondo Tempia. Per questo voglio ringraziare tutte queste persone dal cuore d’oro, che hanno reso felici noi e le persone meno fortunate di noi che ne potranno trarre dei benefici.
Grazie a tutti.

Grazie Patrizia per averci ampiamente descritto quest’annata, con le tante soddisfazioni che ti sei tolta con Veronica. Ed è proprio Veronica che andiamo a sentire in questa seconda parte di intervista.

 

Nella foto l’equipaggio Perosino – Verzoletto e la Skoda Fabia R5 con i colori della Peletto

Ciao Veronica. Raccontaci dal lato della navigatrice e della figlia soprattutto, la splendida stagione che vi ha portato alla vittoria di questi trofei.
Ciao a tutti. Sicuramente nonostante il periodo è stata per me una stagione molto positiva e ricca di soddisfazioni, in cui ho cercato di crescere nel ruolo di navigatrice. Sicuramente mancava il bel clima festoso che in genere ci stimola con la presenza del pubblico, ma non posso lamentarmi di come sia terminata l’annata, conquistando 3 titoli italiani del tutto inaspettati.
Per quanto riguarda il mio ruolo di figlia, sono sempre molto contenta di condividere l’abitacolo insieme alla mamma, nonostante il nostro rapporto così confidenziale porti alle volte a piccoli scontri ma che poi terminano sempre in risata.
Proprio a riguardo di quanto dici sopra, abbiamo fatto la stessa domanda alla mamma, a ruoli inversi ovviamente. Come si è comportata alla guida Patrizia, anche se sappiamo che ogni tanto cerchi di spronarla.
Sicuramente è la verità che io cerco sempre di spronarla, a volte magari esagerando perché essendo stata accanto a lei in tutte queste gare ho capito che le sue potenzialità sono maggiori rispetto a quello che dimostra in gara spesso, perché a volte è condizionata da fattori esterni. Sicuramente la mia presenza a bordo con tutte le responsabilità di madre, la frenano e di questo mi rammarico un pochino perché sono sicura che potremmo fare meglio.
Comunque devo dire che si è comportata bene e ha centrato gli obiettivi prefissati e nonostante le mie mille critiche, lei sa che la stimo e la ammiro molto per tutto ciò che fa sia come madre che come pilota.
Lo abbiamo già chiesto a Patrizia, ma lo chiediamo anche a te. Sulla Skoda Fabia R5, cosa ci dici? Arrivavate dall’esperienza fatta con la Peugeot 208 R2B, un salto notevole insomma.

Sicuramente il salto è stato notevole, inizialmente la macchina per noi era sconosciuta e anche ora gara dopo gara cerchiamo sempre di imparare qualcosa di più.
E’ una macchina molto performante e ringrazio molto il nostro team PA Racing per averci fornito un auto sempre perfetta.

Concludiamo con una battuta. Prossimo anno equipaggio Verzoletto – Perosino?…

Questa è la domanda più gettonata. Non ho mai negato che mi piacerebbe passare alla guida. Ci sarà l’occasione per provare ma non ne garantisco il risultato, potrei non esserne in grado come potrei visto il mio spirito molto competitivo commettere molti più errori della mamma e questo non me lo perdonerei.
Comunque rimane nei miei piani fare qualche test per mettermi alla prova, con il dubbio che mia mamma abbia il coraggio di sedersi sul sedile di destra con una scapestrata come me.
In caso contrario mi toccherà cercare qualcuno con esperienza e soprattutto con una buona dose di coraggio.

Grazie Veronica per la disponibilità.

Grazie a voi.

 

Insomma brave Patrizia e Veronica, che portano un po’ di femminilità, ma soprattutto una buona dose di felicità e serenità in un mondo, quello dei rally, che ne ha davvero bisogno.

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