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Intervista a Vivek Ponnusamy: “Ecco perché MRF Tyres ha puntato sull’Italia. Azzorre? Vogliamo la top 5!”

Alla vigilia del secondo appuntamento dell'ERC abbiamo parlato con il rappresentante del produttore indiano di pneumatici

Alla vigilia del Rallye Azores 2022 abbiamo avuto il piacere di parlare con Vivek Ponnusamy di MRF Tyres. Seguiamo da tempo i passi del costruttore di pneumatici indiano in Europa ed in Italia e questa è stata davvero una bella occasione di toglierci qualche curiosità.

Ciao Vivek,

grazie mille per il tuo tempo in un momento così importante (ndr. si è collegato con noi nella pausa pranzo dei test prima della gara alle Azzorre). Sono molto felice di poterti fare qualche domanda per il pubblico italiano.

Partiamo dal prossimo weekend, da una gara che viene dopo le difficoltà di Fafe. Qual è l’obiettivo per il team MRF?

Ciao Alex,

grazie a te per l’invito su Rallyssimo. Mi fa molto piacere che tu mi abbia contattato.

Sicuramente l’obiettivo è fare meglio di quanto abbiamo ottenuto a Fafe. Vogliamo essere nelle prime posizioni qui. Abbiamo piloti con un giusto livello di esperienza quindi dobbiamo puntare alla top five questo weekend. Abbiamo portato qua diverse mescole e diverse strutture di gomma per mettere i nostri nelle condizioni di fare bene in questa gara dell’ERC.

Anche perché ci siamo informati e, pur trattandosi della stessa zona, si correrà su un fondo molto diverso rispetto a Fafe.

Sì è così. La terra qua è più fine, sabbiosa, condizionata dalle rocce e polveri vulcaniche.

Ed in più siamo su un isola con le condizioni atmosferiche che cambiano velocemente. Per farti un esempio, ieri ha iniziato a piovere e smesso per tre quattro volte il poco tempo. Pioggie di dieci minuti. Cambiamenti a cui è necessario farsi trovare pronti.

Ampliando il discorso al mondo MRF Tyres ed al grande impegno messo in campo nelle ultime stagioni nel mondo dei rally, mi incuriosisce la scelta dell’Italia in modo così massiccio. Le nostre gare, in particolar modo quelle su terra, vi hanno visto spesso impegnati e protagonisti e la mia domanda è: perché l’Italia? Cosa ha spinto un brand come il vostro a scegliere di investire nei rally di casa nostra?

Ci sono molti motivi, sia tecnici che di business. La prima è sicuramente tecnica e viene dalla scelta dell’ingegnere Fiorenzo Brivio e dall’avere selezionato uno dei migliori test driver che è Paolo Andreucci. La combinazione delle loro competenze è un mix perfetto di esperienza per sviluppare i nostri prodotti e per avviare questo cammino nel mondo dei rally. Paolo ha una grande conoscenza e sa scegliere le strade giuste per quello che dobbiamo provare in Italia, Sud della Francia e in altri stati europei. Un’esperienza incredibile la sua.

Un altro importante aspetto è l’opportunità di business che l’Italia offre, in termini di vendita di gomme. Non esiste altro stato al mondo con così tante gare ed iscritti alle gare, ottanta-cento iscritti ad ogni evento sono una grande opportunità. Ci piace il fatto che in Italia ci sia una propensione a scegliere buoni prodotti ed è stimolante lavorare per chi cerca le performance attraverso gomme di qualità.

Sicuramente aiuta la storia dei marchi italiani nel motorsport

Sicuramente sì. In Italia ci sono brand che hanno fatto la storia. Per noi è stata una grande soddisfazione l’anno scorso vincere il titolo del campionato italiano terra contro dei marchi di grande storia e tradizione a livello mondiale.

Ora abbiamo anche i nostri uffici a Milano, un’altra ragione in più per implementare al massimo il business nel vostro paese.

Immagino quindi che aver scelto Simone Campedelli nel vostro team vada sempre nella stessa direzione. Giusto?

Certamente. Con Simone ci siamo incontrati due anni fa a Roma e si era parlato di qualche gara da fare insieme nell’ERC. Alle Canarie è arrivato un grandissimo risultato ed abbiamo deciso di estendere l’impegno con lui, estendendolo anche al campionato italiano rally asfalto.

L’anno scorso avete incontrato qualche difficoltà sui vari fondi, accentuate in alcune situazioni sulla terra. In questa prima parte di stagione state correndo principalmente su questo fondo, è una scelta legata alla strategia di sviluppo o solo una questione di calendari?

Tutta una questione di campionato. Paolo farà il campionato terra, Efrem LLarena farà il campionato spagnolo e la prima era su terra ed anche l’ERC ha proposto subito la terra. Simone farà il campionato asfalto come ti dicevo poco fa e sarà il primo a darci riscontro cronometrico in gara e Paolo si occuperà dello sviluppo sempre su questo fondo. Il 90% dello sviluppo per il 2022 sarà per le gomme da asfalto.

Considerando i vari campionati in cui siete impegnati, ritieni più interessante competere in gare con altri produttori di gomme e quindi la possibilità di confrontarsi immediatamente sul campo oppure vi piacerebbe affrontare l’avventura del monogomma?

Ritengo l’ERC molto più interessante perché offre la possibilità di registrarsi come produttore di gomme insieme a Pirelli e Michelin, come da regolamento, rispetto al WRC. Paghiamo una certa cifra per poter essere un fornitore di gomme nel campionato europeo.

Con la competizione c’è un costante miglioramento. Lo scontro diretto tra i produttori di gomme permettono a tutti i marchi di migliorarsi, di offrire sviluppo costante per migliorare le performance ed aiutare i team a vincere le gare piuttosto ad un monogomma dove si rischia di mantenere lo stesso prodotto per più tempo. Inoltre l’ERC offre un giusto mix di fondi e situazioni su terra e asfalto utili ai nostri obiettivi di crescita.

Vivek grazie ancora, è stato una grandissimo piacere.

Grazie a te Alex, per il tuo interesse e per il lavoro che fate con Rallyssimo.it che seguo con molto piacere.

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