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WRC: Safari Rally Kenya | È ancora il plotone Toyota a comandare con Kalle Rovanpera a svettare su tutti

Toyota dimostra, ancora una volta, di aver il miglior pacchetto piazzando i propri piloti nei primi quattro posti e distaccando i propri avversari di numerosi minuti

Il Safari Rally Kenya dimostra ancora una volta la propria difficoltà e la propria atipicità a tutti, mettendo in difficoltà gran parte dei piloti che, inesperti, commettono numerosi errori.
I primi a subire gli effetti del Safari Rally, durante il primo giro di prove, sono i piloti MSport Gus Greensmith e Adrien Fourmaux che, a causa di un ribaltamento e del danneggiamento della sospensione della Ford Puma Rally1, si ritrovano nuovamente fuori dalla classifica e da un possibile piazzamento a podio.
Sempre nel primo giro di prove anche Ott Tanak ha dovuto parcheggiare la propria Hyundai a bordo della strada con l’albero di trasmissione K.O.

Anche nel secondo giro di prove i colpi di scena non sono mancati.
L’arrivo della pioggia ha scombussolato e non poco i piani dei piloti che si sono ritrovati a dover guidare in condizioni critiche con un grip pari a zero e con il costante pericolo di subire dell’aquaplaning che avrebbe potuto costare tanto alla fine del rally.
Lo sa bene Thierry Neuville che, ancora una volta attanagliato da problemi alla propria vettura, dopo essere rimasto bloccato nel fango con il motore della Hyundai ad avere difficoltà nell’accendersi è andato a scontrarsi contro un albero proprio a causa dell’aquaplaning in una profonda pozza, dicendo così addio ad un possibile piazzamento sul podio.
Ad avere ancora una volta la meglio su tutti è stata Toyota che senza alcune tipo di remora mostra a tutti che la vettura da battere, in tutto e per tutto, è proprio la Yaris piazzando tutte le vetture nei primi quattro posti.
Tra i piloti della casa giapponese a svettare è ancora una volta Kalle Rovanpera che approfittando di una migliore posizione di partenza allunga su Elfyn Evans di ulteriori 30 secondi portando il proprio vantaggio a 40.3 secondi.
Per l’inglese un piccolo errore sulla P.S 13 Sleeping Warrior 2 che l’ha portato ad impattare su una pianta arrecando, molto fortunatamente, un piccolo danno sulla portiera del pilota.
Un po’ più distante, anche se mai troppo per il Safari, è il giapponese Takamoto Kastuta che si issa in terza posizione con un distacco di 1:15.6 secondi dimostrando, come l’anno scorso di sentirsi particolarmente a proprio agio su un terreno complesso come quello del Safari.
A chiudere il plotone Toyota è Sebastien Ogier che, dopo le pesanti parole rivolte a Pirelli per l’ennesima foratura, sta cercando di immolarsi in un complesso recupero che lo possa portare sul gradino più basso del podio nonostante il ritardo sul giapponese sia di ben 1:22.7 secondi e sull’attuale leader di gara sia di 2:38.3 secondi.
Molto più distanti è tutto il restante plotone di piloti non di casa Toyota con Thierry Neuville a guidare questo secondo gruppetto,nonostante il ritiro dall’ultima prova speciale, che lo porta a ricevere un tempo di 10 minuti superiore rispetto a quello fatto segnare dal vincitore della prova.
Il belga nonostante il ritiro si trova in quinta posizione assoluta con un distacco di 10:59.3 secondi.
Sesta posizione per l’ultimo pilota di casa Hyundai Oliver Solberg che dopo la sfortunata partecipazione dello scorso anno, ha ben deciso di lasciare da parte il cronometro per cercare di fare esperienza e di portare punti alla casa di Alzenau arrivando però ad avere un ritardo di 12.19.1 secondi.
Ben più arretrato è l’alfiere di casa MSport Craig Breen che, dopo il ritiro nella scorsa giornata di gara, non sembra riuscire a trovare il feeling giusto e adeguato in questo atipico evento facendo segnare tempi piuttosto alti che, insieme al ritiro, lo portano a 18:56.1 secondi di distacco dalla vetta.
Ottava posizione per Jourdan Serderidis che insieme alla Ford Puma Rally1 si diverte tra le complesse strade kenyote, senza considerare minimamente il cronometro, arrivando con un ritardo di ben oltre i venticinque minuti.

In nona posizione troviamo la prima vettura non Rally1, ovvero la Skoda Fabia Rally2 di Kajetan Kajetanowicz, che nonostante sia al debutto al Safari Rally ha ben impressionato arrivando al traguardo con un distacco intorno ai 27 minuti.
Decima posizione per l’ultimo pilota di casa Ford rimasto in gara Sebastien Loeb, che insieme a Isabelle Galmiche, sta cercando di portare la vettura alla fine del rally nonostante il ritiro nella prima giornata di gara ed un problema alla sospensione anteriore sinistra rimediata nella P.S. 13 arrivando al traguardo con un distacco che si aggira intorno ai 33 minuti.

Di seguito mostriamo la classifica dopo la seconda giornata di gara:

Photocredit: Janus Ree RedBull
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