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Esapekka Lappi torna all’Arctic con una R5: ecco come può ricostruire la sua carriera

Il finlandese è senza un sedile top per il 2021, eppure le premesse per una carriera tra i grandi parevano esserci tutte

30 luglio 2017. La sessantasettesima edizione del Neste Rally Finland si è appena conclusa dopo tre giorni intensi di gara, e sul gradino più alto del podio si presenta un giovane e paffuto volto nuovo. Non una gara a caso per cucirsi addosso la dolce, e nel suo caso precoce, sensazione del trionfo. Il suo nome, come a volerlo rendere ancor più propenso alle simpatie dei fan, è Esapekka Lappi.

Alla sua quarta apparizione nel mondiale con una Wrc Plus, il giovanotto finlandese è riuscito a battere il record di “precocità” per un rookie, ponendo le basi per una carriera promettente tra i grandi. Tommi Makinen è certo di aver fatto un grande colpo, affidando stabilmente la terza Toyota Yaris al campione in carica del Wrc2. Dopo il debutto in Portogallo, un quarto posto in Sardegna ed un ritiro in Polonia, ecco già pescato il pesce grosso. Proiettando in avanti la visione del “film”, in pochi avrebbero però immaginato la situazione attuale. Lo scettro ceduto da Makinen, Toyota completamente rivoluzionata rispetto a quattro anni fa ed Esapekka uscito dal giro. Delle scelte sbagliate, circostanze sfavorevoli ed anche alti e bassi del diretto interessato, hanno portato colui che pareva essere il prossimo campione finlandese ad uno stop improvviso nella sua carriera. E con la casella delle vittorie ancora ferma a quell’uno risalente alla gara di casa della stagione d’esordio.

Dopo il lampo della sua quarta apparizione con una Plus, il sedile della Yaris pareva essere un diritto per Lappi. Ed insieme ad esso, con Latvala pian piano indirizzato verso la via del ritiro, anche il ruolo di prima guida. Il problema è stato però solamente un nome e un cognome: Ott Tanak. Sportivamente risorto con M-Sport, per l’estone è tempo della carta del team ufficiale al 100% per puntare all’iride. Un obiettivo che, come tutti sanno, Ott otterrà al suo secondo anno di militanza alla corte di Makinen e che, quasi automaticamente, ha spedito Lappi non esattamente ai contorni del progetto, ma comunque non nel suo fulcro.

Da qui la decisione di abbandonare il suo mentore e tentare la scommessa Citroen. Una scelta che pareva una gran mossa all’avvenire dei fatti ma che, col senno di poi, si è rivelata la conduttrice per le stelle alle cosiddette stalle. Eppure, le premesse parevano intriganti. Un team ufficiale voglioso di rivalsa, l’ingaggio al fianco del campione in carica Ogier che, nello spazio di qualche stagione, si sarebbe ritirato lasciando il ruolo di caposquadra proprio a Lappi. Tutti conti fatti senza l’oste, ovvero la C3 WRC. Dimostratasi veloce solo a tratti nelle mani di Kris Meeke, la vettura francese si è rivelata molto difficile nelle mani del pluri iridato, per non parlare del suo scudiero finlandese. L’anno parla cosi’ di obiettivi falliti ed il clamoroso abbandono della casa francese al mondiale rally, insieme ai progetti del buon Esapekka.

Il 2020 è un compromesso e, con tutti i sedili top occupati, Lappi non può far altro che accontentarsi della Fiesta di M-Sport. Con un progetto che conosce poco il concetto di sviluppo della vettura, i tre quarti posti e la sesta piazza iridata sembrano il massimo. E la sua avventura si conclude con l’affermazione allo stop dell’ultima speciale dell’Aci Rally Monza con la quale dichiara che non sarà al via del mondiale 2021. Cosa che, amaramente, è poi accaduta.

E ora, che fare? Già sul finire dell’anno passato erano trapelati rumors che volessero Lappi accostato a Hyundai, non finalizzatisi in un primo momento. E’ bene sottolineare questo aspetto, perché in questi anni abbiamo imparato a conoscere bene Andrea Adamo e la sua propensione a ruotare i suoi equipaggi nel caso in cui i risultati non soddisfino le sue aspettative. E se nessuno, nemmeno i big, possono stare tranquilli in casa Hyundai Motorsport, il primo a poterne giovare di questa situazione potrebbe essere proprio Esapekka. Tutto non dipenderà ovviamente dal pilota nordico che però, nel caso, potrebbe riavere un bel trampolino di lancio.

E poi c’è l’incertezza riguardo al mercato piloti in vista del 2022 che, oltre ai regolamenti ibridi, vedrà praticamente tutti i piloti in attività in scadenza di contratto a fine stagione. E con un certo Sebastien Ogier verso il potenziale ritiro dalle competizioni. Nel frattempo Esapekka prende quel che passa al convento. All’Arctic Rally tornerà al volante di una vettura R5, nella fattispecie una Volkswagen Polo gestita dalla italiana Movisport. Un’opportunità per non accumulare troppa ruggine, e per restare al varco mettendosi contemporaneamente alla prova in un contesto comunque di alto livello. Esattamente la stessa situazione che sta vivendo per la seconda volta Andreas Mikkelsen, in attesa dell’agognato sedile nella classe regina. Ed il duello tra i due nordici fa venire l’acquolina in bocca al solo pensiero.

Perchè uno come Esapekka Lappi merita assolutamente il suo spazio. Un pilota ancora giovane, talentuoso e con una bella dose di manico come il finlandese non potrebbe e non dovrebbe continuare a guardare le corse dal divano. Perché personalità come la sua servono a tutto il movimento e, forse aspetto emotivamente più importante, soprattutto agli appassionati.

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