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Il futuro del WRC è oggi

I protagonisti dei rally del futuro sono davanti ai nostri occhi e neanche ce ne siamo accorti

suninen teemu

Che gara incredibile la Polonia. Penso che neanche nel più pornografico dei sogni di un maniaco dei rally potesse esistere qualcosa di così completo: velocità assurda, salti continui e passaggi apertissimi degni dei migliori videogiochi. Ma l’edizione 2017 ci ha fornito su un piatto d’argento qualcosa di molto più importante: il futuro.

Mai come in questa gara si è visto in modo netto chi è pronto a scrivere pagine importanti nel world rally championship e chi invece ha ancora tanta strada da fare (che forse non riuscirà mai a fare). Togliamo subito i vari Ogier, Latvala, Neuville e Mikkelsen che sono realtà solide dei rally e lo saranno ancora per tanti anni e andiamo ad immaginare quello che sarà il dopo.

Impropriamente partiamo da Ott Tanak. L’estone classe ’87 è cresciuto tanto nelle ultime due stagioni, aggiungendo alla solita buona dose di follia quella concretezza che ti fa stare davanti nelle gare e nelle classifiche. In Polonia ha voluto provarci fino infondo e la scelta non ha pagato ma è evidente come Wilson avesse ragione a voler puntare su di lui già qualche stagione fa.

Teemu Suninen è il secondo eletto. Alla prima sulle nuove WRC non la fai una gara del genere se non sei un manico fuori dal comune. Già dall’anno scorso si vedeva quel “qualcosa in più” ma la Polonia ha dimostrato che siamo davanti ad una realtà concreta. Velocissimo, pulito e consistente ha commesso il classico peccato figlio dell’inesperienza. Ma c’è, c’è eccome.

Esakeppa Lappi poteva rischiare di rimanere stritolato dall’ingombrante presenza di Latvala e così non è stato. Molto meglio in Sardegna che in Polonia (non per sua responsabilità) ma quello che colpisce è la freddezza da veterano e la capacità di adattamento alle diverse situazioni di gara.

E infine Ole Christian Veiby, classe 1996, che senza un supporto degno degli ufficiali si è piazzato davanti alle biancoverdi e non gli ha lasciato scampo. Una parabola di crescita importante la sua se pensiamo che solo un anno fa era alle prese con altra categoria e tutt’altre difficoltà.

Tutti gli altri non danno la stessa impressione e la stessa prospettiva che porti a pensare che si possa ottenere qualcosa di speciale, qualcosa in più di qualche apparizione tra i grandi prima di finire tra quelli che “avrebbero potuto se….”. E in Italia, ahimè, non riesco a trovare proprio un’eccezione.

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4 Comments

  • Bòja fàuss
    Posted 3 Luglio 2017 22:07 0Likes

    Domanda ad Alex Alessandrini: Ha sbagliato Lappi ? Oppure è stato un problema della Toyota Yaris ?

    • Alex Alessandrini
      Posted 4 Luglio 2017 8:17 0Likes

      Pare errore del pilota che in una toccata ha staccato una ruota.

      • Bòja fàuss
        Posted 4 Luglio 2017 14:51 0Likes

        @Alex Alessandrini Grazie, avevo questo dubbio.

      • Gianni
        Posted 4 Luglio 2017 19:42 0Likes

        Bellissimo commento da vero intenditore. In italia abbiamo “aci team italia”…. Tipico carrozzone italiano dove molti pappano con o senza risultati raggiunti !!!

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