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WRC – Potrebbe essere l’anno del secondo titolo di Tänak?

C'è una statistica in cui l'estone sembra essere imbattibile

La vittoria di domenica all’Arctic Rally Finland non è stata una sorpresa, se si guarda indietro alla storia recente. Anzi, l’anomalia è stata  Monza, dove si è dovuto accontentare del secondo posto.

Ma di che storia stiamo parlando? Ve lo diciamo subito. Dal 2017, da quando ci sono le WRC Plus, sono stati aggiunti cinque nuovi rally al calendario del WRC. Quattro di loro hanno visto trionfare Tänak e solo a Monza, come detto, Ott è arrivato al traguardo al secondo posto. Quindi 4 vittorie e un secondo. È una coincidenza? Probabilmente no.

La prima delle nuove gare è stata il Rally di Turchia nel 2018. È vero, non era proprio una gara nuova di pacca, ma era stata fuori dal giro per sette anni, abbastanza per rendere obsoleta quasi ogni esperienza pregressa. L’anno successivo è stata la volta del rally del Cile, nel 2019, e poi nel 2020 ci sono stati il Rally Estonia e l’ACI Rally Monza. Ultima nuova gara, per il momento, l’Arctic Rally Finland di quest’anno.

La quantità di punti guadagnati nei nuovi rally da parte di Tänak è particolarmente impressionante, soprattutto se rapportata a quanto hanno raccolto i suoi due principali rivali degli ultimi anni, Sébastien Ogier e Thierry Neuville. Tänak  135, Ogier 69, Neuville 23. Al netto dei problemi tecnici e tutto il resto, la differenza è abissale.

Ma tutto questo perché? Nei nuovi rally, gli equipaggi hanno due problemi principali: come prendere le note correttamente senza aver mai percorso quella strada in velocità e come trovare il giusto set up.

L’Arctic Rally è stato un buon esempio di come possa essere difficile prendere le note. Quasi tutti i piloti si sono lamentati del fatto che le velocità di percorrenza fossero sopra o sottovalutate. Anche Tänak ha apportato numerose modifiche alle note durante il primo passaggio sulle prove, ma sembra che fin da subito le sue siano state più accurate. Sembra che i rivali abbiano iniziato a capire le strade con il tempo, mentre Tänak l’ha fatto subito.

Esattamente lo stesso si può dire del set up dell’auto. Ott, dopo l’Otepää Talveralli nell’Estonia meridionale (corso come gara test) e giorni di test in Finlandia, ha capito cosa doveva essere modificato sull’auto e tutto il team ha messo in pratica la sua idea. Sia ad Otepää che nei test, le i20 WRC hanno corso sulla neve fresca, non su una strada ghiacciata come è stato all’Arctic ma Tänak ha comunque capito  ciò che doveva essere fatto.

Mi sono reso conto che non avevamo una macchina per vincere l’Arctic Rally e abbiamo spronato gli ingegneri per due settimane. Le riflessioni che abbiamo messo nero su bianco sono state confermate. Non tutto era perfetto – abbiamo dovuto mettere a punto un po’ di cose  durante il rally – ma il lavoro è stato fatto.

In conclusione, si potrebbe dire che è tutto il lavoro preliminare fatto da Tänak ad essere migliore quando si parla di nuove gare. Cosa caratterizza le vittorie di Cile, Estonia e a Rovaniemi? In tutti questi rally, ha subito iniziato a spingere dall’inizio, ha preso il comando entro la fine della prima giornata e quando gli altri hanno iniziato a capire come affrontare la gara, Tänak aveva già preso un vantaggio tangibile che poi ha amministrato fino a fine corsa.

Ott dopo la vittoria dell’Arctic, ha spiegato come la sua tattica abbia funzionato di nuovo.

Nei nuovi eventi è possibile fare la differenza all’inizio. Una volta che tutti hanno capito come guidare veloce, è difficile aumentare il vantaggio. Il primo giorno e la mattina del secondo giorno sono stati importanti, la differenza accumulata fino a lì era già sufficiente

La prossima gara sarà ancora un debutto, quello della Croazia, e poi ci saranno, durante l’anno, Kenya (o forse la Lettonia, se il Kenya fosse annullato), Belgio e Giappone. Insomma altre 4 nuove gare più il Rally Estonia dove difficilmente si può pronosticare un vincitore diverso da Tänak, per cui sapremo presto se questa incredibile statistica darà ancora ragione al campione estone oppure no.

 

Photocredit: Luca Riva Photography 
Credit: Delfi.ee
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