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Tour de Corse, Robert Kubica:”Felice di rientrare! Pubblico godetevi lo spettacolo ma in posti sicuri!”

Ecco le parole di Robert Kubica alla vigilia dell’undicesima tappa mondiale nella splendida Corsica:

-Sono molto contento di tornare a indossare casco e tuta dopo la lunga pausa di 5 settimane che ho preso. Ora è tempo di rimettersi al volante in un bel “classico” come il rally di Corsica. E’ della guida rallistica su asfalto, un appuntamento che si attende sempre con ansia. Nelle prime ricognizioni mi hanno colpito alcune caratteristiche specifiche di questa tappa del Mondiale.

– Per prima cosa le speciali sono davvero lunghe, dai 30 km in su, ma con diverse che superano anche i 40 km. Percorso molto ricco e variegato, si passa dai tornanti alle curve veloci, dai tratti guidati ai curvoni, con la carreggiata a tratti strettissima ed in altri più in linea con altri percorsi.

– Sul fronte fondo c’è la stessa varietà: si trova asfalto con ottimo grip che poco dopo diventa scivoloso, poi fondo sconnesso che qualche curva dopo diventa liscio. Non ho ancora un’idea precisa di come si adatterà la mia Fiesta a queste caratteristiche, considerando che parliamo di un rally molto tecnico definito da tutti per “veri specialisti”. Vedremo in gara, posso solo dire che ho molta voglia di iniziare questa esperienza.

– C’è la variabile pioggia che rischia di destabilizzare tutto quanto. I metereologi ci hanno allertato perché è prevista una lunga serie di precipitazioni che rischiano di portare sulle strade più di 15 cm d’acqua. Il regolamento non ci permette di avere a disposizione degli pneumatici per fondo bagnato. Abbiamo due specifiche di mescole, una più dura ed una più morbida, e hanno lo stesso disegno. Ovviamente sono orientate al loro utilizzo sull’asciutto, e quando piove parecchio…..sono dolori.

– Due anni fa arrivò un forte acquazzone durante il rally di Francia, e ricordo che mi colpì mentre ero nel corso di un trasferimento, in autostrada. Ora ci si immagina che in quelle condizioni si debba solo assicurarsi che i tergicristalli funzionino come previsto, ed invece a solo 80 km/h mi ritrovai in forte difficoltà a controllare la vettura, con i pullman che mi sfilavano sulla sinistra. Il motivo è che c’era troppa acqua sull’asfalto, e le gomme semplicemente non ce la facevano a scaricarla, e di conseguenza ero costantemente in acquaplaning! Speriamo di non imbatterci in Corsica nelle stesse condizioni, perché renderebbe tutto una lotteria con un notevole tasso di pericolosità anche se i tecnici della Pirelli hanno certamente fatto il meglio per garantirmi le coperture più adatte.

– Prima di salutare c’è un messaggio che ho cuore a lanciare: Recentemente il tema della sicurezza del pubblico che assiste ai rally è tornato d’attualità. Una problematica molto datata, che purtroppo non ha mai trovato una soluzione definitiva. Il rally è indubbiamente affascinate per chi lo pratica come per il pubblico che arriva sui percorsi ad assistere dal vivo al passaggio delle vetture, ma è anche uno sport pericoloso: pure per gli spettatori. Ci sono punti più pericolosi di altri, ma mai al cento per cento. Nella mia esperienza ancora breve nel mondo dei rally, mi sono reso conto che in certe gare il pubblico corre decisamente più rischi rispetto ad altre. Credo che le vie d’accesso facciano la differenza.
Laddove ci sono solo poche strade che portano alle speciali, tipico aspetto collinare come può essere la Corsica, gli organizzatori e le forze dell’ordine riescono a controllare di più la situazione. Filtrano, spiegano e monitorano. Al contrario in rally pianeggianti, come in Polonia, la gente arriva attraverso i campi, quindi potenzialmente in ogni punto del percorso, con tutti i rischi del caso. Ed in questo contesto il lavoro di prevenzione e controllo diventa molto più difficile. C’è un aspetto però che può fare la differenza ovunque: usare la testa.
Spesso accade che una persona non conosca bene questa disciplina, e ci si avvicina occasionalmente, magari per seguire degli amici. Serve attenzione, magari qualche consiglio proprio da parte di quel pubblico che i rally li conosce bene e sa come vederli senza prendersi rischi inutili. Credo che basti poco per poter godersi un momento di sport senza far correre rischi a voi stessi e chi vi accompagna.

Salutiamo e facciamo un bel “in bocca al lupo” al pilota.
Speriamo ci faccia divertire.

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