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WRC Rally Estonia 2021 – Le pagelle di Rallyssimo

Come sempre concludiamo l'evento con le nostre personali valutazioni dei protagonisti

Questo secondo Rally Estonia in versione “mondiale”, è stata una gara ricca di contenuti e non senza qualche sorpresa. E, sebbene il percorso non sia stato selettivo come il Safari o insidioso come il Monte-Carlo, è stato anche un rally che ci ha regalato passaggi veramente mozzafiato. Difficile quindi non promuovere a pieni voti un’organizzazione che, anno dopo anno, confeziona e perfeziona un evento altamente spettacolare.

Dopo questa dovuta premessa, passiamo ai nostri voti per quanto riguarda i piloti in gara che, come sempre, sono frutto di valutazioni soggettive e non hanno la pretesa di promuovere o bocciare nessuno.

Kalle Rovanperä: 10 – Voto quasi scontato per un ragazzo di 20 anni che vince la sua prima gara nel WRC, distruggendo letteralmente la concorrenza e abbattendo il record di pilota più giovane ad aver vinto un rally mondiale. Non solo, tutto questo lo fa nel momento più critico della sua pur breve carriera da pilota ufficiale, dopo una prima metà di stagione dove, tra errori e sfortune, il suo sisu è stato messo davvero alla prova. Se dovesse vincere un altro rally o più in questa stagione, il prossimo anno potrebbe anche essere elevato al ruolo di prima guida (sfruttando la dipartita parziale di Ogier).

Craig Breen: 9 – Fa tutto bene e porta a casa un secondo posto che fa il paio con quello dell’anno scorso, ma che ha un valore ancora maggiore perché quest’anno la prima Hyundai al traguardo è la sua. Durante la prima giornata è un po’ aiutato dalla posizione di partenza, ma anche nella seconda i tempi sono di tutto rispetto e, da pilota consumato, Craig ha anche evitato qualsiasi stupidata. Prende mezzo punto in meno perché lamentarsi di stare poco in macchina ci sta, ma farlo a tutti i fine prova non è elegantissimo.

Thierry Neuville: 7,5 – Per anni definito un eterno secondo, pare che il belga quest’anno sia diventato un eterno terzo. Questa è infatti la quinta volta su sette gare in cui arriva terzo. Bersagliato come nelle gare precedenti dalla sfortuna, Neuville ha mostrato di avere anche su questo fondo una eccellente velocità ma due forature e alcuni problemi tecnici lo hanno relegato al gradino più basso del podio. Mezzo punto in meno per essere stato pizzicato in trasferimento a 190 dove c’era un limite di 90.

Sébastien Ogier: 8,5 – Fa lo spazzino per tutto il primo giorno e poi “tira a campare”. Da stratega quale è, capisce subito che non è il suo fine settimana e massimizza il risultato con il minimo sforzo. Alla fine quello che gli importava era tenere Evans dietro e Neuville vicino: missione compiuta e titolo mondiale sempre a tiro.

Elfyn Evans: 5 – È la brutta copia del Evans che abbiamo visto in Portogallo. Vero che la posizione di partenza era svantaggiosa, ma se non rischia lui, chi dovrebbe farlo? Anche perché se sta li ad aspettare che abbia un problema Ogier sta fresco! Sembra proprio che si accontenti di fare il compitino. Se continua così è difficile pensare che Jari-Matti Latvala pensi a lui come ad una prima guida per il 2022!

Teemu Suninen: 6,5 – Ecco un pilota che è partito con il solo scopo di arrivare in fondo. Il suo sedile scricchiola e un’altra sciocchezza come quella fatta in Sardegna gli sarebbe costata carissima. Invece, saggiamente, il finlandese porta a casa un sesto posto che fa morale. Mezzo punto in più perché quel volante venerdì mattina deve essere stato veramente pesante!

Ott Tänak: 4 – Se la prima foratura poteva essere anche un evento sfortunato, l’uscita sulla prova successiva è tutta “farina del suo sacco”. Per non parlare del folle rientro in strada che gli è costato un altro pneumatico e che, nel calcio, sarebbe un classico fallo di frustrazione. Non ci siamo proprio. La velocità non basta se non c’è lucidità e questa volta l’estone l’ha fatta grossa. Sarebbe stato da zero, ma la rabbia con cui vince 9 speciali, tra cui la power stage, fa pensare che ci sia sempre un po’ del Tänak campione del mondo dentro a quella tuta.

Alexey Lukyanuk: 10 – Vince in WRC3, arriva primo tra le RC2 (Rally2 e R5) e conquista l’ottavo posto assoluto. Ma non basta, perché quando sei Alexey Lukyanuk non ti basta vincere, devi farlo a modo tuo: rischiando di buttare via tutto sull’ultima prova. Veloce e pericoloso come solo Kris Meeke era stato negli ultimi anni, riesce a gestire il suo enorme vantaggio per tutta la gara e poi, sulla power stage, decide di modificare l’aerodinamica della sua Fabia Rally2 e, già che c’è, di alleggerirla un po’. All’arrivo la macchina sembra un incrocio tra un side by side e un veicolo uscito da Mad Max, ma la vittoria non gli sfugge. Vi prego, fate fare a quest’uomo tutto il WRC!

Roba che Tom Hardy può accompagnare solo…

 

Photo Credit: Rally Estonia by Jaanus Ree 
Photo Credit Lukyanuk: Valmar Viisel 
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