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La vita è una ruota: la storia di Evo Corse, da uno stampo alla Dakar ed al WRC

Partiti da uno stampo sono diventati tra i principali marchi sportivi di cerchi (e cric) nei rally e rally raid: siamo stati in Evo Corse a scoprire tutti i segreti dei cerchioni sportivi

Life Is A Wheel. Così recita il claim aziendale nella sede di Castelfranco Veneto. E, si sa, la ruota gira e non si sa mai dove si fermerà: e quelle di Evo Corse girano parecchio veloci, dalle pietraie della Dakar, agli asfalti di rally locali in tutto il mondo.

“Possiamo definirci “partiti dal garage di casa”. – inizia Luca Meneghetti, CEO – L’azienda nasce da Seido
De, di cui EVO Corse è il marchio: assieme al socio Fabrizio Facini, siamo usciti da un’azienda del motorsport
per avviare un nostro studio di ingegneria. Nel 2004 iniziamo con due stampi del modello Sanremo nelle
misure 15” e 17”, procedendo in outsourcing. Anno dopo anno (nel 2022 abbiamo festeggiato i 20 anni di
attività) siamo arrivati a coprire tutta la categoria del rally e buona parte dell’offroad. Siamo fornitori
ufficiali per Toyota Gazoo e Ford nel rally raid: il nostro terzo stampo è stato il modello DakarCorse da 16”;
nel 2004 esce il regolamento che vieta i cerchi in magnesio e nessun marchio ha un cerchione in alluminio
disponibile in gamma. In 40 giorni la ruota era pronta da testare e da lì è nata una collaborazione lunga 17
anni: solo per due stagioni il team si è affidato ad un concorrente americano ma poi è tornato sui suoi passi.
Per questi team il servizio è fondamentale e noi puntiamo molto su questo. Il nostro obiettivo è offrire
l’affidabilità del prodotto, a volte anche a scapito della leggerezza.

Nasser Al-Attiyah, 5 volte vincitore della Dakar, posa con i cerchioni del suo Hilux

La progettazione e la produzione sono svolte internamente. Dal modello 3D effettuiamo i calcoli FEM,
simulando l’utilizzo stradale per capire i carichi: riusciamo ad avere un ottimo grado di realismo, capendo
quando e dove ci potrebbero essere delle criticità di rottura; la sfida è capire l’utilizzo che avrà la ruota:
molto spesso i clienti sottovalutano lo stress a cui vengono sottoposti i cerchioni, per cui dobbiamo
anticipare e prevedere l’impiego. Una volta disegnata la ruota e le attrezzature di fusione e lavorazione,
andiamo a programmare le macchine utensili che lavoreranno il cerchio “grezzo” proveniente dalla
fonderia; lavoriamo in industria 4.0: vale a dire che le macchine “comunicano”, per cui siamo in grado di
conoscere ogni dettaglio e statistica del loro lavoro. Nel caso di ruote forgiate, la ruota viene lavorata dal
blocco di alluminio pieno tramite fresatura: i grezzi vengono prodotti negli Stati Uniti da presse a quattro
pistoni alte 15 metri con pressioni di 8.000 tonnellate.

Una delle fasi della lavorazione: i cerchi vengono lavorati uno ad uno

Produciamo circa 25.000 cerchi all’anno, tra stradali e racing: noi ci focalizziamo su quantità più piccole
rispetto a quelle di altri produttori, ma su un livello medio alto e personalizzato. I cerchi stradali per noi
sono destinati alle vetture molto sportive e leggere, come le repliche dei design più iconici. Il nostro cliente
tipo va in pista per un track day o esce per una giornata di fuori strada e ha bisogno di 4 cerchi sportivi
adatti a quelle attività. Come diametro e dimensioni, partiamo dal 13” della F.3 e F.4 e arriviamo fino al 18”
delle GT e R5: presto aggiungeremo anche dei 19” e 20”, anche per le supercar sportive da pista. Siamo tra
gli ultimi a produrre le repliche dei cerchi in magnesio per la “Willy”, l’iconica Renault Clio Williams: anche
la Clio N3 è un modello che ha riscosso molto successo, assieme alle immortali “Peugeottine” Peugeot A6 e
N2.

Il cerchione modello ‘Maturo’ su una macchina che non necessita di presentazioni…

Riceviamo i “grezzi” fusi con molto sovrametallo, dal peso di circa 20kg: la macchina utensile ne toglie circa
la metà dal massello, andando a rifinire sia l’interno che l’esterno, compreso il canale. La nostra lavorazione
permette molte personalizzazioni richieste dai clienti: si può “giocare” con l’offset (cioè quanto avere le
ruote all’esterno o meno), con il numero dei fori per i dadi oppure modificare il canale per l’alloggiamento

della pinza freno. La lega utilizzata è al top delle prestazioni tecniche all’interno del segmento di media-alta
gamma: alluminio-silicio 7% con l’aggiunta di magnesio, titanio, rame e ferro.
Alla fine della lavorazione, oltre alla normale prova di bilanciatura, ogni cerchio viene testato nella
cosiddetta macchina di prova a tenuta: essendo ruote tubeless, vengono inserite in una vasca piena
d’acqua e viene pompata aria dall’interno per vedere se compaiono bolle d’aria. Segue una sbavatura a
mano cerchio per cerchio assieme alla lucidatura. Per la verniciatura ci affidiamo ad aziende specializzate
nella verniciatura a polvere per cerchi.

La rifinitura a mano, per togliere bave e lucidare il cerchione

In fase di controllo qualità montiamo le boccole in acciaio in cui verranno inseriti i dadi o le viti. In questo
modo preveniamo lo stress del materiale e manteniamo la coppia di serraggio costante nel tempo; siamo
tra i pochi ad usare questo particolare accorgimento anche nelle auto stradali, soprattutto in quelle
dedicate all’offroad. Questo evita il trancio dei prigionieri e la conseguente perdita delle ruote: è molto
pericoloso perché accade all’improvviso in seguito all’allentamento di un dado.

Anche se il cerchio è un prodotto “maturo”, l’evoluzione delle gomme (più grandi e dalla spalla ribassata)
ha imposto una ottimizzazione nel suo sviluppo; serve trovare un giusto compromesso tra la robustezza
per compensare la ridotta ammortizzazione dello pneumatico e la leggerezza del componente. La boccola
dello stesso materiale del dado, il raffreddamento dei freni, ecc. sono tutti temi che teniamo da conto per i
nostri progetti: abbiamo sempre avuto una finestra aperta sul settore aeronautico da dove la maggior
parte della tecnologia proviene. La sfida di oggi, oltre al peso, è rivolta al costo del componente: i
costruttori cercano di limare le spese imposte dai budget per i programmi.

Accanto ai cerchi abbiamo a catalogo anche i cric idraulici: abbiamo iniziato da una richiesta di un cliente
partendo da lì abbiamo sviluppato la nostra gamma. Abbiamo 5 modelli, divisi per portata, fascia di prezzo
e sport. Il top di gamma ha un perno in acciaio e i restanti componenti in alluminio lavorato dal pieno
monoblocco: è standard per Hyundai, M-Sport, Alpine e Toyota Gazoo WRC. Il prezzo di listino è di 800
euro, ma garantendo un servizio post-vendita e di ricambi di 10 anni.

Il nostro mercato maggiore sono le auto storiche dove c’è più libertà di azione, fuori da vincoli di Fiche
tecnica e di regolamenti, ma forniamo da sempre anche le migliori vetture moderne in ambito rally, dalle
Skoda R5 alle Ford fino ad arrivare alle più moderne auto elettriche come la Hyundai Kona del neozelandese
Hayden Paddon. Alpine è un nostro affezionato cliente per tutte le auto racing, sia da pista che da rally.

Servivano dei cerchi speciali per la prima vettura da rally elettrica da 1.000 CV

Il team EVO Corse è attualmente composto da una ventina di persone, con una buona percentuale
femminile per il settore. L’età media è bassa e non nascondiamo un certo entusiasmo quando parliamo dei
nostri prodotti e dei migliori clienti: amiamo il nostro lavoro e cerchiamo di farlo al meglio delle nostre
possibilità.

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