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Rally del Portogallo 2021 – Le nostre pagelle

Anche il Portogallo si chiude con le nostre valutazioni sui protagonisti

È stata una gara ricca di colpi di scena e passaggi spettacolari. Gli equipaggi hanno tutti dimostrato di non essere su una WRC per caso ma è innegabile che i risultati non siano stati tutti all’altezza delle attese. Chiudiamo quindi l’argomento con le nostre pagelle che, come sempre, sono frutto di valutazioni personali e sono un invito alla discussione e non un “verdetto” inoppugnabile.

Elfyn Evans: 10 – Tolto un ottimo secondo posto nel 2018, il gallese non aveva mai ottenuto grandissimi risultati in questa gara (nemmeno in WRC2), tuttavia la sua è stata una gara semplicemente perfetta, perfetta perché ha saputo spingere al momento giusto e farsi trovare pronto quando gli altri hanno avuto problemi. Sicuramente non è stato il più veloce in gara, ma proprio per questo la sua gestione della gara è stata ineccepibile.

Dani Sordo: 8,5 – Torna dopo diversi mesi di inattività ed è sempre lì, tra i primi. La solidità delle prestazioni di questo pilota dovrebbe davvero valergli un contratto full time nel mondiale. Il duo Sordo – Rozada sembra già affiatatissimo e la loro è l’unica i20 a finire tutte le giornate di gara con 4 ruote attaccate alla scocca. L’unico piccolo neo di tutta la gara è stato l’evidente gap prestazionale nei confronti di Evans, quasi sempre più veloce di lui dalla seconda giornata (la prima non vale per via della diversa posizione di partenza).

Sébastien Ogier: 9 – Non si arrende mai ed ottiene il massimo anche dalle situazioni più difficili. Alla fine della sesta prova era settimo e già attardato dalla testa, ma non si diventa pluri-campione del mondo per caso. Il maestro di Gap ce lo ha mostrato ancora una volta, riuscendo a trarre il massimo anche da una posizione di partenza molto difficile. Con questo risultato prende un break di vantaggio sugli inseguitori della Hyundai e può arrivare al RIS con maggiore serenità (pur dovendo ancora pulire le strade per tutti).

Takamoto Katsuta: 9 – Alzi la mano chi non ha mai pensato che guidasse la Yaris solo per il suo passaporto. E invece questo simpatico giapponese, con la stessa costanza con cui un fabbro della scuola Bizen forgia una Katana, non smette mai di apprendere e di migliorare la sua guida, gara dopo gara. I tempi sono stati sempre molto validi e presto potrebbe arrivare per lui il primo podio. Certo, non sarà mai Ogier, ma in questa gara gli ha dato parecchio filo da torcere!

Gus Greensmith: 8 – La “cura Patterson” dà i suoi effetti e Gus sta migliorando moltissimo. Che fosse davvero il navigatore il suo problema? Difficile ancora a dirsi ma, obiettivamente, è impossibile non notare un grosso cambiamento: più velocità e meno errori. Il biondino di Manchester forse aveva solo bisogno di maggiore serenità per essere concentrato sulla guida, e l’inserimento di un navigatore esperto come Chris Patterson ha fatto la differenza. Siamo molto curiosi di vederlo all’opera in Sardegna.

Adrien Fourmaux: 9 – Questo ragazzo è proprio bravo. Alla prima gara su terra su una WRC Plus parte timidamente ma già sulla terza prova stacca il quarto tempo assoluto. Durante il fine settimana le sue prestazioni sono state un po’ altalenanti ma era veramente impossibile aspettarsi di più da un pilota a cui manca moltissima esperienza. L’ultimo giorno realizza anche 2 secondi tempi assoluti in prova, anche se in garbage time (gli altri stavano tutti risparmiando le gomme per la power stage). Sarà il nuovo Loeb? Presto per dirlo, ma di sicuro ha già surclassato la “concorrenza” del connazionale Loubet.

Thierry Neuville: 2 – Inaccettabile. Questo è l’unico aggettivo che mi viene in mente per descrivere l’errore del belga. “Potevi avere il mondo, ma l’hai lasciato” , cantavano i Litfiba e veramente questa strofa si addice all’ennesima cappellata di Neuville che ha buttato via la gara per una nota sbagliata. È stato definito un eterno secondo, ma se continua così anche il secondo posto diventerà un miraggio. Il voto è la media tra i punti in power stage, quattro, e lo zero per il resto della gara.

Ott Tänak: SV – Senza voto. Veloce come nessun altro, ci ha fatto vedere per molte prove il Tänak del 2019 e ha ricordato a tutti che quando è in palla non ce ne è per nessuno. Sulla rottura della sospensione l’estone ha dichiarato soltanto che i tecnici Hyundai hanno trovato la causa del cedimento senza però commentare oltre. Non è quindi ancora chiaro se il cedimento stesso sia una conseguenza di un urto precedente troppo violento o di un pezzo difettoso. Nel dubbio sospendiamo il giudizio e lo aspettiamo in Sardegna.

Lappi: 10 – Vince “solo” 7 prove durante il fine settimana ma la sua leadership in WRC2 non è mai stata in discussione. Nonostante gli altri fossero ancora in lotta per le posizioni di rincalzo, si prende il lusso di vincere anche la power stage e tornare in Finlandia con il punteggio massimo. Non credo ci sia molto da aggiungere, è semplicemente un pilota di categoria superiore.

 

Photo Credit: Jaanus Ree / Red Bull Content Pool
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