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Rovanpera: Toyota non è stata l’unica opzione sul tavolo del finlandese

Kalle ha recentemente raccontato di aver avuto anche altre opzioni oltre a Toyota per entrare nella massima serie

Kalle Rovanpera e la Toyota. Dopo la vittoria ottenuta in Croazia, di certo sofferta ma sicuramente anche perentoria, sembra essere questo il nuovo binomio da battere.

Il giovane finlandese è apparso sicuro e determinato, ed è diventato in maniera indiscutibile il punto di riferimento per gli avversari. Probabilmente il ritorno dei due Seb in Portogallo contribuirà a smorzare un po’ gli entusiasmi e sposterà l’attenzione di tutti altrove, ma l’accoppiata del momento, in ottica mondiale, rimane quella formata dal finnico e dalla casa giapponese.

Sembra quasi impossibile ora pensare ad una delle due parti senza l’altra, ma come raccontato recentemente dallo stesso Kalle ai microfoni di WRC+, la sua strada al debutto nella massima serie avrebbe potuto essere diversa.

Toyota: non l’unica opzione, ma la più “sentita”

Verso la fine della stagione 2018 Kalle aveva ancora un anno di contratto con Skoda, ma il suo manager Timo Jouhki aveva già diligentemente sondato il terreno per preparare al meglio il futuro del suo assistito.

Eravamo già abbastanza sicuri addirittura verso la fine del 2018. A quel tempo avevamo già parlato con Toyota, ed eravamo abbastanza certi di cosa sarebbe successo. Penso che Timo avesse iniziato a lavorarci già da un po’. Ovviamente parlava sempre anche con me riguardo al mio futuro: di cosa volessi fare, quale fosse la mia opinione. Ma avevo comunque piena fiducia nei suoi confronti.

Io gli lasciai comunque fare tutto il lavoro dietro alle quinte, anche se ovviamente andai a salutare il management di Toyota in qualche gara. Ad un certo punto Timo mi disse che avevamo qualche opzione, ma decidemmo insieme di muoverci verso Toyota. Quindi in realtà venni a conoscenza della cosa molto presto.

Come detto sembra impossibile pensare ora a Rovanpera al volante di un’auto che non sia Toyota, ma sappiamo ora che all’epoca questa fu effettivamente una possibilità.

La curiosità nel service park per il giovanissimo non era ristretta alla sola casa giapponese, la quale però, sempre restando alle parole di Kalle, fu l’unica a dimostrarsi veramente interessata.

Penso ci siano state discussioni con ogni team, ma all’epoca penso che non tutti fossero veramente sicuri. Probabilmente solo uno lo era. Ovviamente fu bello che loro fossero interessati e che volessero farmi guidare per loro. Non sapevo cosa mi sarebbe toccato una volta dentro l’auto, ma ero comunque sicuro che guidando per loro avrei potuto fare bene.

Dopo un paio di stagioni di apprendistato, in cui anche la sfortuna ha messo a volte lo zampino, sembra ora che la scelta, per entrambi, sia stata quella giusta.

Resta solo da immaginare se, visti gli attuali risultati, a qualcuno sia venuto invece un po’ di rimorso, per non aver magari creduto abbastanza in Kalle quando bisognava invece farlo. Ma questo, forse, non lo sapremo mai.

Credit: WRC.com
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