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ADDC: Al-Rajhi e Serradori out, Al-Attiyah vince la terza tappa

Nella generale Petrhansel sempre più leader con l’Audi che sembra aver sistemato i problemi di surriscaldamento

Siamo al giro di boa dell’Abu Dhabi Desert Challenge e i colpi di scena sembrano non finire mai. Sulla carta sembrava una tappa abbastanza tranquilla con “appena” 255 km di soffici dune. Forse troppo soffici!

Il primo a farne le spese è stato Jakub “Kuba” Przygonski. Il polacco è affondato nella sabbia dopo appena 37 km dal via. Non contentissimo il suo navigatore, Timo Gottschalk, che in un post su Instagram si lamenta del fatto che il loro buggy non è il veicolo più adatto a queste dune, conclude scherzando sul fatto che “La pala è stata la nostra migliore amica anche oggi”.

Vita dura per le due ruote motrici e a dimostrarlo è il ritiro di giornata dell’altro protagonista della categoria, Mathieu Serradori. Il fortissimo pilota francese si insabbia al settimo chilometro e dopo oltre un’ora e mezza di tentativi di disincagliamento decide di tornare alla linea di partenza.

Se per le due ruote motrici non sembra esserci stata pace, meglio non è andata ad Al-Rajhi. Il Saudita della Toyota soffre un problema meccanico che lo costringe a fermarsi e perdere molto tempo a quaranta chilometri dal traguardo.

Chi impressiona invece è Al-Attiyah che naviga sulle dune come fosse la cosa più semplice del mondo. Il qatariota vince anche questa prova con ampio margine e racimola un punticino in più di Loeb per il mondiale. A fare gli onori alla guida magistrale di Al-Attiyah è il suo stesso co-pilota, Mathieu Baumel.

Questa mattina abbiamo affrontato 255 km di difficili dune in pieno deserto aperto ad Abu Dhabi. Il problema è che durante la mattinata si ha una buona visibilità delle dune con qualche ombra ma quando si arriva verso mezzogiorno inizia ad essere difficile e la sabbia è molto profonda. Ogni tanto pensi sia completamene piatto e invece ti ritrovi un salto enorme e questo ci ha dato un po’ di stress. Sono fortunato ad essere con Nasser [Al-Attiyah, ndr], lui è il re delle dune e ci siamo goduti un altro giorno nel deserto guadagnando un altro punto su Sébastien Loeb e questo resta il nostro obbiettivo per il momento.

Proprio l’alsaziano è stato autore di una bella lotta con Stéphane Peterhansel. I due sono arrivati al traguardo rispettivamente a 5’16” e 5’33” dal vincitore. Per quanto riguarda Monsieur Dakar il suo distacco nella generale, visti i problemi di Al-Rajhi, aumenta considerevolmente e schizza a quasi mezz’ora sul primo degli inseguitori ossia il ceco Martin Prokop.

Interessante la mini-clip realizzata da Audi dove è lo stesso Peterhansel a dichiarare come condizioni del genere, le temperature così alte e stare per tutta la durata della prova sulla sabbia, non si raggiungano neanche alla Dakar. A fargli eco è l’espertissimo Ceo di Q Motorsport, Sven Quandt:

Questa per noi è una grande sfida e per questo siamo venuti qui, perché vogliamo conoscere fino a quale temperatura possiamo far correre l’auto. Sappiamo che qui ci sono alcune delle prove più difficili in assoluto. Fondamentalmente se l’auto, il motore o il liquido di raffreddamento della batteria diventano troppo caldi si ha meno potenza

Ovviamente questo implicherebbe peggiori performance e un più facile malfunzionamento di tutti i componenti meccanici ed elettronici del veicolo.

La classifica generale, dopo i già citati Petrhansel e Prokop, vede al terzo posto Przygonski che nonostante la mezz’ora persa oggi può gestire agevolmente la sua posizione sul podio. Al quarto posto troviamo incredibilmente Sébastien Loeb che ha un distacco di oltre due ore dalla vetta seguito da Halpern e Al-Attiyah.

L’appuntamento è fissato per domani con la penultima stage di questo emozionantissimo Abu Dhabi Desert Challenge!

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