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Nuovi round WRC in arrivo? E se in Italia…
Stati Uniti confermati, Indonesia e Gran Bretagna nel mirino per il 2027. Ma occhio alla tappa italiana...
Il direttore eventi Simon Larkin ha confermato che il WRC ha già un accordo pluriennale per il round americano, ma sta anche valutando candidati in Europa e in Asia. Indonesia, Gran Bretagna, Scozia e Irlanda figurano tra le opzioni, anche se un eventuale debutto prima del 2027 appare improbabile.
“Per il 2026? Probabilmente no. Abbiamo già tutti gli eventi sotto contratto e stiamo concentrando le nostre energie sul 2027”,
Secondo Larkin, ogni nuovo rally deve offrire un pacchetto “innovativo” per giustificare l’inserimento nel calendario, e il termine per finalizzare la griglia è luglio. L’Indonesia, che ospitò il WRC nel 1996 e 1997 (entrambe vinte da Carlos Sainz), resta un’opzione allettante ma complessa.
“Peter Thul ed io siamo stati lì a gennaio: i promotori hanno un piano chiaro, ma dobbiamo essere certi che ogni proposta sia realmente praticabile”,
Larkin ha ammesso che il processo di selezione è stato finora lungo e che la FIA sta rivisitando il proprio business model per garantire eventi sostenibili, con risorse e budget adeguati. I risultati di uno studio economico su tre rally attuali serviranno a definire gli investimenti necessari per un WRC moderno.
In conclusione, il promotore ribadisce che il ritorno negli States è solo il primo passo. Se Indonesia, Gran Bretagna, Irlanda o Scozia dimostreranno di avere tutti i requisiti richiesti, potranno entrare nel calendario a partire dal 2027, offrendo nuove sfide e territori al massimo livello del rally mondiale.
E se tutto questo valzer coinvolgesse l’Italia?
Attenzione a questo scacchiere che si inizia a muovere: il nostro rally potrebbe essere coinvolto. Il contratto del promoter con il Rally Italia Sardegna al momento è scaduto e non ci sono stati annunci sul rinnovo in occasione dell’edizione 2025 (ndr. succede spesso che le gare annuncino in pompa magna i rinnovi durante le gare). Con l’uscita delle Canarie (la gara non ha impressionato da nessun punto di vista) si libera un posto per una gara su asfalto e le possibili new entry propongono hanno a disposizione molti chilometri di prove speciali su terra. Certo, al momento siamo nel campo delle ipotesi/curiosità ma, comunque, Roma è lì alla finestra che osserva con attenzione l’evolvere della situazione mentre si appresta a dar vita ad una nuova grande edizione.
