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Tempo

2 MIN

Le pantofole di Craig

Una serata di fine estate e quell'intervista iniziata con una bella risata insieme

Li ho riguardati. Cinquantasette minuti e mezzo.

Il tempo in cui la mia vita e quella di Craig Breen si sono incrociate.

Era una sera di fine estate 2019 e la mia piccola testata giornalistica si concedeva il lusso di far sedere davanti ad una intervista in diretta “la coppia dei rally” Breen – Molinaro.

Di quel giorno ricordo tutto. L’agitazione, le prove tecniche piene di inconvenienti ed il desiderio di mettere insieme delle domande per cui valesse la pena starsene seduti davanti uno schermo. Un mix di eccitazione e timori, alla ricerca della connessione migliore che facesse filare liscio e coronasse al meglio un sogno che nutrivo fin dai primi passi di Rallyssimo: intervistare un top driver del WRC.

Troppo teso per parlare inglese, chiedo a Tamara di aiutarmi mentre troviamo miracolosamente un punto in cui lo smartphone prende bene.

Nel mio telefono una notifica su Instagram. Un messaggio privato. É Craig. O meglio, sono le pantofole di Craig. Una foto della situazione “pericolante” con cui stanno cercando di aiutarmi. Loro che aiutano me.

Rido, rido di gusto. Il momento adatto per premere play.

Tutto inizia, scorre e non c’è più niente di quella tensione. Ci sono io che smetto di sudare (no, non è vero, non smetto nemmeno un secondo) e lascio che l’appassionato prenda il sopravvento. Leggo qualche domanda mia, quelle dei lettori ma, soprattutto, parlo con due ragazzi che mi trasmettono tutta la loro sconfinata voglia di corse.

Con Tamara ogni tanto ci ho già parlato, con Craig è la prima volta. Lo osservo.

É quasi imbarazzato nel rispondermi che preferisce l’asfalto alla terra e che la Sardegna è una gara che stima ma, che gliene piacciono decisamente di più altre. Sì stupisce nel sentirmi passare all’inglese durante una piccola pausa per Tamara. Non si sottrae, mai. Ne riconosco quei tratti che avevo sempre apprezzato “dall’esterno”: gentilezza, educazione, disponibilità.

Nella mia testa quell’ora dura poco, troppo poco.

Saluto e chiudo felice da fare schifo. Avrei continuato per almeno tre ore. Avrei goduto ancora di quei due ragazzi buoni, con cui è sempre stato bello ritrovarsi al RallyLegend per il piacere di farsi un saluto per il semplice gusto di farselo.

É un freddo giovedì di primavera. Il mio telefono ha dato poco smesso di suonare all’impazzata. Nello stomaco provo un incredibile senso di vuoto e mi viene quasi d’istinto ricercarli quei 57 minuti e mezzo.

Li riguardo, li riosservo, ancora sorrido come quel giorno. Per la tranquillità, la disponibilità, la bellezza…e per quella risata divertita insieme. Le pantofole di Craig Breen.

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