Skip to content Skip to sidebar Skip to footer
Tempo

5 MIN

WRC – Rachele Somaschini “Il Monte, un sogno che diventa realtà “

La pilota milanese pronta per il suo debutto nel mondiale

Continuano le nostre interviste dedicate ai vari protagonisti italiani, che saranno impegnati al prossimo Rally Monte-Carlo. Oggi è il turno di Rachele Somaschini, che proprio sulle strade monegasche farà il suo debutto nel gran ballo del WRC. Al suo fianco Sergio Marchetti nel ruolo di navigatore.
La vettura che porterà in strada per questa avventura, sarà una Citroen DS3 R3T.

Ciao Rachele, ci siamo!! Il 2019 inizia subito alla grandissima per te. Ti vedremo al via del Monte-Carlo, un classicissimo per storia e fascino. Raccontaci come vivi questa attesa.

Il Rallye di Montecarlo è sempre stato un vero e proprio sogno. Credo che non mi renderò davvero conto di esserci fino a quando non scatterà il semaforo della prima prova speciale… non nascondo un po’ di ansia da prestazione ma d’altronde, chi non ce l’avrebbe?

Come ci si prepara per il Rally di Monte Carlo tenendo conto che è anche il tuo debutto in una gara del Mondiale!

Mi sto allenando tantissimo a livello fisico grazie all’aiuto di una ragazza, Sara Compagni (nome d’arte sui social: Postura da Paura) che non solo mi sta rimettendo a posto la schiena dopo una stagione faticosa, ma ha studiato per me esercizi mirati per la resistenza. Al mio fianco, come navigatore, ho voluto la persona che mi ha portato dalla pista e le crono-scalate ai rally e che mi ha seguito in tutti i momenti salienti della stagione. È il mio direttore sportivo nel CIR ed è una delle poche persone in grado di tenermi concentrata e tranquilla quando sono alla guida. Sto cercando quindi di essere all’altezza di una sfida davvero mondiale e di non farmi cogliere impreparata sotto nessun punto di vista, anche se non sarà facile. Diciamo che ha me, le cose facili non mi sono mai piaciute.

Con quali obiettivi partirai?

Sicuramente quello di accumulare esperienza, fare tesoro di tutto quello che accadrà e guardare diritti all’obbiettivo: il palco a Montecarlo.

Ricordiamo, per chi ancora non ti conoscesse, il tuo grande impegno come testimonial per la FFC (Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica), nella stagione appena conclusa ti abbiamo vista impegnata in tantissime “situazioni” con una crescita a livello sportivo davvero notevole, il tuo resoconto del 2018?

Grazie per questa domanda. Oltre ad essere testimonial e Volontaria della Fondazione, ho la fibrosi cistica, chiaramente dalla nascita, perché è una malattia genetica. Una delle domande che mi fanno più spesso in questo periodo è proprio: come farai in quei 4 lunghi giorni di gara a fare tutte le tue cure e la fisioterapia? Beh, anche questo è un lato che sto preparando e che sicuramente nessun altro concorrente si preoccuperà di fare.
Così come anche nella vita di tutti i giorni, nessuno pensa ad una cosa semplice e scontata come quella di respirare e di vivere una vita “normale”. Il mio messaggio è volto sia a far conoscere questa malattia proprio perché è diffusissima: 1 persona su 25 è portatore sano del gene mutato e non lo sa, perché non ha sintomi, ma se incontra un altro portatore può generare un figlio malato. Neanche i miei genitori conoscevano la fibrosi cistica quando sono nata io e nel 94 (il mio anno di nascita) l’età media di vita non superava il ventennio. Ora l’età media si è alzata a 40 anni e questo è solo grazie alla Ricerca scientifica. Per questo cerco in tutti i modi di finanziarla, affinché si arrivi presto ad una cura. In realtà la mia storia è un po’ diversa da quella degli altri malati perché da mio papà ho ereditato una mutazione più lieve che fino ad oggi ha mitigato il decorso della malattia ed a 24 anni ho avuto una vita piena, nonostante le 3 ore quotidiane di fisioterapia e antibiotici ed un’incertezza costante sul proprio futuro. Altri miei coetanei invece sono già in lista di trapianto bipolmonare e hanno passato la metà della loro vita dentro agli ospedali, in ricovero. È soprattutto per loro che lo faccio, porto avanti nel mio piccolo una mia battaglia personale volta alla consapevolezza e al sostegno della Ricerca con il progetto Correre per un Sorriso.  In questi 3 anni nel mondo dei motori, facendo conoscere la mia storia sono riuscita a finanziare progetti di ricerca per oltre 100 mila euro, ma la sfida è ancora aperta.

Siamo molto curiosi di sapere come è stata la tua prima esperienza con la Peugeot 208 T16 R5 al Monza Rally Show 

Beh, anche questa è stata un’esperienza che ho potuto tirare fuori dal cassetto dei sogni ed appenderla in cameretta. La mia gara di casa, con una R5, davanti a migliaia di persone… Mi sono sentita come Highlander! Ho passato le prime prove speciali ancora con gli occhi sbarrati e la preoccupazione di fare qualche casino. Una volta tirate giù un paio di chicane mi sono rassicurata sulla resistenza della macchina ed ho iniziato a divertirmi 😜 A parte gli scherzi, sicuramente potevo fare meglio ma il fattore emozione ha giocato un ruolo importante ed ho voluto pensare a divertirmi, d’altronde la gente era lì per vedere un po’ di spettacolo! La macchina era davvero super, tutto il Team ha fatto un gran lavoro ed io ho potuto concentrarmi alla guida. Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli sponsor che hanno permesso tutto questo, la mia famiglia per essermi sempre accanto, i ragazzi dell’RS TEAM, la squadra di ERTS Hankook Competition, la Sportec engineering, Food Events e tutti gli amici che sono passati a trovarmi.

Quali progetti ci puoi già svelare per il 2019? Che ne pensi delle tre nuove gare entrate nel CIR?

Per ora, per scaramanzia non voglio anticipare più di tanto. Stiamo pensando al CIR 2019 ma ci sono ancora tanti fattori da valutare. Hankook Competition sarà ancora un’alleata nella prossima stagione. Onestamente preferivo il format precedente, la Sardegna, per quanto io ami profondamente la sua terra, è selettiva ed impegnativa per le vetture. Si rischia di fare una trasferta poco proficua in ottica di campionato con “le piccoline”. Sicuramente dovrò concentrarmi anche sulla terra, visti alcuni progetti che ho in mente per il 2020.

Ringraziamo tanto Rachele che ci ha concesso questa bella intervista e le facciamo un grosso in bocca al lupo per la gara mondiale!! Go go go Rachele!!

Mostra commentiChiudi commenti

1 Commento

  • Alessio parisi
    Posted 13 Gennaio 2019 16:13 0Likes

    rachele somaschini sei una ragazza troppo forte.. e con un cuore grande.. continua così sei una meraviglia.. e spero con tutto il cuore che oltre a vincere.. ti divertirai e realizzi tutti i tuoi sogni..

Lascia un commento

0.0/5

Rallyssimo.it – TESTATA GIORNALISTICA
Iscrizione autorizzata al Registro Stampa del
Tribunale di Rimini N° 6 del 19/11/2019

Iscriviti alla Newsletter

RALLYSSIMO © 2022 – The SpaceWeb Agency The Space