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Andreas Mikkelsen – “Non mi arrenderò alla fine di quest’anno. Sono convinto che arriverà un’altra opportunità”

Il norvegese è convinto di riuscire in futuro ad avere un'altra possibilità, e spera nell'ingresso di nuovi costruttori grazie ai nuovi regolamenti

“Io sono ancora qua! Eh, già…”

Non so se siate fan di Vasco Rossi o meno, ma in realtà non è questo il punto. Non so nemmeno se Andrea Mikkelsen conosca o meno il cantautore emiliano, o se sarebbe in qualche modo in grado di canticchiare le strofe della celebre canzone in questione. In grado o no, fatto sta che le parole sembrano fatte su misura per lui.

Andreas é ancora qua. Eh già. E non ha nessuna intenzione di mollare, nonostante il suo futuro possa sembrare ben segnato e incanalato, ma non sui binari che vorrebbe il norvegese. L’inizio di stagione è stato perfetto, come ammette lui stesso in una intervista rilasciata a DirtFish. Due vittorie nei primi due appuntamenti del WRC2 sono quanto di meglio si potrebbe sperare, ma per uno come Andreas non sono altro che il minimo sindacale, che sta comunque stretto.

Esattamente! E’ stato un inizio di stagione perfetto con due vittorie su due appuntamenti. Non potrebbe andare meglio di così, e ora ci aspettano anche delle gare veramente interessanti.

La ragione è sempre la solita: l’obiettivo del norvegese è tornare nella massima categoria, ma come successo negli ultimi anni, non si vedono possibilità concrete all’orizzonte. Non è una situazione nuova a dir la verità per Mikkelsen, ma l’handicap per Andreas è rappresentato proprio dal fatto di essersi già trovato in condizioni simili, e di non essere riuscito a sfruttare l’occasione per venirne fuori.

Ritorno all’inferno, due volte

Dopo la retrocessione forzata in WRC2 a causa del ritiro di Volkswagen, Andreas ci mise poco, se vogliamo, per rientrare dalla finestra nella massima categoria. Se ben ricordate fu Citroen ad offrire al norvegese la possibilità di farsi notare, possibilità in realtà sfruttata pienamente e che culminò con il podio in Germania nel 2017. A rovinare tutto furono però i successivi due anni in Hyundai, in cui Andreas raccolse veramente poco, talmente poco da giustificare una sua nuova uscita dal panorama che conta veramente.

Da allora Andreas non fa altro che bussare alle porte dei piani alti, porte che in realtà non sembrano però avere nessuna voglia di aprirsi. C’è poco che il norvegese possa fare in più per farsi notare, anzi probabilmente nulla: cosa chiedereste voi ancora ad uno che lo scorso anno si è aggiudicato sia il titolo europeo che il WRC2?

La situazione sarebbe demoralizzante per chiunque, sapendo anche che qualsiasi prestazione messa sul campo non rappresenta garanzie per avere un sedile in un top team, ma Andreas non sembra vederla in questo modo, ed è pronto a giocare interamente le sue carte. Soprattutto considerando che gli scarsi risultati ottenuti con la casa coreana, a suo parere, non sono una sua responsabilità. Almeno non totalmente.

Ovviamente voglio avere un’altra chance nel WRC. Nei due anni passati in Hyundai non sono riuscito a dimostrare veramente cosa posso fare con un’auto adatta al mio stile di guida. Non è facile adattare e cambiare i proprio stile di guida, e io sogno di avere un’altra possibilità con una vettura con cui possa trovarmi a mio agio e mi possa divertire, come succede ora con la Skoda.

Stiamo vincendo gare e al momento siamo la coppia da battere nel WRC2, e quindi spero di avere una nuova opportunità nel WRC. L’unica cosa che posso fare al momento è dare il massimo in WRC2, in modo da essere il primo della lista se dovesse liberarsi un sedile nella massima serie.

Questa è l’unica cosa che posso fare al momento. Se arriverà una opportunità, benissimo. Se non sarà così proverò ancora nei prossimi anni. Non mi arrenderò di sicuro al termine di quest’anno. Penso sia solo questione di tempo, ad esempio qualcuno potrebbe risultare positivo ad un test e in quel caso ci potrebbe essere un sedile libero. Sono cose che potrebbero succedere.

Nuove regole e nuovi costruttori: l’opportunità eventualmente da sfruttare

Fa piacere sapere come in qualche modo un pilota del calibro di Andreas Mikkelsen non abbia ancora rinunciato all’idea di tornare nel WRC da protagonista, ed è intrigante sapere come non si sia ancora dato un limite oltre il quale abbandonare effettivamente le speranze.

Una speranza potrebbe essere rappresentata dai cambiamenti messi in moto dai nuovi regolamenti, che potrebbero portare in futuro all’ingresso di nuovi costruttori nel mondiale, come sperato anche dalla FIA e dal Promoter. In questo caso i sedili a disposizione aumenterebbero, e Andreas è convinto di poter rappresentare una ottima scelta su cui puntare.

I nuovi regolamenti messi in piedi dalla FIA puntano anche a portare nuovi costruttori nella specialità. Penso che appena si deciderà effettivamente dove andare in futuro nuove case potrebbero effettivamente interessarsi al WRC. Questa potrebbe essere effettivamente l’occasione per ritrovare un sedile a tempo pieno. Penso di essere una ottima scelta su cui puntare per avere un pilota veloce, ma anche affidabile. Uno che sa come portare a casa punti da ogni evento.

Penso che questa sia effettivamente la mia forza e penso di avere molto da offrire ad un nuovo costruttore. Ho guidato un sacco di macchine diverse ormai. So quali possono essere i punti di forza e dove lavorare per migliorare. Con l’esperienza che ho penso di essere in grado di seguire lo sviluppo di una nuova macchina e di fare un bel lavoro.

Si può cercare anche in altre direzioni, ovviamente, ma sono convinto di avere ancora molto da dare. Mi voglio concedere ancora un paio di anni e dare il massimo nel WRC2, essere il primo della lista. Poi chissà, magari un giorno il tutto girerà e sarò di nuovo in gioco.

Il nuovo approccio per il 2022: meno gare, ma più attenzione ad ognuna

Non ci sono dubbi sul fatto che Mikkelsen sia, al momento, l’uomo da battere nel WRC2. Se guardiamo oltre le due vittorie di classe conquistate fin qui, basta poco per accorgersi che Andreas è anche nono nella generale del mondiale, grazie a due settimi posti complessivi.

Non è da sottovalutare anche il cambio di approccio rispetto alla stagione scorsa: meno gare, ma con più attenzione nella preparazione. Insomma, più qualità a scapito della quantità.

L’anno scorso è stato incredibilmente dispendioso. Ho corso in due campionati e molti eventi si sono sovrapposti, oppure erano molto vicini. Mi piace preparare bene ciascuna gara, andare nel dettaglio, guardare molti video, e l’anno scorso non ho avuto tempo di fare tutto questo perchè ero sempre in viaggio da una gara all’altra.

Da una parte è stato divertente perchè ho fatto un sacco di gare, ma penso a questo punto della mia carriera di aver corso talmente tanto e con così tante auto che quello che mi manca non è di sicuro stare in macchina. Ora si tratta più di prepararsi al 100%. Questo è un aspetto su cui posso migliorare ancora, e non serve necessariamente stare in auto per farlo, anzi.

Con il team abbiamo deciso quindi di dedicarci solo al WRC2, in modo da poter preparare nel dettaglio ogni evento e avere pi tempo libero fra le gare, in modo da poter ricaricare le batterie ed essere sempre al 100%.

Mi sento più rilassato, e più preparato ad ogni gara. Quest’anno non ci sono così tante gare valide per il WRC2, e quindi non ci si può permettere di segnare degli zero in classifica. Al Monte-Carlo e in Svezia ho cercato ovviamente di vincere, ma ho cercato di farlo nel modo migliore, ossia senza prendere rischi inutili. Direi che ci siamo riusciti perfettamente.

Ora ci aspetta il Portogallo, una gara che amo. Penso la nostra macchina si adatti perfettamente perchè c’è molto grip, ma è una gara dura. Ottima per la Skoda insomma. E poi c’è da considerare che più avanti avremo anche a disposizione la nuova evoluzione della Fabia, quindi tutto sembra perfetto per ora.

Ma non è solo il programma e il numero di gare da affrontare ad essere cambiato. E’ cambiato anche l’approccio a ciascun evento: l’anno scorso l’obiettivo era dominare, un approccio che, come ammetto lo stesso Mikkelsen, era sbagliato.

Per Skoda è molto importante vincere il campionato. Come pilota hai la tua agenda, ma poi c’è anche l’agenda del team, e quella costruttore. Bisogna tenere conto di tutte e tre, e non è sempre facile.

L’anno scorso all’inizio della stagione mi ero messo come obiettivo quello di dominare ogni singola gara e prova speciale. Mi sono però accorto subito che il livello del WRC2 non era quello del 2017 quando ci avevo corso l’ultima volta. Ci sono un sacco di piloti ad un livello altissimo ora quindi dominare non è ovviamente semplice. Poi ci sono anche piloti che non corrono stabilmente nella serie, ma a cui capita di fare qualche gara, come ad esempio Lappi. Si tratta di gente di livello assoluto, ed è quindi molto più difficile di come mi aspettavo.

Realisticamente si può vincere il campionato anche provando a vincere tutte le gare e tutte le prove, ma in questo modo è facile fare errori. E come detto ritirarsi non è qualcosa che ci si può permettere. Quindi ora l’obiettivo è prima di tutto il campionato, poi la singole gare, e poi le prove speciali.

La clausola “magica” per per poter tornare nel WRC

Sarebbe forse diverso se Mikkelsen fosse un talento alle prime armi ansioso di mettersi in mostra, ma come sottolineato prima da Andreas, non è più la velocità pura l’arma su cui contare per tornare al vertice. Le sue tre vittorie assolute parlano da sole, i team sanno di cosa può essere capace in questo senso. A far la differenza potrebbe essere appunto il nuovo approccio e il nuovo metodo con cui affrontare le diverse gare, oltre ovviamente a tutto il lavoro diplomatico svolto in questi anni.

 Sono sempre stato in contatto con tutti i team, le squadre conoscono la mia situazione. Non c’è motivo di chiamarli in continuazione.

Conoscono la mia situazione, e sanno della clausola sul mio contratto che mi autorizza a liberarmi in qualsiasi momento se dovesse arrivare l’opportunità di correre nel WRC. Voglio ringraziare Skoda per questo, è una cosa veramente importante per me.

Sanno che se vogliono un pilota affidabile, veloce, una scelta praticamente sicura, possono trovarmi. Vediamo se magari qualche pilota farà fatica nei prossimi appuntamenti e se serve un cambio. Io sono disponibile. Questa è la situazione.

L’inesperienza con le Rally1: per Mikkelsen non è un problema

Sull’esperienza di Mikkelsen non ci possono essere ovviamente dubbi, ma non è un segreto il fatto che Andreas non abbia ancora provato una Rally1, e questo, a lungo andare, potrebbe mettere in ombra tutti i suoi anni passati al volante.

Incalzato sulla questione il norvegese ha però le idee ben chiare, e non è assolutamente d’accordo su questo punto:

Onestamente non penso che l’ibrido comporti una grande differenza nella guida. Ho parlato con i piloti dopo il monte e ho chiesto cosa era cambiato, e non sembrano esserci particolari differenze. Insomma, a volte si è visto qualcuno vincere delle prove anche senza l’ibrido, quindi.

Per me non ci sono differenze. Forse a volte può cambiare qualcosa a seconda di che strategia il team sta utilizzando, ma non penso che questo possa rendermi meno competitivo se si dovesse presentare una occasione.

Ci sono state voci insistenti lo scorso anno su un approdo quasi certo di Mikkelsen in Ford, sempre a dimostrazione di quanto Andreas sia alla finestra per il passaggio giusto. Le cose, a sentire lui stesso, sembrano però essere andate diversamente:

No, non è andata così. Ovviamente sono stato in contatto con M-Sport come con ogni altro team, ma non c’è mai stata veramente l’opportunità. Abbiamo parlato, certo, ma nulla di concreto.

Potevo saltare a bordo quello sì, ma tutto era subordinato al fatto di poter portare un certo budget, e questo era fuori discussione. A questo punto della mia carriera, iniziare a pagare per correre non sarebbe il modo giusto per andare avanti.

Per fortuna ho una comunque ottima opportunità di guidare per Skoda. Il che mi fa rimanere al massimo livello del secondo campionato, mi mantiene allenato e pronto per raccogliere ogni opportunità. Questo è l’importante.

Mikkelsen non sarà in Croazia settimana prossima, e come da nuovo programma si concentrerà sui prossimi due appuntamenti in Portogallo e Italia. La situazione non è ovviamente quella in cui il norvegese vorrebbe trovarsi, ma è sicuramente la migliore che si può permettere al momento. 

Non sappiamo se Andreas riuscirà mai ad avere nuovamente l’opportunità in cui spera, l’occasione per tornare a correre a tempo pieno nel mondiale. Se non dovesse effettivamente succedere non si potrà però certo dire che gli sono mancati l’impegno e la tenacia. Questo no.

In bocca al lupo Andreas!

Credit: DirtFish.com

 

 

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