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Wrc: Tommi Makinen preferirebbe avere l’ultima gara del mondiale in Europa

Il team manager Toyota non è stato contento della chiusura del campionato 2018

Il mondiale rally 2018 è terminato con un finale di stagione tiratissimo e deciso soltanto all’ultimo appuntamento, il Rally d’Australia. Una chiusura di stagione perfetta per lo spettacolo e la suspence, ma che ha lasciato non pochi dubbi sul percorso e sulla collocazione della gara australiana.

Oltre ai già conosciuti episodi del trattore in speciale e degli spettatori quasi investiti da Neuville, anche i team manager hanno avuto di che lamentarsi al termine del campionato. Uno su tutti Tommi Makinen. Come sempre senza peli sulla lingua, il quattro volte iridato ha epresso tutta la sua perplessità nel concludere la stagione in quel di Coffs Harbour, al quale avrebbe preferito un diverso itinerario (cambiato dopo il 2011) o addirittura un ultimo round europeo. Seppur le speciali di questa edizione abbiano regalato degli scenari assolutamente interessanti, l’affluenza di pubblico è stata ben poca, con conseguente mancanza di atmosfera per il finale di mondiale più bello da parecchi anni a questa parte.

Perchè corriamo qui? Non è questo posto il giusto, veniamo qui nel mezzo del nulla e nessuno ci guarda. Quando correvamo a Perth ogni anno quel rally veniva votato come il migliore dell’anno, cosa che non succede da quando si corre a Coffs Harbour. Ho incontrato alcuni fan che venivano da Brisbane, sono quattro ore di strada e mi raccontavano che non c’era niente, nessun tipo di promozione. Il campionato è stato deciso senza che nessuno ci guardasse, e questo è forse il motivo per cui dovremmo tornare in Europa per l’ultimo round del mondiale.

D’altronde prima della chiusura australiana, l’ultimo round del mondiale era il Galles, e si può solo immaginare un finale come quello di quest’anno nel contesto del vecchio Rac. L’altra alternativa sarebbe quella di spostarsi verso Sidney, ma qui il problema consiste nel chilometraggio non adatto a garantire la copertura di una gara mondiale. Una situazione quindi non semplice, dato che il Rally d’Australia sarà la gara conclusiva anche nel 2019; tutti i problemi riscontrati in queste ultime due edizioni, unite alle forti dichiarazioni di Makinen, potrebbero tuttavia spingere la federazione a trovare soluzioni alternative per garantire una chiusura di mondiale perfetta anche dal punto di vista organizzativo.

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