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Claudio Marenco e Arianna Ravano: il sogno Monte Carlo si è avverato

Da alcune settimane ormai attorno al mondiale rally c’è grande fermento per capire il reale potenziale delle nuove Wrc Plus volute dai regolamenti della Federazione e perchè no, vedere all’opera il campione in carica Ogier sulla vettura che Malcolm Wilson ha definito a più riprese come quella da battere. Ma nella gara monegasca, evento inaugurale della stagione, saranno presenti alcuni equipaggi italiani tra i quali quello composto da Claudio Marenco e Arianna Ravano a bordo della Peugeot 208 R2b gestita dal team piemontese Miele Racing.

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Ciao Claudio e Arianna, sarete al via dell’imminente rally di Monte Carlo. Come vi state preparando per questo impegno?

CM: Ci stiamo preparando fisicamente e psicologicamente per via della lunghezza delle prove speciali. Inoltre mi piacerebbe effettuare un test su un tratto con neve e ghiaccio per prendere confidenza con tali condizioni e capire le reazioni della vettura per me totalmente nuova

AR: Sto cercando di assimilare in fretta i regolamenti complessi che ci impone l’organizzazione. Inoltre da alcune settimane mi sto occupando anche della parte logistica, assolutamente da non sottovalutare. Essenziale sarà dunque riordinare correttamente le note dopo avere concluso le giornate adibite alle ricognizioni e studiare il radar in modo che tutto fili liscio

Chi intendete ringraziare per questa gara?

CM: Personalmente ringrazio chi ha creduto in questo progetto ambizioso e coloro che ci sosterranno durante la gara trasmettendoci tutto il loro calore. Essenziale sarà per questa gara il ruolo dei ricognitori, dunque credo sia doveroso citare anche loro

AR: Credo sia doveroso ringraziare in primis Claudio per avermi scelta in questa splendida avventura. Poi ringrazio la mia famiglia per avermi sempre appoggiata in tutte le mie decisioni, gli amici che ci seguiranno da casa o in prova speciale e perchè no, anche il pubblico italiano che a bordo strada si sbraccerà e ci sventolerà in tricolore al nostro passaggio

Come vi siete avvicinati al mondo dei rally?

CM: Mi sono avvicinato a questo mondo da bambino grazie alla passione della mia famiglia. Spesso andavo a vedere i rally vicino a casa e da lì il passo è stato breve. Mi sono deciso e ho provato a correre per pura passione e curiosità

AR: Mi sono appassionata al mondo dei rally grazie a mio padre che da bambina mi portava spesso a vedere le gare. Qualche anno fa mi feci poi convincere da un amico a correre la Ronde delle Valli Imperiesi e da allora non mi sono più levata il casco e la tuta

Sogni e paure, che Monte Carlo vi aspettate?

CM: Sarà senza dubbio un’esperienza indimenticabile a prescindere dal risultato. Cosa temo maggiormente sono le condizioni meteo e dell’asfalto a cui non sono abituato e l’alto kilometraggio delle prove speciali che richiedono grande concentrazione e un ritmo costante. Il sogno invece, se così può essere definito, è arrivare in fondo senza grossi problemi

AR: Il sogno si è già avverato ieri leggendo il mio nome sull’elenco iscritti di questa gara così affascinante. Ancora però non me ne sto rendendo conto! Per quanto riguarda le paure mi associo con Claudio per quanto riguarda la lunghezza dei tratti cronometrati totalmente differenti dai rally nazionali o dai rallyday a cui siamo abituati. La concentrazione sarà fondamentale

Dopo la gara monegasca, avete altri programmi per la nuova stagione?

CM: Mi piacerebbe presentarmi al Città di Torino e al Team 971, le gare di casa. Ma mancano ancora molti mesi e dunque è ancora presto per definire un programma

AR: Sarebbe bello tornare a correre le due gare torinesi e magari farne qualche altra nel Nord Italia. Quest’anno avrei corso volentieri il Valli del Bormida, la mia gara di casa, ma purtroppo non sarà possibile in quanto l’organizzazione ha dato forfait

Potendo partecipare ad un altro evento iridato, cosa scegliereste?

CM: Mi piacerebbe correre in Spagna per provare un rally da correre metà su terra e metà su asfalto. Sarebbe interessante cambiare assetto e stile di guida da un giorno all’altro e in pochissime ore

AR: Mi piacerebbe provare a correre al Tour de Corse tanto per la tradizione dell’evento quanto per le caratteristiche curve e cambi di ritmo che solo la Corsica sa offrire.

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