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CIR – Rachele Somaschini debutterà su sterrato al San Marino

Bella chiacchierata con la giovane driver, presente come spettatrice al "Vermentino"

Passeggiando nell’ultimo riordino del 16° Rally dei Nuraghi e del Vermentino, abbiamo intercettato tra i tantissimi appassionati, anche Rachele Somaschini, giovanissima pilota impegnata nel CIR Junior. Con lei abbiamo scambiato quattro chiacchiere sia sui rally sia sulle sua importante campagna di sensibilizzazione…

Ciao Rachele, come mai qui da spettatrice al Rally dei Nuraghi e del Vermentino?

In realtà son venuta in Sardegna, per sbirciare un po’ com’è lo sterrato, non avendoci mai corso, ma finalmente avrò l’occasione di correrci al Rally di San Marino, che avrà validità per il CIR. Ho visto anche che le Hankook su sterrato forniscono un ottimo prodotto e questo è veramente importante. Ne ho approfittato anche per andare un po’ in prova per vedere come funziona il tutto, e devo dire che la terra è molto, molto bella. Mi sarebbe piaciuto correre questa gara, ma purtroppo non siamo riusciti ad organizzare per tempo il tutto. Ma proveremo ad essere al via di questa bella gara il prossimo anno….

Come hai iniziato a correre nei rally?

In pochi lo sanno, io ho iniziato a correre nei rally per far conoscere la malattia, infatti già dalla mia prima gara nella vettura portavo gli adesivi per sostenere la ricerca, perché la ricerca E’ L’UNICA REALTA’ CHE CI PUO’ AIUTARE a trovare la cura. Ad oggi l’età media di vita è di soli 40 anni, quindi è veramente importante che i presidi medici possano evolversi, sia trovare una cura per chi sta peggio di me, oppure per chi sta come me, che deve quotidianamente affrontare ore e ore di cure. Anche in una realtà come quella dei rally, essere pilota significa che al termine di una gara durissima come può essere stata l’ultima Targa Florio, la sera quando arrivi a casa anche se sei stanca, non puoi permetterti di sottrarti al ciclo di cure. La fibrosi cistica è una malattia rara, ma non così tanto come si pensa, basti pensare che 1 persona su 25 è portatore sano del gene malato, quindi può generare un figlio malato. Il mio messaggio alla gente è quello di cercare di informare e di prevenire, sopratutto, prima di fare un figlio, quello di fare i controlli e i test medici necessari. “Correre per un respiro” è sempre con me, anche in questi momenti e vi ringrazio per questo spazio.

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