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Il primo giorno di scuola…
...l'emozione rinnovata di 5 tifosi "tipo" per l'inizio del WRC
È come il primo giorno di scuola, niente di diverso. Ognuno lo vive a suo modo, ognuno lo ha preparato attraverso piccoli rituali per non sentire troppo l’emozione di un nuovo anno che è pronto ad iniziare. Tante le incertezze, tanti i cambiamenti, tante le emozioni di chi si prepara a viverlo da spettatore della lezione.
C’è il preciso: zaino pronto già da una settimana, penne e quaderni perfettamente etichettati e nella testa il solo pensiero di non volersi perdere nemmeno un dettaglio dell’anno che verrà.
C’è quello che non se n’è ancora accorto: tutto sta per iniziare e a lui sembra appena finito. Non è pronto ma gli basterà sentire la campanella per mettersi a testa bassa con la concentrazione di sempre.
C’è l’ansioso: non ha dormito neanche un minuto. Troppa la pressione di sapere cos’è successo durante le vacanze e di affrontare l’anno che sta per cominciare con il timore di sempre.
C’è il carico di buoni propositi: l’anno scorso ha seguito alla bell’e meglio mettendo la bocca dappertutto e rimediando solo figuracce. Quest’anno è convinto di cambiare passo ma sa meglio di chiunque altro che non durerà.
C’è il già promosso: lui sa tutto, ha già visto il programma e se l’è studiato già tutto. Non ha dubbi da chiarire, niente da scoprire. Tutto è già deciso nella sua testa e bisogna solo aspettare che l’anno passi.
Ok, me la smetto di fare il pirla. La scuola è già iniziata da un pezzo e tanti di noi non devono neppure andarci. Oggi inizia il WRC 2018 e in qualche modo l’emozione di questo nuovo inizio andava raccontata.
Quindi, che siate a Gap o a casa davanti ai vostri dispositivi connessi, che facciate parte di qualcuno dei personaggi descritti sopra oppure no GODIAMOCELA perché sono diversi giorni che stiamo aspettando.
Parliamone tra di noi rispettandoci, raccontiamolo a chi non lo conosce perché ne possa godere, sorridiamo nel ritrovarlo bello come sempre, viviamolo in sicurezza (chi va in prova speciale) con lo stesso religioso rispetto con il quale ci siamo seduti in quel banco, anno dopo anno.
