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Luca Grilli ideatore del TER: “Rally e turismo in luoghi magnifici è la nostra sfida. Messico avventura affascinante!”

Parliamo di questo "speciale" campionato che ha una mission ben chiara e che punta ad abbracciare tutto il mondo

Il Rally delle Nazioni 2022 a Guanajuato, che partirà tra poche ore, sarà anche un TER Promo Event. TER, il Tour European Rally lanciato nel 2016 dall’italianissimo Luca Grilli, con l’idea di coniugare turismo e corse su strada. Ma, appunto, quale è il nesso tra questo campionato, europeo per definizione, e un rally in Messico? E quali sono le peculiarità di questa serie?

Per rispondere a queste e molte altre domande abbiamo sentito proprio Luca Grilli che, con grande disponibilità, ci ha concesso un po’ del suo tempo per raccontarci il passato, ma soprattutto il presente e il futuro del TER.

Ciao Luca, grazie per il tuo tempo, parliamo della tua “creatura” e di come si è sviluppata negli anni.

Ciao Federico, partiamo allora dall’inizio. Il progetto è nato nel 2014 con l’idea di partire nel 2015, ma già lavoravo anche con altri clienti per cui curavo la promozione dell’Arctic Lapland e del Rally Vinho Madeira. 

Nel 2016 siamo effettivamente partiti con il TER, cercando di fare qualcosa di completamente diverso da quello che era il Campionato Europeo.

Questo perché, a quei tempi, l’ERC era in forte declino e io ne uscii completamente per lanciarmi in questa nuova avventura che aveva, e ha, caratteristiche molto diverse. Infatti in realtà il TER, per le sue caratteristiche, non entrava in conflitto con né con l’ERC né con nessun altro campionato. 

Si trattava di un campionato di livello chiaramente più basso rispetto all’Europeo, però con una grande divulgazione televisiva, legato al turismo e al binomio begli eventi e bei luoghi. Il primo anno, quello del lancio, siamo partiti con 4 gare ma poi già l’anno successivo, grazie anche all’ottima esposizione mediatica, siamo arrivati a 6 gare, tra cui Ypres e altri rally molto interessanti.

Nel 2017 in molti si lanciarono nel TER, c’era la Hyundai ufficiale, c’erano Basso e Rossetti. Una partenza anche troppo forte per una serie che, come detto, doveva mantenere un profilo diverso e soprattutto non voleva fare concorrenza all’Europeo. Nel 2018 entrò anche Antibes, un’altra gara di alto livello, insomma in pochi anni il TER si era ritagliato un suo spazio e infatti un brand molto importante che era presente da protagonista nel  WRC, costruttore di pneumatici, cerca il TER per diventare il main sponsor.

E poi che cosa è successo?

È successo quello che è successo al brand sopracitato e questo non è stato certamente un momento facile per noi. Momento seguito poi da 2 anni di pandemia in cui però il TER ha continuato ad essere disputato, il che è stato comunque un grande risultato. 

Nel frattempo però, oltre a continuare a disputare il campionato, ho iniziato a progettare nuovi sviluppi per il futuro.

Infatti adesso vedo che il TER è in una fortissima fase di rilancio, parliamo un po’ dei presente, del campionato 2022 che, tra l’altro, ha ben 3 gare in Italia e molti piloti italiani iscritti tra cui Alberto Battistolli, Alessandro Bettega e molti altri.

Si, oltre al già disputato Rally Terra Valle del Tevere, c’è il Rally di Alba e il Terra Sarda che chiuderà la stagione. Inoltre ci sono anche 2 gare vicinissime ai confini italiani, Antibes e Chablais. Quindi è normale che si sia creato molto interesse tra i piloti italiani. 

L’inizio è stato molto buono con il Valle del Tevere, che l’anno scorso era un promo event, e che è stata una gara stupenda. Le prossime gare sono Antibes, Chablais e Alba. Un trittico di gare da fare in un mese e che creano un grande interesse, insieme alla Sardegna. Poi c’è anche il Galles che è una gara che aspettavo con trepidazione. 

Abbiamo tutti eventi che sono interessati alla promozione turistica di base. Abbiamo 3 eventi, un promo event e due gare, che fanno parte del patrimonio dell’Unesco.

C’è anche il Rally di Georgia che sarebbe una gara molto molto interessante, ma che al momento è in bilico per via degli eventi in corso. Vedremo se riusciremo a salvarlo.

Quindi insomma, si torna ai fasti del 2017, ma non solo, visto che il TER ha due ambasciatori di livello mondiale come Hayden Paddon e Hiroki Arai e un promo event come il Rally Guanajuato, il Rally delle Nazioni.

Beh, sia Paddon che Arai non sono solo due ambasciatori in quanto sono anche due piloti che stanno cercando di ritagliare uno spazio nel loro calendario per fare un programma nel TER ed essere presenti a tutti gli effetti nella serie.

Oltre a loro c’è anche Sebastian Barbu, un forte pilota rumeno che può vincere il campionato. 

Poi è arrivata questa opportunità per promuovere il Rally del Messico, che è una manifestazione molto importante e che vuole rientrare nel mondiale. La loro volontà di collaborare con il TER e il valore che danno alla nostra promozione è tale che gli organizzatori sono venuti a trovarci e ci siamo trovati subito d’accordo.

Faremo la produzione televisiva come TER Promo Event e facciamo da server a loro in modo che poi loro possano fare le trasmissioni durante la gara.

Per noi è molto importante perché sarà il trampolino per una serie di eventi e di iniziative che stiamo annunciando in questi giorni e alcuni altri promo event entreranno nel TER, tra cui molto probabilmente il Rally di Adelaide in Australia. 

Quindi un TER che si sposta fuori dai confini italiani, che il TER diventi non solo europeo?

No, aspetta, si tratta di due cose separate, il TER continuerà ad essere quello che è adesso e poi ci saranno altri eventi, ma le due cose saranno complementari e anzi si aiuteranno l’un l’altra. Al momento posso solo dire che nel 2023 nascerà il TER World Series, annunciato questa settimana in Messico, e diciamo che ci sono i presupposti per fare qualcosa di buono anche fuori dell’Europa.

Scusa se torno indietro per un attimo. La caratteristica principale del TER è quella di unire la promozione turistica ai rally. Il vostro veicolo di promozione sono sicuramente le TV, ma mi puoi dire di più?

Sì certo, la promozione via TV è la prima cosa, considerando che abbiamo accordi per trasmettere gli eventi TER nel 97% delle nazioni in tutto il globo. Ma da quest’anno tornerà anche il “villaggio rally” in alcuni eventi. Per farti un esempio, lo stato di Guanajuato in Messico [il Messico è una repubblica federale, come gli USA], che è adesso partner di TER, in tutti i villaggi rally avrà un suo spazio per far promozione turistica e così via. 

E questo vale sempre, se tu ti vai a vedere i video del Valle del Tevere ci trovi la pubblicità di Guanajuato e dell’Arctic. Voglio tornare alle origini del TER che si basava sulla promozione delle location attraverso le televisioni, belle gare in bei posti e visibilità in TV in tutto il mondo. Comunque considera che nel 2021 sono andate in onda qualcosa come 15.000 ore di diffusione televisiva a livello mondiale. 

Mica male, sono dei grandi numeri che garantiscono una bella visibilità per chi vuole fare promozione turistica. E per i piloti invece?

Ci saranno premi molto interessanti anche per i piloti che stanno per essere annunciati in Messico. Ne parlerà il nostro partner e li annuncerà e vedrai che non ci sarà da rimanere delusi. In Messico, a proposito di piloti, abbiamo portato 3 piloti, Barbu, Arai e Schelle, e abbiamo un quarto pilota iscritto al TER, l’italiano Alberto Battistlolli, leader del campionato dopo la prima gara, a dimostrazione di quanto è importante per noi il Messico.

Insomma, in un proliferare di campionati in fotocopia e con poco appeal, il TER è una proposta alternativa con un’identità molto forte e che sta attirando l’attenzione di tanti organizzatori. tanto da riuscire ad andare oltre i confini europei. Chiudiamo con questa clip di Hiroki Arai e Didier Auriol che presentano a loro modo la gara messicana di questo fine settimana.

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