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Chiudo gli occhi e rivedo Corrado Provera…

Il titolo Costruttori torna a parlare (un po' di) italiano

Mentre l’Australia tristemente brucia sotto l’infernale calore dei copiosi incendi scoppiati lungo tutto il continente, il WRC mette la parola fine alla stagione 2019.

Il Kennards Hire Rally è stato dunque annullato definitivamente, dopo i disperati tentativi di salvare il salvabile e di garantire il normale svolgimento di una kermesse che poteva regalare molti spunti agli addetti ai lavori. Tra questi il tanto sospirato rientro di Hayden Paddon su una Wrc Plus, fotografie da stropicciarsi gli occhi circa i numerosi dossi che inglobano le iconiche prove speciali ma, soprattutto, l’ultimo atto di una lotta asprissima per assegnare il titolo iridato riservato ai Costruttori.

Toyota e Hyundai si sarebbero dovute affrontare lungo le polverose foreste australiane per aggiudicarsi lo scettro della più forte, dando vita ad una lotta con pochi precedenti all’attivo e con Ott Tanak, all’ultima apparizione sulla Yaris, pronto a regalare al team di Tommi Makinen il definitivo sigillo prima di approdare alla corte di Hyundai.

Hyundai che allora sale matematicante sul gradino più alto del podio, dopo aver trascorso quasi un campionato intero in testa grazie alla regolarità dei suoi cinque piloti. Neuville, Loeb, Sordo, Mikkelsen e Breen centrano l’obiettivo primario che ad Alzenau si erano preposti a partire da gennaio, seppur con non pochi grattacapi creatisi a causa della bontà dei progetti avversari. Il nome del marchio coreano si aggiunge quindi al glorioso palmares del World Rally Championship, per mezzo anche di un operato sotto certi aspetti perfetto del suo Team Principal: Andrea Adamo.

Un team straniero che si aggiudica l’iride, sotto il totale potere di un italiano… Una bella storia sportiva che mi sa tanto di flashback. La notizia attuale è trapelata alle prime luci dell’alba scandite dal fuso di Roma, quindi non potevo certamente essere lucido nel pensare di cosa si trattasse. La mia sensazione di ritorno al passato mi rimbomba per tutta la mattina nella testa, fino a quando… “Ci sono, è lui: Corrado Provera!”

Il grande condottiero di Peugeot Sport, capace di portare il Leone Rampante sul tetto del mondo grazie alla mitica 206 Wrc. Il classe 1941 nato a Torino, ha studiato legge e ha professato per breve tempo il ruolo di giornalista, per poi tuffarsi nell’argomento che più lo appassionava: le automobili. Dopo aver ottenuto il ruolo di addetto alle pubbliche relazioni e marketing di Peugeot Talbot nei rally e nella F1, nel 1999 viene incaricato di formare una squadra che potesse sviluppare al meglio le potenzialità della 206, nata per rimpiazzare la gloriosa 306 Maxi Kit Car ma soprattutto per vincere a partire dal 2000.

Provera volle a tutti i costi con sè il grande Mario Fornaris, guardacaso un altro ingegnere torinese, nel ruolo di Development and Car Test Engineer e concesse il sedile della neonata creatura a Marcus Gronholm, Francois Delecour e Gilles Panizzi, ai quali si aggiunsero poi Harri Rovanpera e l’indimenticato Richard Burns. Al resto ci pensano gli almanacchi, che riportano sulle proprie pagine i tre titoli consecutivi 2000, 2001 e 2002 (con avversari letteralmente annichiliti dallo strapotere dei francesi).

Ecco che allora, dopo stamattina, il passato si ricongiunge al presente. Con un altro apprezzato ingegnere italiano che torna a prendersi la scena dell’attore protagonista, chiudendo un cerchio aperto con l’arrivo del nuovo millenio. Un maniacale del duro lavoro, che ha fatto i suoi punti di forza la strategia e il non lasciare nulla al caso con una minuziosa programmazione.“Mi pagano per vincere, il resto non mi interessa”, è la frase celebre di un uomo che in pubblico appare estremamente serio e senza peli sulla lingua, ma che a fari spenti dimostra di avere un cuore nobile e sensibile.

Perchè pur senza una Casa capace di schierare una macchina, il tricolore italiano non sa smettere di sventolare alto. Perchè l’italiano ha sempre dato la paga a tutti quando si trattava di automobili, e anche stavolta la storia non ha tardato a riscriversi.

E allora permettetemi di dire: ITALIAN DO IT BETTER! COMPLIMENTI INGEGNER ADAMO!

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