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La i20 WRC è adatta solo alla guida di Neuville? Dopo una approfondita analisi non possiamo escluderlo

Solo Neuville si trova a suo agio sulla i20 WRC sull'asfalto, questo conferma forse la teoria di Tänak che la macchina sia costruita sul pilota belga?

Andreas Mikkelsen, lo scorso anno, non ha esitato a esprimere il suo punto di vista a riguardo. Esiliato da Hyundai, stava per intraprendere un programma di test dei pneumatici Pirelli per poi fare ritorno a bordo della Škoda Fabia quando, parlando con DirtFish del suo deludente rapporto con la i20, il norvegese ha dichiarato:

Negli ultimi due anni ho lottato parecchio sull’asfalto con la Hyundai e ho fatto i conti con quella macchina. Penso che sia abbastanza chiaro che, nel 2017, ero in testa al Rally di Germania e  siamo arrivati ​​secondi con la Citroën e poi tre, quattro mesi dopo stavo correndo nuovamente su asfalto in Spagna ed, alla fine, ero sfinito. Questo ha dimostrato che, forse, la Hyundai non è fatta per me e per il mio stile di guida, semplicemente non ha funzionato. L’esperienza in Hyundai non riflette il vero pilota che sono.

Dichiarazioni come queste devono essere prese con le pinze, dato che Mikkelsen stava cercando di ricostruire la sua reputazione. Tuttavia, se andiamo ad esaminare anche le prestazioni di Sébastien Loeb, che è stato il re indiscusso dell’asfalto nel WRC, vincendo ogni singolo round della serie su asfalto dal 2005 al 2010, troviamo una situazione simile. 

Infatti, su due stagioni parziali in Hyundai, il nove volte campione del mondo non è andato oltre il quarto posto sull’asfalto. Certo, Loeb non era più all’apice della sua carriera, ma è riuscito a portare la i20 Coupé WRC due volte a podio sulla terra, per cui sarebbe stato lecito aspettarsi ancora di più sull’asfalto.

Dani Sordo è un altro esempio interessante. In Citroën era considerato uno specialista dell’asfalto, ora si è davvero scrollato di dosso quell’etichetta, ottenendo più vittorie e migliori prestazioni sullo sterrato. Nonostante la sua velocità sull’asfalto sia ancora discreta, cinque degli otto podi che Sordo ha conquistato con una i20 Coupé WRC sono, appunto, su sterrato.

Per chiarire ancora di più il punto del dibattito, con la i20 WRC di vecchia generazione, Sordo ha conquistato quattro podi e tutti erano sull’asfalto.

Per qualche ragione, i piloti, ad eccezione di Thierry Neuville, sembrano faticare su asfalto a bordo della i20 WRC.
Ed il fatto che pure Ott Tänak, l’ultimo arrivato in questa sfortunata statistica, stia riscontrando problemi, fa molto riflettere.

Dopo vari test e varie gare WRC su diverse sezioni di asfalto, il Rally Croatia è stato il primo vero assaggio di asfalto asciutto per il campione 2019 a bordo di una Hyundai. E la sua esperienza è stata piuttosto negativa. Un quarto assoluto, lontano dai primi, è stato tutto ciò che l’estone è riuscito a raccogliere; ben lontano dal ritmo sull’asfalto che ha mostrato sia con la M-Sport Ford che con la Toyota nel recente passato. Il verdetto di Tänak è stato  schiacciante:

Sto lottando e non mi sembra naturale. Non so nemmeno se è lo stile di guida o se non sono abituato a guidare un’auto come questa. Non lo so. Ma in ogni caso, proveremo a risolverlo e a trovare una soluzione. Anche il debutto su asfalto di Craig Breen con la vettura nel WRC non è andato molto meglio. 

Finire l’evento con un buon tempo sulla power stage è bello, ma abbiamo faticato in alcuni punti. Ma la foratura a 100 metri dalla partenza della prima tappa sabato mattina ha semplicemente sgonfiato ogni velleità di risultato ed è stato difficile ritrovare il ritmo dopo.

Ma sì, ogni chilometro che guido in macchina mi sento un po’ meglio, un po’ più fiducioso, e alla fine nella power stage sono stato in grado di lasciarmi andare un po’ meglio e il tempo è arrivato subito. Quindi abbiamo solo bisogno di un po’ più di chilometri in macchina.

Se prendete tutte queste dichiarazioni e le mettete a confronto con la prestazione di Neuville che, se non fosse stato per una scelta sbagliata dei pneumatici da parte del team sabato mattina, avrebbe potuto vincere il Rally Croazia, vedrete che c’è molta differenza.

Cosa deve cambiare allora? C’è davvero bisogno di cambiare qualcosa? Il team principal di Hyundai Motorsport, Andrea Adamo, non ne è così sicuro.

Lasciatemi dire che c’è un’immagine chiara da vedere secondo me. Partiamo da dietro. Craig era lì a fare il lavoro che avrebbe dovuto fare e stava andando bene, poi ha avuto una foratura. Una volta che ha avuto una foratura e ha perso un po’di tempo, sono d’accordo con lui, non ha senso correre come uno stupido per dimostrare comunque che è veloce. Ha dimostrato di essere un ragazzo intelligente, e quando hai perso così tanto tempo, correre così e rischiare un incidente solo per dimostrare comunque che sei più veloce è stupido. Per che cosa? Mentre gli altri, come Thierry, erano al limite per cercare di vincere.

Ott stava andando molto bene secondo me ma è stato molto influenzato dalla scelta delle gomme che abbiamo fatto la prima mattina con le dure ed è stato penalizzato. Nel giro del pomeriggio è stato molto competitivo e uguale agli altri. Ha provato a mettersi al passo con gli altri ma da lì ha anche provato ad arrivare in quarta posizione perché, anche lui, è un altro ragazzo in gamba che può capire che per vincere il campionato bisogna finire a punti.

Onestamente penso che il ritmo che Thierry ha mostrato qui, abbia solo evidenziato il fatto che la macchina sia competitiva, quindi qui non abbiamo perso perché non eravamo competitivi rispetto alla Toyota. Penso che abbiamo perso a causa della gestione della gara. Se la macchina fosse andata male per Thierry e gli altri, come per Craig nella power stage, non sarebbe stato possibile per loro fare ciò che hanno fatto. Se estrapoli le cose, le cose che abbiamo fatto per sviluppare la macchina, fare il Rally di Sanremo e cose del genere ha dato i suoi frutti.

Ecco, quello che abbiamo fatto è un errore nella procedura decisionale o qualcosa del genere e qualcosa, come dico, che stiamo trascinando un po’ dal 2019. Ogni volta che c’è una situazione complicata siamo sempre un po’ più dalla parte sbagliata. Di sicuro devo pensarci profondamente e controllare cosa sta succedendo e parlare con il mio team e cercare di capire cosa fare per renderlo migliore.

In ogni caso è un fatto che quattro piloti hanno vinto per Hyundai nel WRC, ma solo il belga su una superficie asfaltata.

Ma come sottolinea giustamente Adamo, Neuville è stato sempre estremamente competitivo sull’asfalto e non solo nel Rally di Croazia. Da quando questa vettura è stata introdotta nel 2017, il belga è stato costante nelle gare e ha vinto un quarto dei round su asfalto da allora.

Quindi forse stiamo pensando troppo a questo e l’auto funziona perfettamente, ma non nelle mani di tutti. E nel caso di Tänak e Breen, entrambi hanno meno esperienza con i20 WRC su questo tipo di superficie, quindi può essere concesso loro un periodo di adattamento.

Ma con più rally su asfalto nel calendario di quest’anno (Ypres, Spagna e Giappone ancora da venire) di quelli a cui siamo abituati, la velocità su questa superficie non è mai stata così cruciale.

Tänak dovrà essere sul podio in Belgio questo agosto, altrimenti potrebbe essere in grave svantaggio quando la battaglia per il titolo si terrà nella gara finale in Giappone.

E chissà, potrebbe bastare una sensazione di disagio sull’asfalto in una Hyundai per trovare la firma di Tänak su un contratto a Puuppola o Cockermouth? Stiamo speculando immensamente su questo punto, ma non può essere necessariamente escluso.

Fonte: Dirtfish.com  (traduzione e adattamento)
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